Monumento ai Caduti: forse non tutti sanno che…
di 13 Novembre 2010 01:49 Letto 29.630 volte30
Il “Monumento ai caduti”, inaugurato nel 1922 per commemorare i soldati di Serramanna caduti nella 1° Guerra Mondiale del 1915-18, è una colonna dorica di calcare dolomitico di Gonnesa, opera di Giuseppe Maria Sartorio.
È molto probabile che la maggior parte dei serramannesi, non sapesse di chi fosse l’opera, ma ancor più probabile è che neppure sentendone il nome si rendano conto del suo pregevole fascino e valore artistico; ovviamente la colpa non è loro, ma forse di chi sapeva, o perlomeno avrebbe dovuto sapere e di conseguenza valorizzarla, data la sua notevole importanza artistica.
Lo scultore Giuseppe Maria Sartorio, nacque nel 1854 a Boccioleto Valsesia (Vercelli), da una famiglia benestante, soprattutto da parte della madre, discendente di una famiglia di ricchi commercianti in pietre preziose e sete già nel 1600, mentre il padre Mattia era un grosso possidente terriero, produttore e commerciante vitivinicolo di successo.
Frequentò la scuola di intaglio di Varallo (VC) sotto la guida dello scultore Giuseppe Antonini, e proseguì gli studi presso l’Accademia Albertina di Torino avendo come maestro Odoardo Tabacchi. Si trasferì poi a Roma per frequentare l’Accademia di San Luca, dove si aggiudicò il primo degli undici concorsi vinti, consistente nell’esecuzione di una importante edicola funeraria per la famiglia Onnis-Devoto nel Cimitero di Bonaria a Cagliari. Nel 1897 acquistò 2.000 mq. di terreno in via Tiburtina a Roma e vi costruì un elegante palazzinadove allestì lo studio nel piano terreno, destinando il piano superiore a dimora della sua famiglia. La casa ha una curiosità, una finestra alla quale sono affacciati i componenti di una famiglia, padre madre ed una figlia, e il padre è raffigurato con la berritta sarda. Nel 1884, appena trentenne, ma già conosciuto in Piemonte, venne incaricato di eseguire il monumento a Quintino Sella ad Iglesias.

In seguito alla notorietà conseguita in terra sarda, per far fronte alla numerose richieste, soprattutto di monumenti funebri, aprì due laboratori, uno a Cagliari in Viale Bonaria ed uno a Sassari in Corso Regina Margherita di Savoia, con numerosi allievi al seguito.
Non si limitò alla realizzazione dei soli monumenti funerari, ma anche opere per le chiese, come le statue dei Santi Pietro e Paolo a Cuglieri, il monumento ai Caduti per l’Indipendenza italiana a Cagliari, quello a Vittorio Emanuele II° in piazza Italia a Sassari, le tre grandi sculture di benefattori locali nella chiesa parrocchiale di Ittireddu, ed altri innumerevoli sparsi per tutta la Sardegna.
Tragica e misteriosa fu la sua morte, avvenuta nella notte fra il 19 ed il 20 settembre 1922 durante la traversata sul piroscafo “Tocra” da Olbia a Civitavecchia. Non fu mai trovato il suo cadavere, e non si è mai saputo se si sia trattato di suicidio o omicidio a scopo di rapina o di caduta accidentale in mare.

Ben 65 monumenti nel Cimitero di Iglesias portano la firma di Giuseppe Sartorio, ed almeno altri cinque, anche se non firmati, sono attribuibili alla sua bottega.
A Cagliari, presso il Cimitero Monumentale di Bonaria son numerose le sue opere, che da sole hanno contribuito a renderlo celebre in tutta Italia; ricordiamo tra le più belle la tomba di Francesca Warzee, la capella della famiglia Onnis-Devoto, la tomba dell’Avv. Giuseppe Todde, di Maria Ugo Ortu, il monumento al banchiere parigino Camille Victor Fevrier, la cappella Birocchi-Berola, la cappella Nurchis che ospita il monumento dedicato a Jenny Nurchis, la lapide di Giulia Zucca Licheni, quella dei coniugi Giorgio ed Efisia Brinetti, dei coniugi Gaetano e Anna Maria Medda Gianoglio, la lapide di Ettore Vassallo, senza scordare la Cappella della famiglia Chapelle, etc. Inoltre, all’interno del palazzo Regio di Cagliari, è collocato, presso la sala del Consiglio Provinciale il busto marmoreo di Umberto I , scolpito intorno al 1886.

samuele pinna 13 Novembre 2010 alle 21:15
Personalmente: GRAZIE per queste belle informazioni che condividi 😉
davide btz 15 Novembre 2010 alle 15:09
quoto!
evio incani 13 Novembre 2010 alle 23:01
Veramente interessante. Queste sono le cose che si dovrebbero pubblicare. Un grazie all'autore, che dovrebbe apparire per poterlo ringraziare, affinchè i serramannesi conoscano le persone che fanno cultura e non politica, quella brutta, intendo.
evio incani 13 Novembre 2010 alle 23:03
Leggo adesso il nome dell'autore, Paolo Casti. un grazie a lui. Mi scuso per non averlo notato prima:
giorgia mascia 13 Novembre 2010 alle 23:18
…SAREBBE BELLO METTERE UNA TARGA O UN PANNELLO VICINO AL MONUMENTO CON QUESTE NOTIZIE..BRAVO PAOLO!!
Michela Niki Medda 14 Novembre 2010 alle 18:01
interessante! =)
Paolo Casti 15 Novembre 2010 alle 10:56
Grazie a voi dei complimenti.
E' sempre un piacere per me condividere, di volta in volta, con tutti queste informazioni
Paolo Casti 3 Dicembre 2010 alle 13:46
l'articolo è stato pubblicato anche su IL PROVINCIALE del 1° dicembre 2010
Paolo Casti 6 Dicembre 2010 alle 19:44
Ad essere sincero mi aspettavo ben altro entusiasmo per questa che credo sia un "grande scoperta", ma tant'è… la cultura e la riscoperta storica non son di questo mondo (inteso come il mondo dei serramannesi) e me ne sto accorgendo anche dalla tiepida accoglienza che sta ricevendo il Libro "Serramanna insolita"
Nicola Melis 8 Dicembre 2010 alle 20:31
sempre utili tutte le notizie che arrivano da voi. è l'unico modo per restare in contatto con il mio paese…grazie
Paolo Casti 17 Febbraio 2011 alle 12:13
sempre nell'ottica del turismo… una puntatina all'opera di Sartorio non guasterebbe
(magari si potrebbe optare per inserire una targhetta ai piedi o di fianco al monumento)
Franco Lilliu via Fa 25 Febbraio 2011 alle 14:12
LI SO CHE CE UN POZZO PER L'ACQUA
Anna 7 Marzo 2011 alle 21:14
Bellissimo davvero il nostro Monumento ai Caduti carico di simbolismo: l'aquila asburgica trafitta dal tricolore. Sono d'accordo con la proposta di Giorgia: una targa descrittiva non guasterebbe. complimenti a Paoòo Casti per la sua ricerca.
Paolo 3 Novembre 2011 alle 13:37
Il 4 novembre è un giorno importante per la storia d’Italia: si celebra in questa data l’armistizio che nel 1918 pose fine alle ostilità tra l’Italia e l’Austria-Ungheria, nell'ambito della 1° guerra mondiale, ancor più valore dovrebbe avere in questo 2011 nel 150° anno dell'unità d'Italia….
Ecco, mi chiedo se a Serramanna, il 4 novembre oltre alla deposizione della corona etc verrà almeno menzionato l'illustre autore (Giuseppe Maria Sartorio) di questo monumento entrato a far parte del patrimonio artistico dei serramannesi
riccardo 30 Novembre 2011 alle 20:36
Sono d'accordo con l'opera divulgativa del sig. Paolo Casti, e riscontro altresì come il suo articolo, sia particolarmente somigliante a quello di un altro scrittore sardo; ma ovviamente potrei sbagliarmi (diversamente dovrebbe specificare la fonte delle informazioni). Sto scrivendo anch'io sui cimiteri monumentali e mi rendo conto, lavorandoci, di quanto sia faticoso scrivere anche una sola riga…
Paolo Casti 5 Dicembre 2011 alle 16:44
http://opac.regione.sardegna.it/SebinaOpac/Opac?a…
Link per Riccardo
Qui puoi vedere dove è possibile consultare "Serramanna insolita" che racchiude tutti i frutti delle mie ricerche con relative fonti; Buona lettura e se ha dubbi, domande etc la mia email è facilmente reperibile su internet. Grazie dell'attenzione dimostrata
riccardo 5 Dicembre 2011 alle 20:49
Paolo sarà mia premura leggere con interesse quanto hai scritto su Serramanna. ps. rivedi la foto di Maria Ugo Ortu (del cimitero di Bonaria) ps. non sono riuscito a trovare la tua mail (ho outlook non funzionante)
Paolo 6 Dicembre 2011 alle 08:58
La mia mail: [email protected]
maria sandra 19 Ottobre 2012 alle 08:57
..sono queste le cose belle da pubblicare….complimenti!!!
Dino Caboni 41 11 Novembre 2012 alle 19:26
….Come è vero che …..Non è mai troppo tardi !
Già , non conoscevo nè Artista nè periodo dell’inaugurazione .Non nascondo la mia ignoranza,e quanto vado a scrivere, non è per trovare una scusante….Ma, da ragazzino , diverse volte ricordo aver letto i Nomi incisisi su quel marmo bianco, ma, non so dare una spiegazione di ciò,la cosa certa è che “fantasticavo” sul tipo di combattimento,e come potevano essere morti,poi non sapevo spiegarmi il significato di ” Disperso “….
E, dalle domande che ponevo a mio padre(Ziu Lau Caboi),che era “Reduce e mutilato” proprio della guerra 15/18, non c’è mai stata una descrizione del tipo” Western “che io speravo, con la mia “fantasiosa” immaginazione da bambino…Chiudeva gli occhi e…La sua voce cambiava,credo (Oggi),che rivedesse scene molto ma ,MOLTO brutte che poi ,Filtrava…. Ma non è ora che , sento di raccontare,mi propongo però di farlo in seguito come una piccola testimonianza per “riparare” al vandalismo che è stato portato al PREGEVOLE monumento .
Luigi Serci 12 Novembre 2012 alle 00:21
tanto per essere precisi il monumento contiene un “errore storico iconografico” L’aquila morente, traffitta da tricolore italiano e che rappresenta simbolicamente la vittoria del Regno d’Italia nei confronti dell’Impero Asburgico in occasione della 1° guerra mondiale, doveva essere bicipite, così come è sempre stato il simbolo dell’Impero Austriaco
Dino Caboni 41 12 Novembre 2012 alle 12:34
….Credo poco probabile un errore così “grossolano” come pensa Luigi ,ma sono portato a credere che, dato la valenza dello scultore ,non sia quello un “errore”,ma abbia bensì voluto ” il TRICOLORE ” ….Nelle ALI della VITTORIA….e… Le ali più” rapresentative” credo proprio siano quelle di una BELLISSIMA …Ma”,normalissima” , aquila… A me piace pensarla così!
Paolo Casti via Facebook 12 Novembre 2012 alle 19:48
non ne son sicurissimo ma questo potrebbe essere il progetto iniziale:
http://sphotos-a.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash3/575577_4871118144502_284741168_n.jpg
Luigi Serci 12 Novembre 2012 alle 19:52
errata corrige..
L’Aquila non abbraccia il tricolore ma se si osserva bene è trafitta dallo stesso ed è un’aquila morente che soccombe di fronte a una sconfitta
Dino Caboni 41 14 Novembre 2012 alle 02:04
…Con l’auspicio che, quanto andrò a dire facia riflettere i potenziali”vandali che ne verranno a conoscenza,perchè, pur se oggi, per i giovani sono tempi molto carichi di tensione,e , trovino dificoltà ,non sfoghino così come hanno già fatto ,le “esuberanze”…Ma…Pensate un pò Voi e…Traetene il debito paragone…Quasi cento anni sono trascorsi da qundo,altrettanti giovanissimi, si sono trovati senza possibilità di scelta a dover lasciare: Famiglia,amici ,paese…Sapendo che , partivano,per “fare il soldato”.Ma ,accidentaccio !C’era anche la Guerra !! E molti, non sono tornati “C a v o l o “…
Dico…E’ stato giusto o no , “erigere” un monumento che ricordasse questi ” GIOVANI “?!
Mio padre era uno di coloro che ebbero la fortuna di ritornare a casa , a essere giusti , per due volte…La prima in convalescenza ,un proietile lo passò da parte a parte…Quando ,tenendosi la testa tra le mani, raccontava,aveva gli occhi lucidi e la voce “cambiava”…I’ordine del tenente era …All’assaltooo,e come altre volte ,con lo scatto di noi bersaglieri uscivamo dalla trincea”cumenti perda a tirollasticu”…Ho visto tanti cadere come fosse “CORPUde, GUTTA”,altri che saltavano e ricadevano urlando
…Deu puru,m’arragodu,fia currendi ,non dovevo saltare, invece ,”appu fattu u bobidu e seu arrutu”,e non ho capito più niente..”.Ma Agò”!
…Torrau a domu “Mammai cuntenta”e…Meno male che ti avevo dato l’amuleto! nel dirlo si accorse che non lo avevo più…Prima che riparti te ne darò un’altro e lì…U’a bessidedda alla” Ziu Lau”
…Nossiii,cin’ d’appu fuiauu su prumu zummiada ca pariada” senzu,”.tottu aroru a mei!…
Rientrato in trincea però, non era solo piombo,ma anche ferro, già perchè quasi ogni giorno c’era un’assalto” all’armabianca ” ,più volte ci siamo aiutati con Efisinu Z. , erano diventati poi come fratelli, e, non perchè vivevano nello stesso vicinato ma perchè durante gli assalti ,raccontava; io guardo a te,e tu a me…Attenzioi Efisinu! Ahh! Attentu Lau !Ahh !
Lascio a Voi dedurre cosa fossero le ,
“Esclamazioni”,io ricordo quanto diceva ,ma solo dopo anni cominciai a capire…La “cattiveria dei piccoli,la mia , perchè ,volevo sapere, e i ricordi che tornavano gli facevano rivivere tutte le paure che, un giovane contadino non poteva mai
immaginare potessero esistere!…Sì,vorrei che Lui e gli altri, che hanno visto questi”Scempi” …
Anche se i loro nomi, non sono scolpiti sul MONUMENTO ai CADUTI …Restino nella memoria di tutti ,ma ancora di più a chi volesse compiere atti Vandalici ,o non rispettare,la memoria ,degli ancora più sfortunati di… LORO !
Dino Caboni 41 24 Maggio 2015 alle 20:13
…Costa veramente poco rivolgere un pensiero a chi ha il nome scolpito , come sul monumento ai caduti di Serramanna ,a tutti coloro che …Anche se non proprio “volontari ” hanno perso la vita nell’ormai tristemente ” ricordato ” Ventiquattro Maggio …Possano riposare in pace !