“Reduci”, omaggio a Giorgio Gaber (teatro Serramanna)
di 16 Giugno 2010 12:41 Letto 4.245 volte5
L’Associazione Culturale “Sine Nomine Theatrum è lieta di ospitare
“LA COOPERATIVA “SIRIO SARDEGNA TEATRO”
in:
“Reduci”
adattamento da testi e musiche di GIORGIO GABER e SANDRO LUPORINI
Lo spettacolo prende lo spunto da alcuni brani cantati e recitati da Giorgio Gaber in questi ultimi trent’anni di attività teatrale.
Si è cercato di costruirne un canovaccio basato su un tema di fondo a lui tanto caro: quello del “REDUCE”, dell’”EX”!!
Persi strada facendo i propri personali punti di riferimento di base (politici, umani, filosofici), ci si trova a dover affrontare sempre più psicologicamente impreparati un mondo ostile e spietato che non è disposto a perdonarti nulla!
Siamo uomini ormai totalmente inadeguati al nostro tempo che per sopravvivere al generico vivere quotidiano, alla burocrazia, alle relazioni con l’altro sesso, si sono trasformati, per certi versi, in professionisti d.o.c. del qualunquismo!
I testi di Gaber e Luporini si rivelano ancor oggi di sconcertante originalità e attualità ed è per questo motivo che si è voluto da parte nostra riproporli alla vostra attenzione.
In scena
un pianoforte: Valerio Carta
Un contrabbasso: Carlo Marini
e due cantanti/attori:
Marta Proietti Orzella
Maurizio Mezzorani
Ingresso: intero 5 euro, ridotto 2 euro

Andrea Mura 19 Giugno 2010 alle 13:42
Complimenti agli artisti che ci hanno regalato questa splendida serata e ai ragazzi del Sine Nomine Theatrum che stanno dimostrando un attivismo genuino e veramente apprezzabile.
Complimenti a Mauro per la splendida performance finale 🙂
E grazie al mitico Giorgio Gaber per averci trasmesso tanto.
Mauro Cannas 19 Giugno 2010 alle 19:07
Grazie Mille Andrea, Sirio Sardegna Teatro ci ha regalato una serata indimenticabile.
Sottolineo che Giorgio Gaber sia uno degli autori della letteratura italiana che più mi rappresentano. La sua “critica” alla Democrazia in favore di un concetto di Libertà più ampia, quasi utopica, onirica mi rispecchia appieno. Lo squallore del meccanismo democratico l'ho provato sulla mia pelle tante volte: il mese scorso ho conosciuto un sacco di amici, amici sempre sorridenti come colti da emiparesi, sempre gioviali, amici vestiti bene, amici che mi salutavano, e le loro facce le ho viste anche in alcuni manifesti o in alcuni santini, e anche da li pareva mi salutassero! Che felicità.
Poi d'un botto più nulla, non c'è più nessuno che saluta, nessuno che sorride, nessuno vestito bene e gioviale. Che è successo? Cosa mai sarà successo??
Ah Le Elezioni! “Come son giuste le elezioni”, W la Democrazia! Ma non si potrebbe organizzare le elezioni un giorno x che sta sulla linea temporale all'infinito, così che la vita sia un'infinita campagna elettorale in cui tutti ti salutano, sono gioviali, sorridono, vestono bene, e dispensano promesse? Andrea ti prego dimmi che si può fare!
Perché ora sono triste senza i miei amici, alcuni sono stati trombati e sono tornati a casa, altri magari hanno vinto e stanno facendo i progetti per investire i soldi pubblici che per cinque anni affluiranno nelle loro tasche senza fondo. Ma erano miei amici! Mi salutavano! Mah…
Nel frattempo continuerò a vivere democraticamente, ma non libero. Non starò tanto tempo sopra un albero, non ammirerò il volo di un moscone o uno spazio libero, proverò a partecipare.
Andrea Mura 19 Giugno 2010 alle 19:19
Geniale.
Andrea Mura 19 Giugno 2010 alle 19:22
Per chi fosse digiuno di Giorgio Gaber l'ultima frase è riferita al ritornello della canzone La libertà:
"la libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione".
Andrea Mura 19 Giugno 2010 alle 19:20
"Generalmente mi ricordo
una domenica di sole
una giornata molto bella
un'aria già primaverile
in cui ti senti più pulito
anche la strada è più pulita
senza schiamazzi e senza suoni
chissà perché non piove mai
quando ci sono le elezioni.
Una curiosa sensazione
che rassomiglia un po' a un esame
di cui non senti la paura
ma una dolcissima emozione,
e poi la gente per la strada
li vedi tutti più educati
sembrano anche un po' più buoni
ed è più bella anche la scuola
quando ci sono le elezioni.
Persino nei carabinieri
c'è un'aria più rassicurante
ma mi ci vuole un certo sforzo
per presentarmi con coraggio
c'è un gran silenzio nel mio seggio
un senso d'ordine e di pulizia.
Democrazia!
Mi danno in mano un paio di schede
e una bellissima matita
lunga, sottile, marroncina,
perfettamente temperata
e vado verso la cabina
volutamente disinvolto
per non tradire le emozioni
e faccio un segno sul mio segno
come son giuste le elezioni.
È proprio vero che fa bene
un po' di partecipazione
con cura piego le due schede
e guardo ancora la matita
così perfetta è temperata…
io quasi quasi mela porto via.
Democrazia!"
(G. Gaber – le elezioni)