Il Giardino della Memoria
di 1 Novembre 2011 17:56 Letto 5.115 volte0
…Loro non ci sono già più,
noi per loro,
in questo 2 novembre,
in questo Loro giardino
…e nostro giardino,
per ricordarLi,
con la voce della poesia,
nei colori della musica,
in un abbraccio danzante.
Loro non ci sono già più,
noi, per loro,
a tentare consolazione, accettarne l’assenza,
amarli…
per amarci al nostro essere vivi.
Loro non ci sono già più,
ma senza Loro,
noi, non saremmo potuti essere,
qui, per Loro…
ancora..
(Stefano Carboni)
Poesia, musica, danza… per non dimenticare.
Il Giardino della Memoria vuole essere un invito a un momento di meditazione e di raccoglimento con il pensiero commosso verso tutti coloro che non ci sono più; tentare di sottolineare, con il linguaggio della poesia, della musica e delle immagini, l’emozione del ricordo che ognuno di noi racchiude in se.
Per ben nove anni, dal 2000 al 2009, si è tenuto regolarmente nel cimitero di Serramanna, ideato e curato da Stefano Carboni e organizzato dall’Associazione Musicale “Giuseppe Verdi”.
Nella ricorrenza del 2 Novembre è racchiuso il senso più profondo dell’umanità: la pietà, la fede, l’amore, il dolore, la separazione, la memoria, la serenità e l’accettazione per chi ci ha preceduto in “altro luogo”.
Non a caso il tema della morte è così spesso presente nella letteratura, nella musica, nella poesia, nell’arte in genere, proprio perché indissolubile al nostro essere vivi: attraverso il ricordo, il dolore della separazione e l’accettazione dell’assenza, emerge il senso della nostra vita.
In questi giorni, Stefano Carboni invita “chiunque lo voglia a pubblicare testi, musiche, immagini che abbiano per tema il senso della vita seppur focalizzata nell’estremo momento della morte” nella apposita pagina Facebook denominata IL GIARDINO DELLA MEMORIA, disponibile cliccando su questo link: https://www.facebook.com/pages/IL-GIARDINO-DELLA-MEMORIA/304365579576630?sk=wall
Rimane impresso il commento di una bandista, alcuni anni fa, che diceva: “Il Giardino della Memoria è un po’ come stare seduti tutti insieme davanti al caminetto a chiacchierare, a raccontarsi storie, a ricordare momenti della vita. Nonostante la cornice particolare offre sempre un senso di calore, di grande famiglia, di un tutt’uno con gli altri: perché, chi più chi meno, tutti abbiamo qualcuno che non c’è più e questo piccolo mondo di note, passi e parole aiuta a ricordare in maniera diversa, aiuta a ricordare con un sorriso al posto di una lacrima, a sentirci uniti e a sentirci capiti e meno soli”.
Il tema del rapporto, attraverso il ricordo, dell’uomo con la morte è condizione umana ed essenziale e tutti coloro che sono aperti alla bellezza della musica e della poesia potranno riconoscersi.
Alla fine dell’articolo sono presenti immagini delle varie edizioni dell’evento alternate con poesie e letture scelte per l’occasione.
Vorrei capire,
con i miei piccoli occhi mortali
come ci si vedrà dopo.
Se ci fosse luce,
sarebbe bellissimo.
(Aldo Moro – da “lettere dalla prigionia”)