Meteo: Serramanna | 13.87 °C

Mondiali 2006: il cielo è Azzurro sopra Serramanna!

di admin Letto 7.416 volte0

di Davide Batzella

Se fosse stato interrogato, forse anche quell’anno il polpo Paul avrebbe azzeccato e si sarebbe poggiato sul tricolore nostrano. Parliamo del 2006, anno in cui l’Italia vinse il mondiale.

Proprio quattro anni fa, precisamente l’indimenticabile 9 luglio 2006, l’Italia di Lippi sconfisse la Francia ai calci di rigore: sarà stata l’assenza dell’eloquente Salvatore Bagni in Rai, saranno stati i miracoli di Buffon, le falcate di Grosso, i colpi di testa (attivi e…  passivi) di Materazzi, i passaggi di Pippo Inzaghi nell’area piccola, le 4 giornate di squalifica di De Rossi, la grinta di Gattuso, sarà stato Moggi, chi lo sa… Sta di fatto che negli ultimi quattro anni i Campioni del Mondo eravamo noi!

Il calcio italiano attraversava un momento buio, la c.d. Calciopoli, un sistema di presunte partite truccate che pare girasse attorno a Moggi e Giraudo.

Secondo l’accusa i dirigenti di società coinvolti intrattenevano rapporti con i designatori arbitrali atti ad influenzare le designazioni per le partite delle proprie squadre in modo da ottenere arbitri considerati favorevoli. In questo erano spesso appoggiati o spalleggiati dagli esponenti della federazione coinvolti nell’inchiesta. Sempre secondo l’accusa era pratica comune inoltrare attraverso i designatori arbitrali o la FIGC recriminazioni e velate minacce nei confronti degli arbitri considerati non favorevoli.

Questo era il clima che accompagnò gli italiani nella fase iniziale dei mondiali.

L’Italia era guidata da Marcello Lippi, il cui figlio Davide era anch’egli coinvolto nello scandalo Calciopoli. Vi erano anche alcune polemiche derivate da mancate convocazioni di calciatori di valore.

Il capitano era Cannavaro e pochi si sarebbero aspettati che di lì a poco avrebbe sollevato nientemeno che la coppa del mondo.

Si inizia ad Hannover, il 12 giugno, con Italia-Ghana. 2 a 0 per l’Italia: goal di Pirlo da fuori area.

E goal di Iaquinta che riesce a dribblarsi magistralmente il portiere.

Si continua a Kaiserslautern con Italia–USA, il 17 giugno 2006. Calcio di punizione, Gilardino si tuffa di testa e segna. In questa partita vi è anche l’autogoal di Zaccardo: facciamo tutti noi.

Ad Amburgo contro Repubblica Ceca di Pavel Nedved. Due goal: l’incornata di Materazzi e il sempreverde Inzaghi che dribbla il portiere e appoggia la palla in rete.

Di nuovo a Kaiserslautern per sfidare l’Australia: decide Totti con un calcio di rigore piuttosto dubbio dovuto ad un fallo subito da Fabio “Varenne” Grosso.

Si accede così ai Quarti di finale: ad Amburgo l’Italia batte l’Ucraina 3-0: un goal di Zambrotta (tiro di sinistro da fuori area) e due goal di Luca Toni (un colpo di testa) e un appoggio in rete dopo un bellissimo affondo di Zambrotta sulla fascia sinistra.

Si arriva così alla semifinale: a Dortmund, contro la Germania di Klose, Podolski e Schweinsteiger. Si va ai supplementari dove la nostra Nazionale riesce a segnare per ben due volte: al 119° (passaggio di Pirlo e tiro di prima di Grosso) e al 120° (Gilardino smarca Del Piero che di fronte al portiere non sbaglia). “Si va a Berlino Beppe!” grida Caressa rivolto a Beppe Bergomi, mentre negli stadi e nelle piazze si impazza il “PoPoPoPoPoPoooPooooo“, il riff di Seven Nation Army dei The White Stripes diventato coro degli Azzurri.

Eccoci così in finale, a Berlino, contro i cugini francesi. In campo Gianluigi Buffon, Gianluca Zambrotta, Fabio Cannavaro, Marco Materazzi, Fabio Grosso, Gennaro Gattuso, Andrea Pirlo, Mauro Camoranesi, Simone Perrotta, Francesco Totti, Luca Toni. Poi subentrarono Daniele De Rossi, Vincenzo Iaquinta e Alessandro Del Piero.

Negozi chiusi, tutta l’Italia di fronte ai teleschermi (rievocando un film di fantozziana memoria).

La partita finisce in parità (vantaggio su rigore di Zidane e pari di Materazzi). Quando si iniziava a percepire la stanchezza, ecco che Marco Materazzi mette in pratica ciò che ha imparato in tanti anni d’Alta Scuola: con un semplice “ma quant’è brava tua sorella e la tu’ mammà” fa letteralmente “partire di testa” un innocuo Zizou Zidane che a distanza di quattro anni dice “preferisco morire piuttosto che scusarmi con quello”.

Si va ai rigori.

Pirlo: tiro centrale, Barthez si butta, è goal;

Wiltord spiazza Buffon, è goal,

Materazzi tiro rasoterra alla sinistra di Barthez, è goal

Trezeguet traversaaaaa,

De Rossi tiro piazzatissimo e goal, 3 a 1 per l’Italia.

Abidal tira alla destra di Buffon: goal,

Del Piero lunga rincorsa, altro goal: 4 a 2

Sagnol goal, 4 a 3.

Grosso. Se segna l’Italia ha vinto. Silenzio. Piccola rincorsa… Tiro… GOAL!

L’Italia è  campione del mondo!!!

CAMPIONI DEL MONDO!!!

CAMPIONI DEL MONDO!!!

CAMPIONI DEL MONDO!!!

Calciopoli è bello che dimenticato, le accuse rivolte a Lippi per aver portato certi giocatori e lasciati altri a casa non esistono più. C’è solo entusiasmo, gioia, orgoglio.

Si festeggia in tutta Italia, festeggiano gli italiani in tutto il mondo. “Abbracciamoci forte e vogliamoci tanto bene” dice Caressa: forse mai la nazione italiana era stata così unita. E’ il delirio, da tutto il Paese si scende in piazza per “far sentire a tutti cosa vuol dire vincere un mondiale in Italia”.

Anche a Serramanna si festeggia. C’è la premiazione: “Alzala alta perchè oggi è più bello essere italiani, alzala alta capitano” urla il telecronista. Capitan Cannavaro alza la Coppa (sì, proprio lo stesso Fabietto di Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia), giri di campo, urla, storiche foto di rito: è ora di scendere in Piazza!

Clacson, urla, fischi, risate, gavettoni, tuffi nello zampillo, tutta Serramanna è in strada. Se si fosse organizzato il tutto, non l’avremmo fatto così bene. Regnava il pieno delirio, gioia vera, amicizia, fratellanza, attaccamento alla maglia.

A volte il calcio riesce in ciò che neanche un paradiso terrestre potrebbe fare, “panem et circenses” direbbe Giovenale: l’Italia ha messo in pratica l’ “Abbracciamoci forte e vogliamoci tanto bene” di Caressa. Anche Gaber ha fatto notare questo particolare, affermando: “mi scusi presidente, lo so che non gioite se il grido italia italia c’è solo alle partite” (in “Io non mi sento italiano”).

Cari serramannesi, sorge un problema: quattro anni fa abbiamo seguito alla lettera il caldo consiglio dell’inimitabile Fabio “il cielo è azzurro sopra Berlino” Caressa.

Ma se quest’anno la Nazionale avesse vinto, proprio quest’anno in cui Salvatore Bagni ha detto la sua con massime tipo “Aaaah! eee guaaad… uee ma proooo… Aaaah…Uuuuh!” e l’ironica “Mah, io di falli ne ho visti tanti, caro Tombolini… secondo me quello ci poteva stare…”, come avremo festeggiato?!?!

Sinceramente, siamo contenti di non averlo scoperto 😉

Gustatevi l’ultimo rigore ed i festeggiamenti col seguente video:

Ehm, scusate abbiamo sbagliato, è questo…


Commenta via Facebook

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato