SANT’AVENDRACE ( V.M. I Sec.) SANTO DI SERRAMANNA
di 7 Dicembre 2010 11:52 Letto 19.416 volte8
SANT’ AVENDRACE ( V.M. I Sec.)
SANTO DI SERRAMANNA
di Luigi Atzori
Sentire il nome di Sant’ Avendrace, il pensiero corre sul rione popoloso di Cagliari, antico borgo di pescatori,poco lontano dallo stagno di Santa Gilla, i cui antenati erano sfuggiti alla distruzione di Sant’Igia. Utilizzarono le grotte della necropoli punica, alla base del colle di Tuvixeddu, come abitazioni,dove ancora si trovano i resti.
MA CHI ERA S.AVENDRACE ?
La storia, ci ha tramandato quasi nulla intorno alla sua vita, delle sue gesta e del martirio. Sant’Avendrace conosciuto e venerato a Cagliari, molti archeologi danno ragione al riconoscimento e la provenienza da una località vicina a Serramanna.
Santo martirizzato a Cagliari, la tradizione ci riferisce che è nato intorno all’anno 45 d. C. nel villaggio di Hypis (1) (Ippis o Gippi), antico villaggio del Campidano, località cui apparteneva Serramanna. In sardo Santu Tenneru per la provenienza della zona chiamata Santa Tennera, dove sorge oggi la chiesa a Cagliari.
La Storia
Sacerdote e Vescovo di Cagliari dal 70 al 77 d.C., Avendrace, convertito da San Clemente, dopo aver ricevuto un’accurata istruzione nella fede, ricevette il battesimo e fu assai presto ordinato sacerdote.
Volgeva l’anno 70 dell’era cristiana.
Mentre l’Imperatore Nerone chiudeva drammaticamente la sua esistenza. Avendrace, assumeva il governo della diocesi cagliaritana, guadagnando molte anime alla fede, successore nell’episcopato di Siridonio, morto il 2 gennaio dell’anno 70 d.C.
Divenne il 5° Arcivescovo nella sede cagliaritana:
1. San Clemente;
2. S. Emilio o Emiliano;
3. San Bonifacio I;
4. S. Siridonio;
5. S.Avendrace;
6. S. Bonifacio II M.;
7. S.Giusto I M.;
La sua predicazione e il suo zelo gli procurarono persecuzioni da parte dei pagani. Fu in questa occasione che un cavaliere cristiano gli offrì la possibilità di nascondersi in luogo segreto, una grotta del suo giardino, sulle rive dello stagno di Santa Igia ( Santa Gilla ) di Karales (Cagliari),cripta sotto la chiesa che porta il suo nome ( la grotta esiste ancora ed è attualmente una delle necropoli puniche).
In questo luogo rimase due anni e Dio lo sostenne miracolosamente mandandogli ogni giorno del pane, sufficiente per il suo nutrimento che riceveva attraverso un piccolo pertugio da un corvo, che aveva il suo nido vicino alla grotta e si dissetava con l’acqua della sorgente che stava nella grotta.
Trapelata la notizia che Avendrace si trovava nascosto in città, il preside romano si diede molto da fare per scoprire il luogo dove si nascondeva il Santo.
Avendrace, venuto a conoscenza di queste investigazioni, non esitò a deporre le sue vesti di Prelato, vestirsi di sacco e fingersi contadino. In tal modo poteva visitare tutta la sua diocesi predicando il Vangelo.
PRAE DOLORE AUTEM QUEM SUAE GREGIS HABEBAT VILIBUS EXIBAT VESTITUS PER OPPIDA, ET UT OCCASIONEM HABERET SEMINANDI EVANGELIUM SE LOCABAT AD OPERA ET,INTER MESSORES POSITUS , DOMINUM JESUM CHRISTUM PRAEDICABAT.
(per il dolore che aveva per il suo gregge, andava per i paesi vestito in modo popolano, per avere occasione di seminare il Vangelo, si mescolava tra i mietitori e predicava il Signore Gesù Cristo).
Il preside romano Calidonio, nel frattempo, era stato informato del modo originale di agire di Avendrace e cercava l’occasione di poterlo prendere. Ma il Santo, saputo ciò, si nascose in un impervio e solitario monte. Di qui per ordine di Dio, manifestatogli da un angelo, ritornò a rifugiarsi nella solita grotta cagliaritana nelle adiacenze della laguna.
Intanto il preside romano Calidonio pubblicò gli edìtti di persecuzione contro i cristiani e in particolare contro Avendrace, il quale scoperto, fu condannato alla pena della decapitazione. Arrestato, torturato e decapitato, fu sepolto nella grotta –tomba.
Era l’anno 85 dell’era cristiana.
Avendrace, durante la sua vita, predisse che nel luogo del suo martirio, i posteri gli avrebbero consacrato un tempio, come di fatto avvenne. Nella grotta-rifugio, martyrium e sepolcro, è sorta la chiesa in suo onore che sorge ai piedi del famoso e importante colle di Tuvixeddu.
Nell’anno 1614 l’altare della chiesa di Sant’Avendrace era verso oriente e la porta verso lo stagno. Nell’altare vi era una pala antichissima ,con un dipinto del Santo in mitra e baccolo, rappresentato con le insegne vescovili
Note e curiosità
Fonti orali, tramandate da anziani del paese, narrano che anticamente a Serramanna esisteva una zona chiamata “Sa Tennera”, localizzata nelle vicinanze di “ su bixianu de funtanedda” l’odierna Via Torino. Pare che fosse la località in cui nacque il Santo. (Non sono stati trovati documenti che possono affermare la punto preciso della sua nascita).
I fedeli del rione di Sant’Avendrace, a Cagliari, il 13 settembre quando si celebra la “Festa di S. Avendrace”,( anniversario del ritrovamento del suo corpo,rinvenuto nella sepoltura della grotta) mostrano nella cripta, il foro attraverso il quale S. Avendrace riceveva il pane dal corvo. La cripta poi, presenta una curiosità; il suo pavimento si riempie perché filtra acqua da una vena segreta e quest’acqua per la vicinanza del mare e della laguna dovrebbe essere salmastra,invece è dolce e tersa.( stessa acqua cui si dissetava il Santo)
Nel 1997,il Parroco Mons. Bruno Pittau, ha tenuto il solenne panegirico in onore del Santo e nella stessa occasione, ha proposto al Parroco di S. Avendrace, che era il fratello Mons. Dino Pittau, fare un gemellaggio tra la Parrocchia di S. Avendrace e il paese di Serramanna. La proposta non andò in porto, perché il Parroco di S. Avendrace venne trasferito in Cattedrale.
Quando si doveva costruire la nuova chiesa in Serramanna e fu chiesto alla popolazione a quale Santo dedicarla, ci fu anche qualcuno che propose S.Avendrace.
Fonti:
(1) “Versu “in parte Hypis, vicino a Serramanna,(Hortolani,vida y muerte del glorioso San Avendres Obispo primero de Caller,1600, Arch.Storico di S. Avendrace). Nel 1414”Versu” non figura nell’ “Incontrada di Parte Ippis”,che comprende:Ippis Suso, Ippis Josso, Sorres, Searu, Pau de Vineis o Pitzu de Pau Josso, Pau Suso, Inspidi, Anquesa, Fanari Suso, Fanari Josso Serramanna,Decimoputzu,Ussara,Leni
(cfr.Storia dei Feudi, manoscritto in Archivio di Stato di Cagliari).
- Dionigi Bonfant –Triumpho de los Santos del Reyno de Cerdeña – S.Avendrace confessor,quinto Arcobis de Caller (1635);
- Le notizie risalgono al 1600. Alcune informazioni le ho prese da uno studio,di prossima pubblicazione,scritto da Mons. Dino Pittau.
( parroco della chiesa di S. Avendrace dal 2.10.1990 al 30.07.1998);
- Le foto sono state concesse da Mons. Dino Pittau.
Andrea Mura 7 Dicembre 2010 alle 12:55
Ciao Gigi. Grazie anche a te per aver voluto condividere queste interessanti informazioni con tutti i tuoi concittadini. E grazie anche per la correttezza dimostrata nell'aver indicato le fonti.
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Paolo 7 Dicembre 2010 alle 13:10
Molto bello quest'articolo
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Andrea Mannias 8 Dicembre 2010 alle 20:36
Informazioni interessanti e sicuramente sconosciute ai più.
Grazie
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Antonio 15 Dicembre 2010 alle 11:34
Interessantissimo…complimenti
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Eloisa Mura via Facebook 6 Novembre 2012 alle 11:37
Dai racconti di mia nonna, che è nata in “bia funtanedda” come diceva lei…. esisteva una sorgente naturale che poi si è prosciugata negli anni…….
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Gianni puddu 16 Settembre 2018 alle 16:13
Ho letto con molto interesse la storia di sant’Avendrace rivivendo , nel contempo , il mio vissuto da chierichetto negli anni cinquanta. Con interesse ricevo notizie su Facebook relative ad iniziative parrocchiali e vi assicuro che, se anche vivo a Roma il vostro è anche il mio quartiere
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Nicola 15 Ottobre 2022 alle 22:13
Si pensa che Sant’Avendrace in realtà sia San Venerio. Tenneru in sardo era riferito proprio a questo santo
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