Serramanna nella Seconda Guerra Mondiale – piccoli fatti
di 19 Gennaio 2010 22:30 Letto 23.587 volte9
di Paolo Casti
Serramanna per fortuna non ha mai risentito particolarmente di eventi bellici, benché nel 1943 fu interessata da alcuni fatti inerenti le operazioni belliche Marigold (sbarco Special Air Service [SAS]) e Hawthorn (Raid on Sardinia by the British Special Boat Section [SBS]) forse a causa della presenza dell’aeroporto militare di “Trunconi” (situato tra Villacidro e Serramanna e protetto dai monti per sfuggire alle incursioni dei bombardieri americani, che vide una massiccia presenza militare).
Ad ovest del territorio di Serramanna sono ancora visibili i resti dell’aeroporto militare, utilizzato dai tedeschi prima e dagli americani poi, con i ruderi dei rifugi antiaerei e le “casermette” all’interno del centro abitato.
Anno 1943 due pattuglie di SBS e SAS inglesi chiamate la prima Daffoil (4 uomini al comando del Capitano J. Thomson) e la seconda Bluebell (4 uomini al comando del Tenente Duggan) vengono sbarcate alle 22.35 del 30 giugno nei pressi di Scivu dal sottomarino Severn.
Si trattava di truppe speciali, incursori esperti in sabotaggio. Avrebbero dovuto sabotare rispettivamente i campi di volo di Pabillonis e Villacidro.
Il caldo, la poca acqua, la natura selvaggia sono duri avversari. La pattuglia BlueBell perde subito un uomo (L. Thomson che riposa ancora oggi nel cimitero di San Michele a Cagliari) per la malaria.
La marcia è massacrante ed i militari abbandonano parte della loro pesante attrezzatura e si separano per raggiungere i rispettivi obiettivi.
La Bluebell poichè il sabotaggio dei campi non riesce, fanno saltare un tratto di ferrovia tra Samassi e Serramanna.
Pochi giorni dopo i 4 vengono arrestati dai Carabinieri.
Più sfortunata l’altra pattuglia che per malaria perde il Capitano Thomson ed il sergente Mc Kerracher ed il soldato Henry Thomas (tutti riposano al Cimitero di San Michele), mentre gli altri due vengono subito dopo catturati, senza aver potuto fare sabotaggi.
Tutto ciò avveniva nello scenario delle operazioni militari che interessarono la SARDEGNA nel triennio 1940/43, teatro di molteplici mutazioni per quanto concerne le Armate, i corpi d’Armata e le divisioni interessati alla diretta difesa o alla pianificazione delle operazioni.
In sintesi:
COMANDO GRUPPO ARMATE SUD
Fu di fatto organo di coordinamento della difesa per l’intero territorio peninsulare ed insulare italiano.
Dipendenza della Sardegna
(febbraio 41-settembre41) COMANDO SESTA ARMATA.
(settembre 1941-aprile 1942) COMANDO SETTIMA ARMATA.
(aprile 1942-luglio 1943) COMANDO QUINTA ARMATA.
COMANDO XIII CORPO D’ARMATA
Costituito nel 1926 come “Comando Militare della Sardegna”, assume la denominazione XIII Corpo d’Armata in data 11 ottobre 1934.
28 marzo 1943: assume il nome di “Comando Forze Armate (FF.AA.) della Sardegna”.
Dal 23 aprile dello stesso anno crea un “Comando Settore Nord Sardegna” ed un “Comando Settore Sud Sardegna”.
A fronte delle accresciute forze a disposizione il Comando FF.AA. della Sardegna subisce un ulteriore potenziamento in data 15 luglio 1943: il Settore Nord viene elevato a Comando XXX Corpo d’Armata, mentre al Comando XIII Corpo d’Armata resta il territorio dell’ex Settore Sud.
A noi interessa la 176° Legione:
176° LEGIONE CC.NN. D’ASSALTO 3
CLXXV Battaglione, Seniore Adolfo Serra, Iglesias.
CLXXVI Battaglione, Seniore Angelo Piga, Cagliari.
176° Compagnia Mitraglieri, Capo Manipolo Diego Gallietta.
Inquadrata nella Divisione “Sabauda” e dislocata fra Serramanna, Samassi, Senorbì e Villasor.
Ex-casermette situate all’inizio di Via XXV Aprile 1945
La Divisione “NEMBO” In Sardegna (giugno 1943 – maggio 1944)
Ai primi del giugno 1943 la “NEMBO” venne destinata in Sardegna quale aliquota di manovra per concorrere alla difesa degli aeroporti e delle possibili zone di sbarco.
La Divisione, alle dipendenze del XIII Corpo d’Armata, venne dislocata nel Campidano, zona centromeridionale dell’isola, e nella Nurra, zona nord occidentale.
Per esigenze operative la Divisione venne frazionata in raggruppamenti tattici; A Serramanna era dislocato il Raggruppamento “Renzoni” composto dai gruppi tattici “Rizzati” (XII btg./184° rinforzato) e “Corrias” (XIV btg./184° rinforzato) sotto il Comando di Divisione sito a Villanovaforru.
Mario Rizzati (a capo del Gruppo Tattico XII btg./184° rinforzato)
La Divisione iniziò subito un intensa attività addestrativa congiunta con la 90a Divisione corazzata tedesca, che nel quadro della difesa dell’isola assolveva le stesse funzioni di manovra assegnate alla “NEMBO”.
In Sardegna i paracadutisti furono vittime di un inatteso e subdolo nemico, la malaria, che colpì 1/3 degli effettivi e ridusse in modo sensibile l’efficienza organica dei reparti.
Anche nell’isola l’annuncio dell’armistizio creò un profondo turbamento spirituale tra i paracadutisti e l’intera Divisione scossa dagli avvenimenti.
Il XII/184°, quindi il gruppo tattico “Rizzati” facente parte del raggruppamento “Renzoni” di stanza a Serramanna, altri reparti minori ed elementi isolati decisero di continuare a combattere a fianco dei tedeschi della 90a Divisione corazzata tedesca in movimento dal Campidano verso nord per ripiegare in Corsica.
Si inserisce in questo contesto l’uccisione, al bivio di Borore presso Macomer, del Ten. Col. Alberto Bechi Luserna, Capo di S.M. della “NEMBO” e già Comandante del IV btg. della “FOLGORE” ad El Alamein, che tentò di convertire i paracadutisti del XII/184° a ritornare sulle loro decisioni.
Altri fatti degni di nota di quegli anni:
Bonaventura Pinna, arrestato nell’estate del 1943 mentre ascoltava Radio Londra, minacciato di fucilazione senza processo come spia perché gli inquirenti del controspionaggio scoprirono che l’apparecchio era anche trasmittente, al sopragiungere il 25 luglio e ‘8 settembre 1943 fu liberato senza conseguenze.
Pinna Antonio Giuseppe – uno dei componenti del Comitato dello Sciopero di Ingurtosu comunista già sindaco di Serramanna per due mandati (tutti e due erano cugini e guspinesi).
samuele pinna 19 Gennaio 2010 alle 22:41
articolo interessantissimo =)
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Andrea Mura 19 Gennaio 2010 alle 22:42
Concordo
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Paolo Casti 20 Gennaio 2010 alle 12:03
Articolo de “L’UNIONE SARDA” Giovedì 03 gennaio 2002
In concessione al Comune l’area delle ex casermette militari per 400 mila lire l’anno
In concessione al Comune l’area delle ex casermette militari per 400 mila lire l’anno Serramanna
Sono sempre state oggetto di discussione le ex casermette di via XXV Aprile, conosciute meglio come “i vecchi capannoni”. Piccole fortezze militari risalenti alla seconda guerra mondiale che si estendono su un’area di quasi duemila metri quadrati. Per Serramanna, nonostante il valore storico-culturale che hanno, sono da anni la causa di tanti problemi. Abusivi, tossicodipendenti, incivili hanno scambiato questo luogo in una discarica e, riempiendolo di immondizia, hanno contribuito a trasformarlo in una zona altamente degradata. Le ex casermette sono di proprietà dello Stato in quanto area militare dismessa e il Comune, per entrarne in possesso, deve acquistarle. Il costo? Due miliardi. Per l’amministrazione comunale è impensabile poter fare fronte a una spesa così alta solo per l’acquisto della superficie, considerato che occorrerebbero altre centinaia di milioni per risistemarla e renderla funzionale per ospitare numerosi servizi pubblici come previsto nel Puc. Però dopo diversi anni di tentativi andati nel vuoto, sembra finalmente essersi aperto una spiraglio. Infatti il Comune ha ottenuto in concessione tutta l’area attraverso il pagamento di un affitto simbolico di quattrocentomila lire, pari a 206,58 euro, all’anno che permetterà di recintare le ex casermette e salvaguardare, così, tutta la zona.
I lavori hanno preso via da qualche settimana. In primo luogo sarà avviata la bonifica dell’intero terreno, saranno completamente eliminate le immondizie e le erbacce, ripulita la zona militare dalle tante siringhe abbandonate, resa insomma agibile un’area che fino ad oggi è solo stata presa di mira per scorribande. L’obiettivo è insomma quello di poter risanare la zona e renderla finalmente fruibile.
V. P.
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Paolo Casti 20 Gennaio 2010 alle 12:11
Riguardo le Casermette, vedere anche: (Anno 2008)
Delibera del 26 marzo 2008, n. 18/18
Destinazione dei beni elencati nell’Allegato B al Protocollo d’intesa, sottoscritto dalla Regione Autonoma della Sardegna, Ministero della difesa e Agenzia del Demanio, in data 7 marzo 2008
http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_72_20080327103939.pdf
http://www.regionesardegna.it/documenti/1_72_20080326212207.pdf
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Paolo Casti 20 Gennaio 2010 alle 12:23
Riguardo gli avvenimenti successivi al giorno dell’armistizio, per chi fosse interessato, può andarsi a leggere questo Articolo http://bascogrigioverde.blogspot.com/2008/09/la-ribellione-allarmistizio.html molto interessante
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Bruno Mancosu 20 Gennaio 2010 alle 17:04
Bonaventura Pinna, nonno di Alberto Orrù, era nato ad Arbus l’11 novembre 1893 (vedasi il libro a lui dedicato, curato da Lorenzo Di Biase e Agnese Caddeo, Bonaventura Pinna. Un idealista del suo tempo, ANNPIA, dicembre 2006) e credo anche Antono Giuseppe Pinna, se non sbaglio primo Sindaco di Serramanna del dopoguerra.
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Paolo Casti 21 Gennaio 2010 alle 08:25
Bravo Bruno, per chi volesse un piccolo “riassunto” del libro citato:
http://www.anppiasardegna.it/dettaglio_attivita.asp?ID=86
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Ignazio Orrù 17 Marzo 2010 alle 16:22
Ciao ragazzi, sono Ignazio, fratello di Alberto Orrù e quindi, ovviamente, nipote di Bonaventura Pinna. Per chi fosse interessato, sono a disposizione per qualsiasi informazione inerente mio bisnonno.
Grazie per averlo ricordato tra queste righe, per me e’ un orgoglio,
ciao,
Ignazio
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