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La stagione rovinata dal maltempo: carciofaie distrutte dal gelo

di admin Letto 3.526 volte0

I coltivatori della provincia: «Stiamo raccogliendo il poco prodotto scampato alla brina, ma il prezzo sul mercato è uguale a prima delle gelate: 7 centesimi a carciofo».

Il gelo siberiano degli ultimi giorni affonda definitivamente la stagione del carciofo. Da Serramanna, dove gli agricoltori fanno la conta dei danni, a Samassi, dove i moduli per la segnalazione dei danni subiti rappresentano l’ultima spiaggia per recuperare qualcosa da un’annata cominciata male e continuata peggio. «In Comune sono disponibili i moduli per la segnalazione dei danni causati dalle gelate», annuncia il sindaco di Samassi Ennio Cabiddu.

SEGNALAZIONI Le segnalazioni sono «indispensabili per l’avvio della successiva fase di inoltro ai competenti servizi regionali», aggiunge Cabiddu. Servirà a qualcosa? L’interrogativo rimbalza a Serramanna dove gli agricoltori sono, quasi, in ferie forzate. «Il gelo ha distrutto le carciofaie», attacca Efisio Orrù. «Stiamo raccogliendo il poco scampato alla brina, ma il prezzo è uguale a prima delle gelate: 7 centesimi a carciofo». E i rincari (per il carciofo si parla di un più 200 per cento) segnalati dopo l’ondata di freddo siberiano in tutta la Penisola? «Non riguardano di certo noi: la speculazione sta da altre parti», dice sicuro Massimiliano Pontis che mostra il fax dei prezzi di un concessionario di Roma. «Nei giorni dei blocchi ai trasporti, quando un carciofo romanesco quotava al dettaglio 1,90 euro, il prezzo per noi era di 45 centesimi lordi, chi sta speculando: noi?», si infervora l’agricoltore.

PERDITE Lavorare per fare reddito o per andare in perdita com’è stato finora per i carcioficoltori? Il confine, a favore della seconda ipotesi, lo fanno i segni meno (45 per cento di commissioni, spese di trasporto e imballaggio) sul prezzo lordo. Le dichiarazioni («Non vogliamo soldi a pioggia») del direttore regionale della Coldiretti, Luca Saba, fanno infervorare Giambattista Lai. «Hanno detto che i carciofeti sono tutti assicurati: è una balla», tuona Lai. «La percentuale di superficie assicurata è del 10 per cento». Il motivo lo chiarisce Alfredo Orrù, altro carcioficoltore indignato. «Per assicurare i carciofi con il Consorzio di difesa servono 1.500 euro a ettaro e non ce lo possiamo permettere».

I COSTI I costi della polizza («anticipati»), la franchigia («al 30 per cento»), e la copertura («limitata a certi periodi»): ecco i nodi delle polizze contro gelate e inondazioni. «Se la calamità arriva a marzo, per esempio, non c’è copertura: è come se la polizza Rca auto ti pagasse solo se hai incidenti in certi periodi dell’anno», commenta amaro Massimiliano Pontis. «Se pago l’assicurazione voglio dormire sonni tranquilli fino ad aprile», annota Giambattista Lai che manda un messaggio al presidente Coldiretti Saba: «Ha detto che gli indennizzi devono andare solo a chi ha subito danni, venga a vedere i nostri campi».

Ignazio Pillosu (L’Unione Sarda del 21 febbraio 2012 – Pag. 22)

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