Gasdotto Algeria-Italia tramite Sardegna: anche Serramanna avrà i suoi 2,237 Km di Gasdotto
di 24 Novembre 2009 15:19 Letto 23.718 volte33
di Paolo Casti
Il Galsi sarà un lunghissimo serpentone del diametro di 1,20 mt. nella tratta terrestre, che partirà dall’Algeria e andrà a finire in Toscana.
I primi progetti prevedevano il passaggio in Sicilia o in Corsica. La Sicilia e la Corsica hanno detto no, e allora? Attraversiamo la Sardegna, che tra l’altro è l’unica regione italiana a non avere il gasmetano.
Dagli elaborati di progetto approvati il 14 luglio 2008 leggiamo alcuni passi…
3.2 DESCRIZIONE DEL TRACCIATO
Il tracciato on-shore avrà una lunghezza di circa 272 km e attraverserà la Regione Sardegna da Sud-Ovest a Nord-Est interessando le province di Carbonia-Iglesias, Cagliari, Medio Campidano, Oristano, Nuoro, Sassari ed Olbia-Tempio. L’opera sarà costituita da una tubazione del diametro di DN 1200 mm (48”), completamente interrata.3.2.1 Porto Botte – Serramanna (da km 0 a km 61,4)
Dopo l’abitato di Vallermosa il tracciato procede in direzione Nord, attraversando alcuni corsi d’acqua minori e la Strada Statale No. 196 per Villasor, fino ad arrivare nel Comune di Serramanna.3.2.2 Serramanna – Chilivani (da km 61,4 a km 220,7)
Il gasdotto incontra, nel Comune di Serramanna, il Torrente Leni, il Canale Collettore Basso e la Strada Statale N° 293 in direzione di Samassi. Successivamente viene attraversata la Strada Provinciale di Villacidro.6.5.2 Ripristini di Linea Vegetazionali
Analogamente ai ripristini morfologici, le caratteristiche dei ripristini vegetazionali varieranno in funzione dei terreni incontrati….6.5.2.3 Corpi Idrici e Aree con Vegetazione di Ripa
I corsi d’acqua attraversati dal metanodotto sono numerosi. In queste aree sarà particolarmente importante evitare alterazioni ambientali e garantire la salvaguardia degli aspetti paesaggistici e visivi.
In tutti i casi l’attraversamento avverrà con interramento della tubazione al di sotto dell’alveo ad una profondità di almeno 3 m rispetto al piano di scorrimento delle acque o come richiesto dallo studio idrologico-idraulico.Procedimento di massima per la realizzazione della tratta terrestre
Per la posa a terra del gasdotto Galsi le fasi di preparazione e costruzione saranno articolate come segue:
- Trasporto dei tubi sul luogo ed accatastamento.
- Preparazione dei cantieri, piste di accesso e pista di lavoro a lato del tracciato del gasdotto.
- Scavo di una trincea in cui sarà posata la conduttura. La trincea ha un diametro di circa 2,5 metri ed una profondità di circa 3 metri in totale.
- Allineamento dei tubi parallelamente allo scavo della trincea.
- Saldatura dei tubi.
- Posa della stringa di tubi saldata all’interno della trincea con l’utilizzo di mezzi speciali (side boom) dotati di braccio laterale:
- Rinterro della trincea
- Ripristino ambientale
Tutto questo secondo i progetti.
La paura di molti sardi, e quindi di tutti noi, è lo sconvolgimento ambientale che ne conseguirà, perché “Preparazione dei cantieri, piste di accesso e pista di lavoro a lato del tracciato del gasdotto” significa che lungo il tracciato previsto per il passaggio del gasdotto (trincea di 3 metri di profondità e di 2,5 metri di larghezza) verranno realizzate delle vere e proprie “piste” per consentire il passaggio dei mezzi occorrenti per l’assemblaggio, il sollevamento e la posa della condotta, il passaggio dei materiali e ovviamente per il transito dei mezzi per il trasporto del personale e dei mezzi di soccorso. Il gasdotto sarà quindi completamente interrato a una profondità di circa 1,5 metri e richiederà una fascia di rispetto di circa 40 metri (20 metri per parte a cavallo della condotta) che potrà essere utilizzata normalmente per l’agricoltura ma non sarà edificabile (speriamo che nessuno avesse in progetto di costruirsi la casa proprio in quelle zone).
Il territorio di Serramanna tutto sommato non avrà un grosso stravolgimento se non per il fatto che la condotta attraverserà il Torrente Leni.
E’ proprio il ripristino ambientale che preoccupa non poco, visto che dopo il ripristino dei terreni con il rinterro delle trincee non precluderà l’utilizzo agricolo degli stessi, se non per i tempi necessari alla realizzazione delle condotte.. speriamo che si vigili sul rispetto di tutto questo.
Lionello 24 Novembre 2009 alle 18:40
Salve, personalmente non sono contrario al gasdotto è comunque indubbio che questo passaggio oltre ai vantaggi porterà svariati problemi quello del ripristino ambientale è uno di questi bisognerà vigilare costantemente perchè sappiamo che le imprese una volta vinto l’appalto hanno tutto l’interesse a fare il massimo profitto non certo l’interesse generale quindi occhio!! ciao lio
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samuele pinna 24 Novembre 2009 alle 21:24
Personalmente non ne ero a conoscenza, grazie Paolo per le informazioni.
Ovviamente condivido tutte le tue preoccupazioni, il “ripristino ambientale” in cantieri come questi sono sempre un rischio, come quello di ritrovarsi tra un paio d’anni un opera incompleta per mancanza fondi e conseguenti cadaveri di condotte ovunque e una sardegna sventrata
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Andrea Mura 24 Novembre 2009 alle 22:46
Trovate maggiori informazioni qua:
Sito Galsi: http://www.galsi.it/index.php?id_menu=44
Regione Sardegna: http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_82_20080923164631.pdf
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Andrea Mura 24 Novembre 2009 alle 22:49
Aggiornamento gennaio 2009: l’Unione Europea non finanzia il gasdotto Algeria-Sardegna (Fonte: http://www.regionesardegna.it/documenti/1_56_20090129130730.pdf )
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dave 25 Novembre 2009 alle 00:49
se la fonte è attendibile, forse l UE ci ha ripensato…
http://www.agoravox.it/attualita/cronaca/Buone-notizie-dalla-crisi-il
“Il progetto GALSI, previsto per il 2010, è stato inserito dall’Unione europea nel programma che stabilisce «aiuti economici tramite la concessione di un sostegno finanziario comunitario a favore di progetti nel settore dell’energia».”
“Mettendo il gas naturale a disposizione di tre quarti del territorio insulare, il progetto, del valore di 424 milioni di euro, si inserisce tra gli obiettivi definiti dall’Unione europea relativamente ai progetti di infrastrutture per il gas e per l’energia elettrica (regolamento (CE) n. 663/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, che istituisce un programma per favorire la ripresa economica tramite la concessione di un sostegno finanziario comunitario a favore di progetti nel settore dell’energia (GU L 200 del 31.7.2009, pag. 31))”.
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+E-2009-4366+0+DOC+XML+V0//IT
[vabbè che è per la corsica…]
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Paolo Casti 25 Novembre 2009 alle 08:44
Per chi vuole “spulciare” tutto il progetto può andare a leggere su:
http://www.regione.sardegna.it/progettogalsi/
Le Tavole illustrative che riguardano il territorio di Serramanna sono:
(tavsar-10k-001_21.pdf) e la (tavsar-10k-001_22.pdf) scaricabili da questo link
http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_82_20080923174551.zip
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Paolo Casti 25 Novembre 2009 alle 11:53
Per chi volesse approfondire sul sito della Regione Sardegna c’è una sezione dedicata: http://www.regione.sardegna.it/progettogalsi
da qui si possono anche scaricare le tavole che riguardano il territorio di Serramanna:
http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_82_20080923174551.zip
(le Tavole sono la tavsar-10k-001_21.pdf e la tavsar-10k-001_22.pdf)
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Gianluca 26 Novembre 2009 alle 14:04
Strano l’apparire di tutti questi ambientalisti….Elezioni in vista? Comunque… Premesso che il metano in Sardegna è un accontentino con lo scopo principale di portare il gasdotto nella penisola. Nell’ultima riunione di iniziativa della Società Galsi a Cagliari alla quale avrebbero dovuto prender parte i soggetti partecipanti alla realizzazione del progetto (stato, regione, provincie sarde, confindustria, università, etc) se pur quali rapresentani delle istituzioni maggiormente interessate (Stato e regione) erano assenti il presidente Cappellacci ed il ministro Scajola! Nell’ambiente gira aria di un dirottamento verso la Sicilia…. Sarà un bene o un male? Lascio ad altri queste considerazioni.
Saluti
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aldo 28 Novembre 2009 alle 16:10
Salve.
Io sono d’accordo al gasdotto. Certo non bisognerà deturpare il nostro bel territorio, ma questo intervento porterà molti vantaggi a tutti. Innanzitutto potremo riscaldare le nostre case con il metano, e ciò comporterà un grande risparmio per tutti , anche del 60% all’anno. Infatti riscaldare una casa che ha i i termosifoni o termoconvettori con il gpl costa circa 700 euro al mese ( impensabile d insostenibile per le nostre tasche ) mentre con il metano ci si potrà assestare sotto i 200 euro. Inoltre lo stesso metano potrà essere utilizzato anche per le normali cucine a gas, sostituendo solo gli ugelli dei fornelli, con la spesa di pochi euro ( molte cucine danno in dotazione i due diversi tipi di ugelli, per cui se non sono stati buttati ,dovreste averli ancora ).
L’importante e che la regione vigili sui lavori, e non dimenticate che anche il GPL che utilizziamo inquina in quanto e’ frutto della lavorazione del petrolio, mentre il metano essendo un GAS naturale inquina molto meno.
Saluti,,
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milena 27 Febbraio 2010 alle 12:24
Salve, stanno passando sul terreno di mia proprietà con il gasdotto, io non sono contraria, però avrei gradito maggiore informazione ai proprietari; se qualcuno mi sa dire a chi mi devo rivolgere per saperne di più su risarcimenti ai proprietari e in che entità- cordiali saluti milena
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Roberto Zucca 23 Settembre 2010 alle 16:48
E' curioso e interessante su Serramanna leggere questo articolo , Complimenti .
Bene, il gasdotto non nasce esclusivamente per l'esigenza Sarda , ma fondamentalmente nel contesto di una strategia Energetica internazionale , laddove la distribuzione del gas nel sud Europa proveniente dall'Africa era vicolata dall'unico canale libico attraverso la Sicilia con il progetto Galsi si sviluppa una nuova sealine offshore che arrivera' a Porto Botte e da li attraverso la nostra isola sino alla stazione di compressione di Olbia. per riccollegarsi in Toscana e quindi al nord Europa.
Questo e' un mega progetto internazionale dove di mezzo c'e' la comunita' europea , l'algeria e delle grosse societa' dell'Oil & Gas.
Cerchiamo di trarne dei vantaggi
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Sergio 3 Dicembre 2010 alle 20:05
Salve,
ringraziamo Paolo Casti per il suo lavoro di informazione circa l'esistenza del progetto GALSI. Il problema più serio è ed è sempre stato quello dell'informazione; soprattutto quando si tratta di progetti, programmi e "scelte politiche" che hanno un impatto serio sulla nostra vita. In genere, se un progetto è valido ed è destinato ad avere ripercussioni positive non manca mai, a monte, il coinvolgimento concreto ed efficace degli interessati. Nel caso del GALSI come, purtroppo, in tantissimi altri casi questo non c'è stato. Il nostro Comitato ha "spulciato" quel progetto e, con i suoi scarsi mezzi, ha fatto e fa di tutto per informare i sardi e le sarde su quel progetto che considera un terribile danno per la nostra Isola.
Un cordiale saluto
Sergio Diana
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Andrea Mura 18 Dicembre 2010 alle 11:57
CAGLIARI, 17 DIC – La Commissione nazionale per la valutazione d'impatto ambientale ha approvato il progetto per la realizzazione del metanodotto Galsi che collegherà l'Algeria all'Italia, passando attraverso la Sardegna. Lo ha reso noto il deputato Mauro Pili (Pdl), ex presidente della Regione Autonoma della Sardegna. ''Si tratta dell'approvazione definitiva – sostiene Pili – che consente di avviare immediatamente i lavori per la realizzazione del metanodotto tra l' Algeria, la Sardegna e l'Europa''.(fonte ANSA http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sardegna/2….
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Roberto Zucca 22 Dicembre 2010 alle 05:44
Bene , ne ero sicuro ,
non centra il sig Pili , si tratta di accordi internazionali legati a strategie energetiche mondiali dove coinvolti ci sono l'Europa e altri continenti, la Comissione Europea ha posto il progetto come prioritario pertanto e' finanziato , parliamo di una fascia di distribuzione gas nel sud Europa dall'Africa che attualmente e' legata all'unico canale Libico attraverso la Sicilia . Tutte le informazioni sono note a aperte a tutti i cittadini Italiani e non sui siti dovuti
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Sergio 22 Dicembre 2010 alle 14:21
Mi rincresce che in Sardegna si continui ad accettare come sacrosante scelte fatte sulla nostra pelle e alle nostre spalle, solo perché le prendono in alto o sono dettate da "scelte strategiche" provenienti da chi sa chi! Stiamo ancora piangendo e piangiamo tutti i giorni per quelle scelte "strategiche"! Quando prenderemo in mano il nostro destino? Quando decideremo NOI cosa fare della nostra terra?
Mi rincresce anche che esistano persone che accettano quel tubo convinti che gli porterà in casa il gas! Non è vero niente! quel gas non arriverà mai nelle case dei sardi (anche perché non se ne fanno nulla!) per il semplice fatto che non abbiamo i soldi per "ciucciarlo" dal galsi!
Mi rincresce che molti lo accettino perché credono che il gas costerà meno. Non è vero, è la stessa ENI ad essere preoccupata perché il gasdotto fa aumentare i costi (a loro, figurarsi a noi) di oltre il 30%!
Mi rincresce sapere che molti pensano che risolverà il problema delle industrie energivore sarde che stanno chiudendo. Che ingenuità! Quelle imprese chiuderanno comunque! E non di certo per problemi energetici!
E mi rincresce anche sapere che esiste gente che lo accetta solo perché intravede la possibilità di un "risarcimento". Della serie: se distrugge le terre e l'economia intorno a me, pazienza! L'importante è che mi entrino un pò di soldini in tasca!".
Auguri…che sia un 2011 senza GALSI
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Roberto Zucca 22 Dicembre 2010 alle 14:48
Sergio capisco i tuoi commenti, e' vero , il gas non e' solamente per la distribuzione civile ,tale costerebbe meno attualmente , , il gas naturalmente e' una baseload energy , attualmente sostituibile solo dal petrolio o dall'energia nucleare di 4a generazione , altre energie pulite come l'eolica e la solare vanno bene ma talvolta non applicabili per un sistema produttivo dei complessi industriali .
la Sardegna e' di passaggio ,il gasdotto potrebbe avere una ricaduta a livello economico se si riesce a capire il contesto e tutto il contorno.
Quando si entra a casa e si clicca l'interrutore della luce, o si va in macchina , ci si scalda con i caloriferi o si lavora al computer , non dobbiamo pensare che tutto questo sia scontato , c'e' una fonte energetica ,e una percentuale di'inquinamento che ognuno di noi produce , siccome la Sardegna fa parte di una Europa Unita e per forza deve rispondere a regole ed alleanze internazionali , bisogna fare il massimo per acquisire il massimo e non pensare che i panni sporchi si lavino solo a casa degli altri . Per cio che concerne l'ENI credo bene che non sia conveniente loro, hanno Gazprom non sono direttamente in Galsi , ma hanno chiaramente delle controllate , ma questi discorsi a noi non ci interessano…bisognerebbe capirli bene .
Comunque sia va bene.
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Gianni Frau 26 Ottobre 2011 alle 22:37
Siamo sicuri che usufruiremo del metano nelle nostre case . Io ci credo poco. Come avrete visto nei TG locali, ad Olbia si è già formato un comitato locale contro il metanodotto, perchè non è previsto che venga collegato e diramato impianto di fornitura per la Città di Olbia . Chiedono addirittura che i lavori vengano effettuati da ditte sarde. Credo che questo metanodotto in Sardegna sarà in transito. O perlomeno passeranno anni che in qualche paese sardo sparirà la bombola GPL. Come pure un'altra bufala il costo della Bombola, che in Sardegna costi quasi il doppio che in Sicilia.
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Gaspare Spolitu 8 Dicembre 2011 alle 19:53
sono abbastanza informato sul gasdotto personalmente la ritengo un'altra forma di servitù (vedi Teulada, Perdasdefogu,Saras…ecc.) noi Sardi avremo il gas ad un prezzo più basso???? saranno aziende sarde ad eseguire il lavoro???? la metanizzazione della Sardegna da chi verrà fatta, se si farà???? i proprietari dei terreni saranno tutelati????perchè dovrebbe passare attraverso la Sardegna se la Sicilia e la Corsica hanno rinunciato?????
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giorgia mascia 9 Dicembre 2011 alle 10:05
Gaspare , la invito a partecipare stasera all 'incontro informativo sul Galsi che si terrà a serramanna all 'ex montegranatico alle 17, 30 , ci saranno ospiti informati che ci spiegheranno che impatto potrebbe avere sul territorio e l'eventuale utilità..grazie Giorgia Mascia
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Alessandro F. 9 Dicembre 2011 alle 11:17
Sig. Gaspare, vedo di rispondere brevemente alle sue domande, per quanto di mia competenza e conoscenza. Le servitù militari non sarebbero da paragonare a quella di una realtà industriale ben radicata come la Saras S.p.a.: potrebbero nascere dei benefici, ma niente ancora; il popolo della Sardegna credo non avrà benefici sul costo a metro cubo del gas metano; non sono presenti in Sardegna ditte o realtà industriali attrezzate idoneamente per fare la posa della tubazione principale: il Gruppo Bonatti o la Astaldi potrebbero essere uno di quelli interessati a farlo; le imprese sarde potranno fare lavori accessori marginali e di realizzazione delle reti cittadine; i proprietari dei terreni sicuramente non potranno edificare al di sopra del suolo dove e posato il tubo, tenendosi anche a dovute distanze di sicurezza; la tubazione passerà in Sardegna, così, in segno di favore… (scusi il tono polemico della risposta ultima).
Saluti.
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Alessia Pala 24 Gennaio 2012 alle 22:00
salve, ho letto soltanto adesso l'articolo e i relativi commenti.
anche io fino a novembre purtroppo devo riconoscere che non ero assolutamente a conoscenza del progetto Galsi, così come la maggior parte della popolazione sarda. Ovviamente non entro in merito ai commenti, anche perché alcuni dimostrano una disinformazione di fondo che trovo comprensibilissima. Vorrei porre a tutti i lettori di questo articolo delle domande da auto-porsi:
– vi sembra plausibile che un tubo del diametro di un metro e venti, che trasporta gas metano ad alta pressione venga interrato nella messa in opera? E magari coperto nuovamente di terra?
– se il progetto presentato sopra e' originale, vi sembra possibile che non siano previste vie di fuga se la pressione del gas dovesse diventare troppo elevata e si rischiasse un'esplosione? Perche' che il gas metano sia altamente esplosivo e' un fatto, non lo dico io.
– ammettiamo che le diramazioni per le citta' ed i paesi sardi vengano realizzate, credete forse che il gas arrivera' ai vostri fornelli automaticamente? A questa domanda voglio darvi una risposta io: no. Saremo costretti, se vogliamo usufruire del servizio ( per la quale ovviamente pagheremo volenti o nolenti una tassa) a realizzare un impianto per gas metano che parta dalla strada di fronte alle nostre case ed arrivi dove ci interessa. Costi? Elevati. Potremo permetterceli? E se non possiamo usufruire del servizio perché impossibilitati a spendere, potremo evitare di pagare la tassa? No.
– ultima domanda. Vi risulta che in Sardegna vi siano ditte abbastanza grandi da potersi permettere di vincere un appalto per lavori di questo tipo? E aggiungerei, con quali operai? Con quale manovalanza specializzata? Perché parliamoci chiaro, non e' che stanno parlando di normale manovalanza, ma di tecnici specializzati. In Sardegna dove sono? E quanti sono? Quindi i cosiddetti posti di lavoro in cosa dovrebbero consistere? In impianti del genere perfino un guardiano deve essere un tecnico specializzato.
Non entro poi in merito ai quasi certi, scontati direi, danni ambientali, di cui si parla poco e come al solito in toni troppo semplicistici.
Da tutto il mio intervento credo sia chiaro che sono assolutamente contraria alla realizzazione dell'opera. Un saluto a tutti
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giorgia mascia 25 Gennaio 2012 alle 12:16
Assolutamente contraria anche io Alessia, ci stanno di nuovo prospettando l'eldorado, quando invece avremo l'ennesima servitù. Che tristezza.
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Alessandro 30 Maggio 2012 alle 21:37
Ci sono novità su questo "benedetto" gasdotto? Non si sente più niente da parecchio nemmeno in tv!
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Andrea Mura 1 Giugno 2012 alle 11:24
Tutto tace. Sul sito del GALSI l'ultima notizia è quella della Conferenza dei Servizi per il progetto convocata a Roma per il 22 dicembre 2011, vista come "lo step finale e decisivo per la conclusione dell'Iter autorizzativo del Galsi avviato nel luglio del 2008". A seguito di questo "ultimo momento di verifica e una volta acquisite le Intese Stato-Regioni" spetterà al Ministero dello Sviluppo Economico esprimersi per il rilascio "dell'Autorizzazione Unica alla costruzione e all'esercizio".
Cfr. http://www.galsi.it/index.php?id_menu=31&id_news=….
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giorgia mascia 1 Giugno 2012 alle 23:08
ma speriamo che neanche inizino , non penso che i sardi staranno a guardare la realizzazione dell'ennesimo scempio e servitù.
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Alessandro 2 Giugno 2012 alle 13:57
La Sardegna ha bisogno di tante altre cose: migliorare le vie di comunicazione (strade, porti, aeroporti), nuove opere pubbliche e infrastrutture, migliorare quelle esistenti…
Esempio: avete mai percorso la S.S.131 per intero da Cagliari a P.Torres o la S.S. 131 DCN sino a Olbia? La prima, da Cagliari sino a dopo Oristano è apposto; da Bauladu in poi è un'odissea continua. La seconda strada è uno schifo totale. Pensassero a lasciarli in Sardegna i nostri soldi!
***
Il mio parere è logicamente CONTRARIO al gasdotto.
Ho già detto in un commento sopra che le eventuali imprese sarde, farebbero solo lavori marginali: subappalti, prestazione d'opera, noli di alcuni mezzi, manodopera non specializzata per opere minori e di minore importanza.
Non esiste in Sardegna nemmeno un'impresa o società che sappia fare per intero tutta l'opera.
Che vantaggi ci sarebbero per noi Sardi? Io penso nessuno.
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giorgia mascia 2 Giugno 2012 alle 17:09
Ricordo a chi ha assistito all'incontro del comitato sinonucle che avevamo fatto a serramanna per il referendum contro il nucleare ,che si disse che la sardegna non aveva bisogno del nucleare perchè è già autosufficiente dal punto di vista energetico,anzi produce un surplus che manda in italia attraverso un cavo che attraversa il tirreno. Quindi qualcuno mi spieghi l'utilità del gasli.
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Barbara 3 Giugno 2012 alle 14:40
Un'altra servitù! Svegliatevi!
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Davide Batz 14 Novembre 2012 alle 13:53
Premier Monti in Algeria anche per Galsi
L’Isola attende risposte per il gasdotto
Il premier Monti è giunto in Algeria. Oggi si decide anche per il gasdotto che, passando per la Sardegna, dovrebbe raggiungere la Toscana.
[…] Il progetto più importante riguarda certamente l’energia – settore nel quale sono impegnate diverse imprese italiane tra le quali Eni e Enel – considerando che l’Algeria è il primo fornitore di gas naturale dell’Italia (attualmente copre il 35% del fabbisogno nazionale) ma soprattutto che sul tavolo c’è l’accordo intergovernativo siglato nel 2007 per la costruzione di un secondo, imponente gasdotto, il Galsi, che dovrebbe unire l’Algeria alla Sardegna per poi proseguire verso la Toscana. Accanto a questo progetto, per il quale sono in corso gli studi di fattibilità economica, c’è il settore delle energie rinnovabili, per il quale il governo algerino ha annunciato un imponente piano di investimenti. […] L’obiettivo della visita di Monti, accompagnato dai ministri dello Sviluppo Economico Corrado Passera, degli Esteri Giulio Terzi, dell’Interno, Annamaria Cancellieri e della Difesa Giampaolo Di Paola, è quindi quello di rafforzare rapporti commerciali già in forte crescita: se nel 2011 l’Italia era secondo partner commerciale di Algeri (secondo cliente dopo gli Usa, secondo fornitore dopo la Francia) già nel primo semestre 2012 è salita al primo posto. Roma importa da Algeri soprattutto gas naturale ed esporta macchinari ed attrezzature industriali.
Via | http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/294897
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Giorgia Mascia via Facebook 14 Novembre 2012 alle 13:57
non è proprio auspicabile..
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Dino Marongiu via Facebook 14 Novembre 2012 alle 18:27
e che ci lavorino solo i sardi
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Alessandro F. 14 Novembre 2012 alle 21:28
Sig. Marongiu, Lei scrive: e che ci lavorino solo i sardi.
E’ sicuro che ci siano imprese locali che possano fare i lavori di posa della tubazione e tutte le altre opere importanti? Glielo dico io: nessuna impresa sarda ha personale idoneo e attrezzature idonee (posatubi, escavatrici, frantumatrici, etc). L’unica cosa che si limiteranno a chiedere alle imprese locali, saranno i trasporti e la manovalanza a basso costo per le opere minori, forse…
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