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Il banditore di Serramanna

di admin Letto 12.609 volte12

di Davide Batzella

banditoreNel passato, prima dell’avvento dei mezzi di comunicazione, molti non sapevano leggere e molti annunci (sia delle autorità locali che di privati per scopi commerciali) venivano proclamati da un banditore.

Nel nostro paese, nel periodo del dopoguerra, era molto conosciuto tziu Marieddu Pilloni. Nel libro Serramanna – scorci di vita paesana di L. Muscas (da cui è tratto questo articolo) viene descritto come il “re della trombetta di Serramanna, un ometto dai capelli candidi e dal portamento marziale: si piantava a gambe divaricate in mezzo al crocevia ed il suo aspetto grave anticipava già l’importanza di quanto stava per annunciare. Tre squilli della sua trombetta facevano spalancare usci e finestre intorno”.

Iniziava sempre i suoi proclami dicendo “Si ghettat custu bandu…”, scandiva ogni parola e divideva ogni annuncio da un altro tramite uno squillo.
Venivano prima i bandi commissionati dalle Autorità: “su tiraggiu”, ovvero la chiamata alla visita di leva, e le delibere del Comune.

Il Banditore, olio 60x80 di Eliseo Locci
Il Banditore, olio 60×80 di Eliseo Locci

In quei tempi vi era anche l’obbligo per tutti i cittadini di dedicare una giornata di lavoro alla riparazione delle strade: chi aveva dei carri doveva dedicare una giornata per ogni carro posseduto, utilizzata per il trasporto della ghiaia, chi non ne aveva offriva le proprie braccia per spargere la ghiaia sulle strade. Gli annunci del banditore servivano anche per organizzare queste cose.

Successivamente veniva il turno dei bandi della compagnia barracellare: alcuni esempi di annunci potevano essere l’entrata in vigore della possibilità di pascolare, senza rispettare i confini, i vari campi di grano dopo la mietitura o la denuncia di furti avvenuti in alcuni sfortunati terreni.

Solo alla fine venivano i “consigli per gli acquisti”, annunci pubblicitari riguardanti carne fresca, frutta, vino novello e chi più ne ha più ne metta.

Su bandidori” era un’istituzione del paese di Serramanna, serio nella sua professione e accompagnato dalla scintillante trombetta, divenuta nel tempo parte integrante della sua personalità. Egli assumeva un ruolo indispensabile data l’assoluta mancanza di qualunque altro mezzo di informazione a carattere di massa. A questa persona è stato dedicato un muttetto dal compaesano Antonio Serra.

Quando il signor Marieddu Pilloni si ammalò e dovette abbandonare la sua professione, la trombetta venne purtroppo affidata a mani meno professionali, o almeno così si diceva. Un successore non entrò nelle simpatie dell’allora Sindaco perché, in un giorno di mercato, gli venne commissionato da un rivenditore di lenzuola e coperte di pubblicizzare la sua merce. Il nuovo banditore, dopo gli squilli di tromba, volendo forse divertire la popolazione, annunciò in questo modo: “Tottus is feminas chi bolint coperta currant in basc’e cresia ca c’est uno sannori strangiu”. Questo fu il suo ultimo bando.

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Commenti (12)

  1. Bellissimo! Davide e Andrea in nuovi BANDITORI DI A SERRAMANNA!

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  2. Grazie Giorgia! il paragone mi pare eccessivo ehheh ^^

    c’è qualcuno, tra chi legge, che ha conosciuto i vari banditori dell’epoca?

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  3. si ghettadu custu bandu che in sa buttega de zia (non riccordo il nome) s’abbascianta i mudandasa
    e si azzianta i gunnedasa.

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    1. la casa di Ziu marieddu e'ancora in piedi forse e' la casa piu' piccola che si trova in viaSERRA di fronte a quel che fu..il negozio di zio Giovanni mulas alimentari

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  4. ahahahhaha, bellissimo…

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  5. me lo ricordo bene anche se ero molto piccola..

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  6. io,purtroppo, l'ho conosciuto,: in sa macelleria de marongiu agattaisi , figau, coru, longusu e trippa.peisceddusu de angioi e pezza po brodu.

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  7. non lo conosciuto ma mi sarebbe piaciuto

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    1. io sono un nipote de ziu mariedu pilloni era mio nonnno ma per quel che mi ricordo …….proprio lultimo banditore se pure l'abbia fatto per breve tempo .era ziu pinuciu pilloni…..il figlio faceva il neturbino al comune……….su scovadori e a tempo perso..su bandidori…….era subentrato ———dopo quel sig………non ricordo il vero nome,,,,,,ma..il sopranome si (Cachedda)ed io sono figlio de ziu franciscu…que tempi mio padre (buon anima faceva di mestiere …fuisi..(corde)o funi—–ricavaote da piccoli pezi di spago….allora erano molto richieste dai carretonerisi…..ciao a tutti a presto

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  8. Io queste vicende le ho vissute da ragazzo. Su Bandidori si posizionava " in sa contuana de zia Annetta Piano " rivolto verso via S.Stefano.

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  9. …..Si è vero,si posizionava proprio lì, e, per la precisione , non era “contuada”? (angolo di strada)…Grazie ,ad’ Antonio che mi ha ricordato un ” termine ” in dialetto che diversamente non ricordavo ….Ma ricordo però un “BANDU” che fece in “SA’IANOBA, e che diceva, ” a chi oidi prumoi coru perra’conca e frisciurami ” d’agattada ‘afacci’a SIGNIOR VIRDIS .
    Non ricordo però di chi era (per deduzione) la macelleria che all’poca si trovasse lì di” rimpetto ” !! …….
    Correvano gli anni 51/52,perciò chi ha più buona memoria di me, anticipatamente …RINGRAZIO !
    Ricordo però che come “BANDIDORI”era certo di nomea, diciamo… IRONICO !? Non mi meraviglierei perciò più di tanto se la MACELLERIA non fosse proprio esistita!

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  10. ma dopo ci siamo civilizati ,e anno messo le trombe nel deposito dell ‘acqua che ci sono ancora e annunciavano le notizie dove sta la macceleria ,valentino dettori e si sentiva in tutta serramanna ,questa idea e stata di sartorio piga con paolo lilliu ,a funzionato x anni ,la moglie di sartorio,

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