Festa per il parroco Bruno Pittau che va in pensione
di 9 Ottobre 2011 13:37 Letto 9.381 volte2
da L’Unione Sarda del 9 ottobre 2011, articolo di Paolo Carta
LACONI Quando nel 1971 don Bruno Pittau è arrivato a Serramanna, forse ha pensato di essere capitato in un paese di mangiapreti. Feudo comunista, l’agricoltura era abbastanza redditizia, «diversi adulti non erano né battezzati né cresimati». Quella che gli affidò il cardinale Sebastiano Biggio, in un clima simile, era quasi una missione: «Fondare una nuova parrocchia».
Oggi Bruno Pittau, diventato nel frattempo monsignore, saluta, va in pensione, lascia l’incarico. E quella che è diventata la “sua” Serramanna, lo festeggia: per i 40 anni della fondazione della parrocchia («la prima chiesa al mondo dedicata al santo sardo, costata 2 milioni di euro e non ancora finita», dice con orgoglio durante l’annuale pellegrinaggio nel paese natale di Sant’Ignazio, Laconi) e i 50 anni della prima messa celebrata a Sant’Anna a Cagliari.
L’AFFETTO Trecento fedeli lo hanno accompagnato nel parco della famiglia Aymerich, segno dell’affetto verso questo sacerdote che ha tutto per essere estremamente felice della sua vita, della sua professione di fede, della riuscita della sua missione. Se non fosse per quel tormento: «Sono nato a Samassi 75 anni fa, la nostra famiglia era molto religiosa, ma contro il parere dei nostri genitori ci siamo ritrovati quattro fratelli tutti preti. Uno di noi, Tonio, è morto in un incidente lungo l’Orientale nel 1988, quando era parroco della Cattedrale a Cagliari. Noi siamo sicuri che sia stato assassinato, ma purtroppo l’inchiesta giudiziaria non è mai arrivata a una verità».
IL GIALLO Monsignor Bruno insieme al fratello Aldino ha chiesto in passato alla Procura di Cagliari la riesumazione della salma anche perché non fu mai effettuata l’autopsia. «Probabilmente mio fratello aveva scoperto qualcosa di importante ed è stato fatto fuori», si commuove il parroco di Serramanna. Riferimento al furto del preziosissimo ostensorio sparito anni prima dal Duomo? Oppure i killer sono stati armati dal timore che il parroco denunciasse un giro di pedofilia scoperto tra le vie di Castello?
Monsignor Pittau è troppo turbato per parlarne ancora: «La verità la sa soltanto Dio, a questo punto». Ma anche oggi tra le sue preghiere di ringraziamento ci sarà un posto speciale per il ricordo del fratello che non c’è più. In attesa che l’arcivescovo Mani scelga il suo sostituto, continuerà a dire messa e a dirigere la parrocchia. Ma si ritirerà a Samassi, in compagnia di due giovani, marito e moglie, che ha adottato come figli: «Ci accudiremo a vicenda».
IL MESSAGGIO La soddisfazione è di aver ricevuto le massime onorificenze religiose e civili: «Mi hanno nominato “Gens serramannensis”», dice monsignore, «per il mio impegno nel sociale a favore degli ultimi. Ne sono fiero, ma devo ringraziare tutti e condividerlo con chi in questi anni mi ha aiutato. Al mio successore dico che c’è tanto ancora da fare, di stare vicino ai malati, agli anziani, ai giovani, di coltivare il rapporto diventato buono con l’amministrazione comunale. Ora è un periodo economicamente difficile. Io voglio salutare una comunità che mi ha dato tanto. Resterà per sempre nelle mie preghiere. Come mio fratello Tonio».
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pianio annarita igna 12 Ottobre 2011 alle 22:42
tantissimi auguri di cuore caro don bruno da anna rita piano e ignazio parrinello questi saluti le gingono dalla sicilia …………………………
Franco e Gabriella Lampis 28 Giugno 2013 alle 21:57
Non mi par vero sentir parlare di Voi, Bruno Pittau,l permettete il Voi ; E’ mio e della mia consorte. Gabriella che voi avete unito in matrimonio nel lontano Settembre. Del 1971,in Morgongiori, ciò’ mi fu’ molto gradito perché’ eravate un Amico. Spero lo siate ancora e sarei molto lieto di incontrarVi se sarà possibile visto laVostra importanza, aspetto Vostre notizie anche tramite Mauro o il suo papà ,stanno facendo un piccolo lavoro in casa nostra a Portocolumu, gradiremo un Vostra visita ed una Benedizine, se ne fossimo degni,, grazie Franco Lampis