Turisti a Serramanna
di 13 Febbraio 2011 03:12 Letto 6.578 volte11
Serramanna come meta turistica… perché no? Il nostro paese, se opportunamente valorizzato, ha molto da offrire!
Avevamo già trattato il tema in un articolo passato, disponibile su questo link.
Che ne pensate?
Riportiamo ora un simpatico estratto dal libro Serramanna – Scorci di vita paesana (Cagliari, Edizioni Castello, 1993), di Luigi Muscas:
Un pomeriggio di luglio di parecchi decenni fa vennero distolti dalle loro profonde meditazioni dalla vista di una comitiva composta da tre ragazzi. Anzi, per essere precisi, da un ragazzo e da due ragazze.
Mini-shorts, camicetta scollata, occhiali da sole, zainetto sulle spalle, macchina fotografica, venivano dalla stazione ferroviaria. Erano inequivocabilmente dei turisti! E, per giunta, stranieri.
Serramanna ha sempre ospitato gente di tutte le provenienze: forestieri che hanno poi fissato anche dimora qui, ma una comitiva che venisse dall’estero ad ammirare le attrattive di questo paese non si era mai vista! Quei poveretti devono aver sbagliato stazione. Sono certamente scesi qui per errore e adesso vagano, smarriti e senza meta per le vie del paese!
Il cuore degli amici comincia a gonfiarsi di pietà e di commozione. Sentono germogliare in petto quello spiccato senso di ospitalità tutta serramannese. E le grazie delle due ragazze contribuiscono enormemente a suscitare e dilatare la commozione e l’ospitalità.
In breve la comitiva si ritrovò circondata da uno stuolo di indigeni servizievoli e premurosi. A Serramanna non c’erano allora alberghi né ristoranti. C’era però questo cuore immenso, caldo e palpitante, capace di slanci eroici, pronto ad accogliere tutti, specialmente le stranierine in mini-shorts. C’era poi il buon nome d’Italia da salvaguardare! E ognuno sentì all’improvviso palpitare in cuore uno struggente amor di Patria.
Ognuno aveva qualcosa da offrire: un pranzo, una cena, una colazione; chi semplicemente una squisita malvasia, chi, infine, una casa disabitata dove poter dormire… Non era una sistemazione al Regina Margherita, ma l’onore della Patria era salvo.
Quell’incontro, nato all’insegna della leggerezza, diede luogo ad un’amicizia sincera, anche se di breve durata. Nacque un profondo rispetto per quegli amici francesi (che magari ora neanche pensano più a Serramanna) una volta instaurato un certo colloquio. Un rispetto che si vuole sperare reciproco. Un’amicizia che aiutò, almeno qualcuno di quei giovani amici ad acquisire una maggiore maturità.
Si trattava, appresero poi i nostri amici, di studenti dell’Università di Nancy. La meta del loro viaggio era proprio Serramanna. Qui dovevano studiare, fotografare, disegnare la struttura ed i materiali usati nella costruzione delle case rustiche descritte nei suoi libri dall’architetto Vico Mossa.
giorgia mascia 13 Febbraio 2011 alle 10:38
Ciao Davide, sono anni che molti compaesani , me compresa elogiano le caratteristiche di Serramanna, chiunque ( e penso tanti di noi , visto il detto che se vai a New York incontri di sicuro un Serramannese) abbia minimamente viaggiato , si è reso conto che a volte ti descrivono delle mete turistiche in un modo sublime , poi le visiti e pensi che il tuo paese abbia molte più cose da offrire,
Certo è che la "SVALORIZZAZIONE" del nostro paese è tutta merito della nostra amministrazione,
Penso che in futuro invece si possa veramente dar il giusto valore alla nostra storia agricola , industriale, archeologica, di menti eccelse, di storie semplici , di rapporti umani, penso proprio che I Serramannesi siano pronti. Grazie per aver fatto questo articolo.
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Franco Lilliu via Fa 13 Febbraio 2011 alle 20:58
quo essere una buona meta turistica tipo la chiesa di san leonardo ed ecc , fare due tira a bocce e tennis ed ecc
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lucio 15 Febbraio 2011 alle 20:12
Giusto Giorgia. E' più semplice non far niente, dov'è l'albergo diffuso pubblicizzato?, dov'è la riqualificazione del centro storico?, dov'è il rilancio dell'economia?, dov'è la PISCINA?. Devo continuare? A noi commercianti, artigiani e liberi professionisti, basterebbe poco, vorremo solo che ognuno facesse il proprio lavoro con argomenti alla portata di tutti e non con progetti astratti di difficile e ambigua interpretazione, con modestia e conoscenza delle problematiche del semplice cittadino. Alcuni……………dovrebbero camminare per le strade di Serramanna a piedi e rendersi conto del degrado e della sporcizia che regna sovrana. I soci de Sa Passillada sono sempre pronti a rimboccarsi le maniche per dare luminosità e fare bella Serramanna, ma finita Sa Passillada si spengono le luci e tutto è finito.
IL Presidente de Sa Passillada
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Franco Lilliu via Fa 24 Febbraio 2011 alle 20:05
bellla idea , ha tanto da offrire ed pero deve avere alberghi per farlo ?
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Giorgia Mascia via F 28 Febbraio 2011 alle 22:54
tutto si può fare, basta volerlo 🙂
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Carmen 1 Marzo 2011 alle 13:41
Sono d'accordo! Tutto si può fare se si ha voglia di fare e a Serramanna c'è tanta voglia di fare e soprattutto di restituire a questo zombi di paese il suo naturale splendore in termini di vivibilità e ospitalità! Perchè non pensiamo a una serie di incontri aperto a chiunque voglia fare qualcosa di buono per il proprio paese e così raccogliere le migliori proposte e iniziative, farne un serio progetto di sviluppo e costituire un comitato cittadino che se faccia esecutore? Basta col delegare solo agli amministratori locali il dovere di amministrare il territorio! La legge ce lo consente. Aprofittiamone!
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Carla Meloni via Fac 3 Marzo 2011 alle 18:17
che prima di pensare ad un idea simile bisognerebbe dare una bella sistemata a paese… poi si può pensare al turismo..
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Daniela Mereu via Fa 3 Marzo 2011 alle 18:46
penso sia una pessima idea in quanto offre ben poco a chi ci abita soprattutto per quanto riguarda i servizi etcc…non posso immaginare il nostro paese come meta turistica!
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Paolo Casti via Face 3 Marzo 2011 alle 19:29
è triste leggere che proprio i giovani la pensino così.. Dovreste essere i primi a voler cambiare innanzitutto la vostra mentalità e in secondo luogo appezzare di più il paese in cui vivete che ha una storia importante alle spalle che aspetta solo di essere valorizzata. I servizi si creano e la mentalità che va maturata e non c'è scuola che la crei.. purtroppo
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Franco Lilliu via Fa 3 Marzo 2011 alle 19:45
c'e la possibilita di farlo , basta che all ci credino alla fine
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giorgia mascia 5 Maggio 2011 alle 18:50
e…qualcuno non ci crede..
è un pò di giorni che vedo gironzolare nel nostro paese un gruppetto di persone che curiosano dappertutto…sembrano turisti..
sarà un miraggio? …
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