Il Giardino della Memoria 2009: fotografie e resoconto
di 4 Novembre 2009 01:58 Letto 8.984 volte8
Anche quest’anno si è svolto Il Giardino della Memoria, musica e parole per ricordare i nostri cari defunti.
Ideato e curato da Stefano Carboni, nostro compaesano, è giunto ormai alla nona edizione, svoltasi nel cimitero del comune di Serramanna.
Ogni anno Il Giardino della Memoria viene accolto in modo attento e sensibile dai serramannesi: unire musica e meditazione, poesia e memoria, canto e riflessione, danza ed emozione, è diventato per l’Associazione Musicale “Giuseppe Verdi” un impegno serio e significativo, fatto di ricerca e di studio, che si è collocato al centro del Giorno di Tutti i Santi attraverso l’espressione dell’immortalità dell’Arte.
Il tema del rapporto, attraverso il ricordo, dell’uomo con la morte è condizione umana ed essenziale e tutti coloro che sono aperti alla bellezza della musica e della poesia potranno riconoscersi.
La raccolta di poesie è stata recitata dal grande Simeone Latini, accompagnato dal “Quartetto d’archi del Giardino” composto da Lucio Filippo Casti (I Violino), Amalia Fenu (II Violino), Salvatore Rea (Viola) e Vladimiro Atzeni (Violoncello).
Lo spettacolo è stato concluso sulle note di Aria for Alto Sax (brano per banda composto dal Maestro Lorenzo Pusceddu) dalla Banda Musicale “Giuseppe Verdi” di Serramanna (sax solista Valeria Cossu), diretta dal Maestro Fabrizio Pittau, che faceva da cornice allo spettacolare danzatore Danjel Ungaro.
OUVERTURE
Stefano Carboni
C’è una leggenda, Ovidio ce ne parla, che narra del giovane Ciparisso, solito trascorrere il suo tempo tra i boschi in compagnia di un bellissimo cervo dalle corna d’oro sacro alle ninfe.
Un giorno, nella calura di un pomeriggio estivo, il cervo si stende all’ombra di alcuni alberi a riposare e Ciparisso, intento nei suoi giochi, inavvertitamente lo trafigge a morte con un giavellotto acuminato. Il ragazzo, in preda alla disperazione, chiede agli dei di rimanere in lutto eterno e loro, esaudendo la sua preghiera, lo trasformano in alto cipresso, l’albero del dolore che da sempre “cresce vicino a chi soffre” e che, piantato in prossimità delle tombe, assume simbolo di lutto e dolore inconsolabile.
Una storia così bella e suggestiva ha determinato che i nostri cimiteri, siano concepiti come giardini nei quali, sotto l’ombra di questi leggendari alberi, “fioriscano” i segni e la memoria per chi ci precede in altra vita. Come silenziose sentinelle, i cipressi assurgono verso il cielo quasi a vegliare il sonno di tutti coloro che riposano in eterno.
E noi, ancora una volta, sotto le fronde di questi alberi così intrisi di significato, ci fermiamo per un attimo, con intento di bellezza, a meditare a questo nostra parte della vita che è la morte… rivolgendo un commosso e personale pensiero verso chi non c’è più.
Dino Caboni 41 5 Novembre 2011 alle 20:22
….Il giardino della memoria, è di per sè un"richiamo", oltre che un'invito, a che venga letto ciò che….
TU, Stefano,hai tenacemente voluto con la tua iniziativa.Il fatto che già da molti anni sei riuscito a tener desta l'attenzione su un argomento caro a tutti sì, ma"molto" spesso,e per "molti"non tenuto in debito conto, và certamente e meritevolmente a te,ma l'artefice di
tutto !?!..Sì ,sì, questa (Tenace) iniziativa mi ricorda molto, ma molto,un CARBONI a qui certamente ancora
molti volgono un caro pensiero .Io,voglio dire , nel bene(tanto) e nel male( ? ) che, il pensiero lo volgo a lui fraternamente, come se ancora mi (ci) fosse vicino e lo siamo stati per tanto tempo, e per tanti ragionamenti che portavamo avanti quando, ancora la vita aveva tutto da farci conoscere,e poi ancora, dopo aver toccato con mano ciò che ci aveva riservato !.Parlare ore ed'ore di politica ,della famiglia,di tutto e ….Concludere che…Da domani vedrai…Ma che domani? !…Oiiiiiiii.
CHI sà quell'ultima sera quante cose ….avrebbe voluto fare….Domani !!
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stefano Carboni 6 Novembre 2011 alle 01:00
Grazie Dino dei tuoi pensieri…
Concordo appieno con quello che tu dici…il tema della morte è spesso argomento tabù poichè, mi pare, più che mai la vita stessa, nella sua interezza e nel suo valore primo, stia diventando un tabù alla bellezza.
La tenacia cui tu alludi probabilmente è stata dettata da una forza che non poteva esprimersi con le mie parole e le mie personali emozioni…Mi sono appellato ai testi di poeti grandi e di persone piu' semplici, ma egualmente profondi e degni di attenzione…e poi la musica con i ragazzi dell'associazione "G.Verdi"…
Il tuo sincero e fraterno ricordo di CARBONI da te citato, mi commuove come fosse una poesia di questo Giardino Della Memoria!
Grazie !
Stefano C.
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Dino Caboni 41 11 Novembre 2011 alle 00:32
Se il mio scritto, con la sua semplicità,ha destato in te, commozione,va da sè che la tua mente,od forse è più giusto dire che il tuo "Animo" è portato a trovare la poesia delle cose che, semplicemente, arrivano al cuore..
.. Sono lieto,ma non sorpreso,del tuo modo di esprimerti,e, per la tua risposta,e….Maggiormente per la toccante vena poetica che distingue i Carboni…
Forse,anzi sono certo…..Lassù, a cominciare da" MundinuCraboi,LuiginuPiau",e diversi altri, per finire CARBONI….Apprezzeranno…Criticheranno, e se(LASSU') è permesso,proveranno una punta d'orgoglio !!
…Sarà come una preghiera per le loro anime!
Grazie a TE Stefano.
Dino
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Dino Caboni 41 15 Aprile 2012 alle 19:01
Ho un marcato disapunto nel rendermi conto di aver detto giusto quando ho ringraziato STEFANO della sua tenacia.Ne serve veramente tanta per mantenere desto l'interesse su ,questa lodevole iniziativa e, con l'intento di renderle un buon servigio,(provocatoriamente) vorrei lanciare l'idea di un SMS !! Visto poi che ne mandiamo tanti….Ogni volta che ci troviamo in dificoltà mandiamone uno anche" lassù ",lo uniremo poi ai tanti che non hanno risposta,ma in questo caso la "nonrisposta" sarà gratificante! Perchè!? Perchè intanto " dal loro punto di vista" le cose hanno certamente dei tempi molto "dilatati",il che ci darà modo di riflettere, trovandoci, e trovando serenità di decisione, forti del fatto che in quel momento il nostro pensiero fungerà come "onda"ad'unire noi con la loro anima ,trovando conforto di non trovarci soli nella dificoltà.Penso che, anche non rispondendo, segniali non certo convenzionali se siamo pronti a coglierli,ce li mandino!…Su ciò ho dei segniali che…….Un giorno nella calura di un pomeriggio estivo….In prossimita delle tombe…. "Fioriscono" i segni e la memoria…..
Sono certo che anche altri hanno saputo cogliere dei "SEGNIALI". PARLIAMONE!!
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Dino Caboni 41 3 Novembre 2012 alle 23:52
Sono questi i giorni che mi riportano(più di altri) al Giardino della Memoria, e chi come me non può portare un fiore ai propri defunti….Permettetemi….E’ la memoria che diventa Giardino,e,fà rivivere i nostri ricordi che,
nutriti di parole che il tempo ha spento prima ancora che l’aria si riempisse del loro suono….Cominciano a prendere le tonalità a me conosciute….Come un semplice …Ciaooo,non sapendo io fosse l’ultimo….Fà prendere corpo a l’espressione ultima che solo quel viso sapeva, essere l’ultimo Ciao!
Ecco cosa possono far nascere delle semplici parole nel” Giardino della Memoria”
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Dino Caboni 41 2 Novembre 2013 alle 18:54
…Rivolgendo un commosso e personale pensiero , verso chi non c’è più…Si “entra” nel Giardino della Memoria ,e sembra ,da subito, che il tempo trascorra in modo “ovattato”…Tutto assume dimensioni “inconsuete”…Forse mi si può dare del “matto”!?…Voglio sperare di no!…Voglio “credere” che…Essere ben disposti anche con chi, in vita ,non lo fossimo affatto…
Guardare le loro foto,spesso, in pose fin troppo
“Statiche”,e,renderci conto che ciò, ci fa un po’
sorridere…Non è forse,ritrovare una serenità…
Inconsueta?!
Penso,e non vorrei essere il solo a credere che…
Anche questo è…Il Giardino della Memoria!
…TOTO’ ci insegna…
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Dino Caboni 41 29 Ottobre 2014 alle 23:15
…Entrare nel ” Giardino della Memoria ” e, cogliere “segnali ” che la nostra mente non riesce minimamente di dare spiegazione , non dico logica ,ma almeno di casualità… Ci porta , Mi porta !… A credere che sia un segno di chi ci ha preceduto in “altra vita “,vedere… E , cerco di descrivere , per chi dovesse leggere queste righe … Mese di Agosto vicino alla metà ,caldo come a Serramanna era solito ,ma non solito invece , che… Un Fungo, bello e grande, di un bianco che “saltava ” agli occhi per come il sole lo illuminava , stesse lì ,dove fino a l’anno prima si trovava il “Tumulo ” di terra che
accoglieva mia madre e, nonostante io sapessi bene dove ora era stata “spostata ” come tomba , inspiegabilmente sentii come un richiamo che mi portò verso quel cappello di Fungo che ancora oggi non posso e non voglio neanche pensare, se non come la Fioritura di un Saluto mandatomi da quel “metro quadro ” di TERRA…Sono cero che ” segni “come il mio sono comuni anche per molti altri…Manteniamoli Vivi Parlandone !!
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