Un altro piccolo pezzo di storia è sparito
di 4 Agosto 2011 01:33 Letto 8.962 volte12
Chi ha frequentato le scuole elementari in Piazza Gramsci ex Piazza Municipio (prazza scolla) ricorda benissimo una piccola struttura, in ferro, posizionato sul lato sinistro dell’ingresso principale del piano superiore della piazza. Una protezione elegante, con splendide volute in ferro battuto, tenute fra loro da ribattini fatti a mano. Era stata sistemata durante la costruzione dell’edificio della scuola elementare, (anno 1906/ 1907), da parte dell’ Ing. Ravot. Una struttura insignificante per tanti ma, tanto importante per altri. Non aveva bisogno di essere lucidata perché tutti i bambini che frequentavano la scuola elementare, si avvicinavano, la toccavano con le loro manine, a mo’ di saluto, accarezzandola, sedendosi e appoggiandosi tanto per avere un punto di protezione.
Si avvicinavano paurosi, cercando di vedere sotto, ma appena toccata parte dell’inferriata, si sentivano sicuri, felici, curiosi di guardare il mondo dall’alto, forse sognando di aver raggiunto un mondo diverso, una nuova conquista. Si aveva un gran rispetto di questa vecchia inferriata, sempre lucida. Ha visto passare tutti i volti dei bambini di Serramanna. Ha conosciuto il vociare dei bambini, li ha visti crescere, trascorrere gli anni dell’istruzione, sentire i primi echi delle vocali, delle consonanti e dei numeri provenire dalle vicine aule; i pianti dei piccoli che non volevano entrare a scuola, aggrappandosi all’inferriata.
Quando l’edificio ha preso la via del tramonto e non ha avuto più la funzione di plesso scolastico, l’inferriata ha iniziato a cambiare colore, arrugginendosi, come se sentisse la fine, forse perché mancavano le carezze delle manine e il vociare dei bambini.
Successivamente i ragazzi adolescenti che frequentavano la piazzetta, non si accontentavano di rispettarla, ammirare la bellezza, ma cercavano di distruggerla staccando qualche pezzo di voluta, non consideravano l’ importanza. Dopo tanti anni di abbandono e perdendo lo scopo della sua istituzione, è arrivato il gran giorno, “la fine”…
Sono arrivati gli operai, hanno tagliato l’inferriata, dando così la fine della piccola inferriata. Sparita, come è scomparsa gran parte di Serramanna.
Ma, magicamente dopo qualche giorno, ha fatto la sua bella presenza una protezione moderna, stilizzata con delle robuste sbarre di ferro, freddo e verniciato di nero. Decisione da parte di persone colte, di pensiero acuto e moderno come è moderna la nuova struttura!!! Che fine avrà fatto la bella inferriata dei tanti ricordi dei bambini oramai diventati maturi, con i capelli bianchi, che passando nella piazzetta, la guardavano e in un lampo appariva il ricordo della loro infanzia, dei giuochi e dello studio. Sicuramente sotto delle macerie, in qualche magazzino in attesa della definitiva distruzione.
“Bisogna sopprimere la storia la cultura, il vecchio e conservare il nuovo”, forse in futuro vedremo ancora delle nuove distruzioni ma, il ricordo non può essere distrutto, vecchie fotografie sbiadite dal tempo, continueranno a far rivivere le testimonianze del passato.
“All’evoluzione, al progresso,alla spinta sociale fortemente sentita, devono però accompagnarsi il rispetto di quelle testimonianze del passato che rispecchiano, appunto, la tensione dimostrata verso la modernità di Serramanna.” Vico Mossa – Architetto di Serramanna.
Cos’è un ricordo?
Esso non è nulla :
non puoi vederlo,
non puoi toccarlo,
non puoi udirlo…..
ma è così grande
che non puoi
distruggerlo.
(Emanuel Lawow)

giorgia mascia 4 Agosto 2011 alle 12:23
Triste realtà….avrei preferito una copia dell'originale ..che dava un senso romantico al bastione di p.zza gramsci…….
Paolo Casti via Face 4 Agosto 2011 alle 12:38
Già.. Complimenti per l'articolo, molto sentito
elvio incani 4 Agosto 2011 alle 12:53
a serramanna si distrugge tutto e si ricostruisce in modo scandaloso e spendendo soldi pubblici sprecati
orietta 4 Agosto 2011 alle 23:34
ma perchè per il cosidetto "progresso" modernità" si sacrificano dei pezzi di vita sentiti vissuti, amati,non riesco proprio a capire, sarà che io adoro tutto ciò che ha una storia…che ha vita che contiene ricordi…va bene progredire, ma senza cancellare il passato….
BRUNO 5 Agosto 2011 alle 01:59
Mi avete evocato, e dunque eccomi, mi presento: sono uno di quei bimbi che hanno trascorso l'infanzia frequentando la bella Scuola elementare di piazza Gramsci. Ricordo ancora la targa in marmo situata entrando a sinistra del corridoio presso l'ingresso, su cui mi soffermavo sempre con lo sguardo, mentre attendevo pazientemente in fila coi compagni di classe di uscire dall'edificio alla fine della mattina di lezione: forse era la simmetria delle desinenze verbali unita a quell'arcaicismo di passato remoto a colpire instancabilmente la mia attenzione, insieme a quei cognomi "stranieri" e a quelle incredibili date di inizio Novecento. Poi la tensione dell'attesa si scioglieva quando l'insegnante pronunciava finalmente il saluto finale, accordando così il permesso di uscita, e sciamavamo in massa sul piazzale, correndo per le scale e scivolando a velocità stratosferica seduti sulle cartelle, lungo i parapetti in pendenza delle gradinate. Capitava invece, quando frequentavo le aule del primo piano, di sedermi un pochino ad aspettare, prima dell'inizio delle lezioni, sui gradini dell'ingresso, presso la leggiadra ringhiera che proteggeva il parapetto dell'alto muraglione in pietra; e da lì, tenendomi stretto a quelle eleganti volute, mi affacciavo così protetto a scrutare il paesaggio sottostante che, da quell'altezza vertiginosa, mi appariva diverso e quasi sconosciuto, mentre la fantasia si librava nell'aria sognando un mondo futuro carico di fiduciose promesse… Ora tutto è cambiato, la gentile struttura di ferro lucente, figlia dell'amore di un oscuro e modesto artigiano per il Bello, che proteggeva i bambini e li aiutava a sognare un mondo migliore, è stata divelta con violenza senza domandare il parere ad alcuno, per essere data ancora una volta in pasto al feroce e mai sazio Mostro del Modernismo (si badi bene, non della Modernità), e al suo posto è stata arrogantemente conficcata una fredda, nera e arida recinzione geometrica, certamente in regola con tutte le attuali norme sulla sicurezza (ma era forse mai caduto qualcuno in oltre un secolo di permanenza dell'originale?), che farebbe probabilmente la felicità di qualsiasi direttore di casa circondariale. E' già successo purtroppo nel nostro Paese tante altre volte, e chissà quante altre volte dovrà ancora succedere, fino a che non vi sarà il più piccolo pezzo di memoria storica da distruggere, se tutti noi cittadini che pure abbiamo a cuore il rispetto del nostro comune passato, ci limiteremo semplicemente a fare i notai e compilare, dolendoci, il resoconto delle memorie e degli oggetti andati irrimediabilmente distrutti da parte di coloro che abbiamo "democraticamente" eletto alla gestione della nostra Res Publica. E' possibile che in virtù di un'elezione, un gruppo ristretto di persone possa compiere qualsiasi sconcio sul patrimonio comune, senza dover preventivamente rendere conto alla Comunità a cui appartiene, e che tutti gli altri vengano a scoprire queste azioni nefaste solo a fatto avvenuto, quando ormai il danno è irreversibile? E' questa la democrazia che vogliamo? Urge la messa in opera di una qualche contromisura, magari la creazione di un comitato di persone di buona volontà, di cittadini onesti e interessati al rispetto del bene comune, senza colore politico, che possa esercitare un controllo preventivo ed eventualmente avere potere di veto su quelle azioni lesive poste in essere da chi di fatto, pur in "buona fede", male amministra. Vogliamo lasciare qualcosa ai nostri figli del patrimonio che i nostri avi ci hanno soltanto prestato affinchè lo tramandassimo, o vogliamo continuare con le geremiadi finchè tutto non sarà distrutto?
Antonio 5 Agosto 2011 alle 12:12
Purtroppo a Serramanna si impone la conservazione solo se conviene …. non so a chi… e non so perchè, dicono che quando costruisci in centro storico puoi solo ristrutturare, ho visto tante demolizioni, se demolisci perche non ristrutturabile devi costruire uguale… le ricostruzioni che vedo sono completamente diverse dalle precedenti… vorrei capire se esistono delle regole perchè io non l'ho ancora capito…..
lucio 5 Agosto 2011 alle 14:29
Ha fatto la stessa fine dell'inferriata con cancello Liberti di casa Vargiu in via E D'Arborea. A Serramanna è buona abitudine fare le tre scimmiette, tutto quello che è vecchio si butta….O sparisce?
RIVOGLIAMO LE RINGHIERE ORIGINALI.
Carmen Bellini 12 Agosto 2011 alle 19:26
Cosa aggiungere ai precedenti ed esaustivi interventi? Solo la mia più sentita condivisione di idee e pensiero. Condivido in particolar modo l'intento e l'invito di Bruno a unirci affinchè la voce della democrazia torni nelle nostre mani, senza colore politico ma con chiarezza e forza di idee. Ma è anche vero che, nonostante Serramanna sia colma di persone che amano il proprio paese e che vorrebbero a gran voce restituirgli il suo vecchio, e se fosse possibile, ancor più grande splendore, ce ne sono tante altre che, o perchè si sono ormai arrese alla "dittatura" politico/sociale posta in essere ormai da troppi anni dai nostri amministratori locali, o perchè nessuno mai gli ha insegnato ad amare le proprie origini, realtà vuole che qualsiasi tentativo di accorpare e perciò rendere più forti e autorevoli le voci dei Serramannesi, finisca nel nulla ancor prima di iniziare, per quella nostra maledetta cultura della diffidenza e dei pregiudizi del tipo "tanto comandano loro", "senza risorse non possiamo fare nulla", o ancor peggio dell'ignoranza, dell'asservismo e del ricatto utili strumenti in mano a coloro che gestiscono per nostro conto il paese, soprattutto sotto campagna elettorale. Ma come anche l'ultima esperienza delle elezioni amministrative e dei referendum ci ha da ultimo insegnato, il vero potere di gestire e cambiare le cose e il paese in cui noi viviamo oggi ma che sarà il luogo di crescita dei nostri figli un domani, è nelle nostre mani basta unirsi e fare fronte comune! Basta con le considerazioni ex post!
Luigi Pusceddu 15 Settembre 2011 alle 00:51
Inquella scuola ci ho fatto l'alunno,anni felici poveri e indimenticabili,ci ho lavorato per anni come insegnante,sento ancora fra le mani la durezza di quel vecchio econsumato metallo.Chiedo al Sindaco di Serramanna di trovare un piccolo spazio espositivo nei locali del Comune con tanto di targa ricordo così che tutti possano ancora vederla e toccarla.In questo modo si potrà anche se in parte rimediare a quella mancanza di amore e rispetto dimostrato e che si pensava con presunzione non avrebbe creato tutti i giusti lamenti da parte di chi possiede un pò di cultura per le cose di un tempo.Sig.Sindaco le concedo l'attenuante della fretta e delle contingenze normative,ma,La prego, faccia rivivere la ringhiera tanto cara,che per noi è come un pezzo del Partenone di Atene.La ringrazio se mi leggerà e La saluto cordialmente.
Piero Carlotti via F 18 Settembre 2011 alle 22:49
Ci sono altre cose ben più importanti alle quali si deve pensare. Questa c.d. "opera d'arte" era fuori norma rispetto alla sicurezza. A mio modesto avviso la nuova struttura è meglio della c.d. "opera d'arte".
Luigi Pusceddu 19 Settembre 2011 alle 02:45
Da ciò che scrive il Sig. Carlotti posso presumere che la povera Ringhiera sia stata buttata in chissà quale deposito delle cose inutili con molta indifferenza,almeno recuperiamola e po si vedrà.Voglio pensare che la sua affermazione circa la nullità di quel ferro…sia legata al fatto che Lui non è di origini Serramannesi per cui non ne comprende il valore affettivo,se poi aggiungo che non tutte le opere d'arte lo possono avere,credo che sia solo una questione di sensibilità e di ricordi d'infanzia.Lei non ne ha?
Dino Caboni 41 18 Ottobre 2012 alle 22:53
….. Sento il dovere di esternare anche io il malessere che ho provato nell'apprendere che la "ferrea" ringhiera ove anche la mia mano ,allora di fanciullo si posava,un pò per aiuto, non certo fisico ma, certamente "morale",quasi a voler ritardare l'entrata che il bidello ( Signor Sanguinetti) ci esortava con un gesto continuo della mano…Ringhiera….che non esiste più ! Per oltre cento anni ha completato degnamente l'estetica dei "muraglioni"rendendo merito" anche all'artigiano che l' aveva Forgiata….Una minima considerazione da parte dell'assessore "competente"per i lavori, avrebbe potuto evitare lo… Sfreggio…Ciò non è stato…… Non vedremo più la Vecchia Ringhiera ,,,,,Ma le scuse a tutti coloro che prima di me,e, con modo " poetico " si sono esprssi con risentimento …..Le vedremo?!.
Altre cose importanti se ne possono anche fare(forse) ma no se si spende senza ben ponderare,e non certo mettendo "Strutture" simili,non voglio credere che, a Serramanna non vi sia un'artigiano capace tanto da non farci rimpiangere la ORMAI "corrosa "?!? Ringhiera! !.