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A SI BI’ CUN SALUDI!

di admin Letto 4.683 volte5

di Giorgia Mascia

Arrivata a Cagliari mi sono prima recata ad assistere alla conferenza stampa organizzata dal presidio permanente nel piazzale/parcheggio di fronte alle roulotte dove vivono le donne che digiunano.

La conferenza è iniziata verso le 10,30 ed hanno parlato diverse donne provenienti da diverse località della Sardegna.

M. Antonietta per esempio ha raccontato la sua esperienza di imprenditrice alimentare , dicendo che la sua azienda da un fatturato di 8oo.ooo euro all’ anno, in tre anni è scesa a 100.000 euro annui, obbligandola a licenziare il personale. Lei lamenta il fatto di non aver nessun supporto da parte della parte politica riguardo la valorizzazione e la pubblicità dei nostri prodotti che sono considerati come un tesoro essendo fatti in modo biologico. Esportano con grande difficoltà.

Mi ha colpita la storia di  un’altra giovane donna, separata con due figli piccoli. E’ stata costretta a chiudere il locale a Pula perchè non c’è nessun cliente e non riesce a pagare gli studi di settore che la considerano un evasore fiscale solo perchè i loro parametri (che si riferiscono ad una località turistica) dicono che dovrebbe guadagnare 380.000 euro l’anno senza considerare che a Pula si lavora solo tre mesi .

Poi si sono succedute altre donne coraggiose che da anni seguono le battaglie per la gente sarda, e accoratamente ci hanno invitato a svegliarci, perchè fra un pò arriveranno 80.000 cartelle di Equitalia. Loro avrebbero voluto vedere molta più gente partecipare alla conferenza, sono molto preoccupate, (a dire il vero ora lo sono anche io). Alla fine è intervenuta la Sig. Claudia Zuncheddu che ci ha ricordato che viviamo in un territorio fortemente inquinato dove i bambini muoiono di leucemia, e di riflettere sul fatto che potrebbe capitare anche ai nostri figli. Il presidio nel piazzale è composto da diverse forze indipendentiste che si sono unite per lottare affinchè la regione utilizzi la legge 51 dello Statuto Sardo e prenda seri provvedimenti atti ad affrontare la  grave crisi economica della Sardegna.

Finita la conferenza mi sono avvicinata alla roulotte dove soggiornano le donne che fanno il digiuno ad oltranza che faticosamente mi hanno rilascito questa piccola intervista ;

Stefania Avversano è una giovane studentessa di archeologia , originaria di Arbatax figlia di pescatori.

“Digiuno per solidarietà, perchè credo che i problemi riguardino tutti noi, per il nostro futuro incerto, per la tutela della nostra salute e affinché ci sia più interesse da parte delle istituzioni nei confronti dell ‘archeologia che è la nostra storia, la nostra identità”.

Desogus Rosalba è la donna che fino a poco tempo fa viveva a Carbonia in quella frazione  di  Terra Segada di cui abbiamo tristemente sentito parlare ultimamente. Lei si occupava della casa e dava una mano al marito nell’azienda  agricola di famiglia. Sono stati sfrattati, ora vivono da parenti  ma non possono restarci a lungo. Ho chiesto come stava dopo 9 giorni di digiuno: è stata male per due giorni, con vomiti e diarrea (si vergognava a dirlo), ora sta un pò meglio.

Rubiu M. Luisa  è una signora di Musei, faceva l’ agricoltrice, è proprietaria di serre, ora sono all’asta  a causa dei prestiti bancari regionali, di quella famosa legge 44/80 che era nata per aiutare le aziende in difficoltà a ripianare i debiti con  finanziamenti a tassi agevolati. Però la Regione non ha notificato quest a procedura a Bruxelles e la Comunità Europea l’ha rigettata pretendendo i soldi indietro a tasso pieno.

Franca Cabras è un imprenditrice agricola del settore agrituristico. Digiuna da 9giorni (assume liquidi, acqua e zucchero) perché vuole tutelare il futuro dei figli all’interno della loro azienda.

“Ho un figlio che ha studiato all’agraria  e una figlia  all’alberghiero, ho trasmesso loro tutte le mie conoscenze  che mi hanno permesso di tirare su l ‘azienda”.

Oggi mi ritrovo a dire ai miei figli  che tutto ciò in cui ho creduto non ha più senso, non ha più senso proseguire nel settore agricolo perchè pur possedendo un grosso capitale che è l’azienda  ci manca la liquidità per mandarla avanti. I soldi ci sono per le aziende ma se hai una piccolissima insolvenza vengono bloccati e non te li danno.

Giusi Perra è una signora di Carbonia multi qualificata: è ragioniera, corrispondente commerciale in lingua estera, stenotipista, cuoca etc… è stata imprenditrice, ora paga ancora i debiti, il marito ha perso la casa .

Sopravvive facendo qualunque tipo di lavoro. Sostiene e supporta questa causa digiunando insieme alle altre donne affinchè l’economia si possa sbloccare e ci sia lavoro per tutti.

Claudia Aru è una giovane donna di 30 anni  di Villacidro. Laureata con 110 e lode, con una borsa di studio ed un master di 2° livello, cantante ecc. ; fa di tutto ma in sostanza non ha un lavoro. 9 giorni di digiuno ad oltranza.

Alla mia domanda, “Perchè lo fai?”, risponde: “perchè non dovrei?”.

“Sono qui perchè le donne pagano la crisi due volte, perchè i loro problemi sono doppi, non possono essere madri perche è un lusso, senza lavoro non puoi permettertelo.

Sono qui perchè siamo la generazione dei giovani/vecchi… a 30 anni non sei vecchio ma neanche giovane.

Paghi gli errori di chi ci ha preceduto. Paghiamo il costo di una globalizzazione senza regole. Equitalia è il riflesso della crisi. Vorrei tornare ad un concetto di globale partendo dal locale, riprendendoci la sovranità politica e economica della nostra terra.”

Grazie, veramente grazie a tutte… a sì bì cun saludi!

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Commenti (5)

  1. per chi vuole sostenere visibilmente le donne sarde e non può recarsi a cagliari a dar loro un conforto , può aderire a questa iniziativa lanciata da Chiara Vigo ..grazie https://www.facebook.com/event.php?eid=1670601333

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  2. la conferenza stampa delle donne sarde.

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