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Caccia ai Sardegnoli: cosa accadde il 12 luglio 1911

di admin Letto 6.538 volte1

dal blog di Mario Flore

Itri, comune di Latina del Lazio meridionale del secolo scorso, fu teatro di un controverso episodio di cronaca nera che ancora oggi è coperto da una cortina di riserbo che sa tanto di celato silenzio: la Caccia ai Sardegnoli (o caccia al sardo).

Per la realizzazione della ferrovia Roma Napoli, le Regie Ferrovie e le aziende che avevano in appalto i lavori scelsero di avvalersi di operai portati in blocco dalla Sardegna. Le ragioni di questo reclutamento di massa, stavano in un unico motivo.
I lavoratori sardi, poveri, analfabeti, per ragioni storiche, culturali rispetto al resto della popolazione italiana, costituivano una manodopera conveniente e facile da controllare perché priva di ogni sostegno contratuale. una manovalanza cui imporre i lavori più duri a un salario conveniente e inferiore a quello già misero degli altri operai e mantenuti in condizioni di vita disumane.
Il 12 luglio del 1911, prendendo a pretesto alcuni banali episodi di tra sardi e residenti, si scatenò nel centro di Itri la caccia dei lavoratori sardi. alla fine si contarono 7 morti e un centinaio di feriti tutti sardi.

Il governo centrale, allora retto da Giovanni Giolitti, gli Itriani per giustificare la matanza insinuarono che la monarchia sabauda,per premiare la fedeltà dei sudditi isolani al Regno di Sardegna il Re avesse graziosamente concesso il lavoro agli operai sardi. Ma altro non era che una guerra tra poveri sfrutati per un pezzo di pane. Tutta la stampa diede la colpa al temperamento dei Sardi, la notizia non comparve nei giornali della Sardegna. Ci portò a conoscenza di questi fatti lo storico e scrittore Manlio Brigaglia.

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Commenti (1)

  1. articolo interessante ma con qualche errore ortografico di troppo…

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