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La trincea dei negozianti pressati dalla grande distribuzione. «Così combattiamo la crisi»

di Simone Lasio Letto 2.580 volte0

I commercianti: pochi soldi e tanta concorrenza

La salvezza, almeno per ora, «è una vendita mirata per ciascun periodo dell’anno». Per il tessuto commerciale di Serramanna legato al centro storico il bilancio di fine estate è tra (poche) gioie e (tante) speranze di reggere l’urto della crisi e della concorrenza dei grossi supermercati. Uno aperto da poco, nella zona di Is Argiddas, e due in costruzione: il primo nella stessa zona e l’altro nel Piano commerciale adiacente alla Casar.

LA SITUAZIONE. La contabilità della grossa distribuzione alimentare a Serramanna è in continua espansione. «I piccoli negozi di generi alimentari sono condannati a morire», è la sofferta previsione di Andrea Soddu, titolare col figlio Simone («Ormai l’unica via è quella della gestione familiare») di un negozio di elettrodomestici nel cuore del centro, che prova a resistere allo strapotere dei centri commerciali. «Più di questi ci fa paura il mercato, con sempre meno soldi nelle tasche dei cittadini. Ormai la gente rinuncia anche agli acquisti un tempo possibili stipulando un contratto con una finanziaria», dicono padre e figlio impegnati ad alzare il livello del servizio («Montaggio e assistenza diretta») «per non soccombere». 

 LA RICETTA. Trattamento speciale e fidelizzazione del cliente sembra essere il valore aggiunto di Enrico Picciau. Tanto forte in sella alla sua bici (è un ottimo ciclista) quanto cortese dietro il bancone della sua macelleria di via Serra. «Tratto solo carne sarda, costa un po’ di più ma i miei clienti sono soddisfatti», è la ricetta del ciclista-macellaio per «non sentire la concorrenza dei grossi supermercati». Il problema, semmai, è la crisi. Anche per Picciau che non pensa alla carenza cronica dei parcheggi nel centro di Serramanna come a un vero ostacolo. I posteggi a tempo, sembra di capire, hanno migliorato la situazione nelle vie del commercio.

FAI DA TE. Lucio Fanti, artista e titolare con la moglie di un atelier, ci ha pensato da sé. «Abbiamo i parcheggi interni al negozio ma non è che sia servito a molto: non stiamo vivendo un bel momento», dice Fanti, che è anche presidente del centro commerciale naturale Sa Passillada (47 aderenti fra commercianti e artigiani e liberi professionisti). «C’è una frenata nelle vendite», commenta Giampaolo Batzella, da 30 anni dietro i banchi della sua cartolibreria Il Pennino che ha nella modulistica fiscale «l’unica fiammella di vita». Specializzazione su particolari articoli, insomma.

Quello che fanno anche nel Bazar di via Roma dove «si lavora in base ai tempi». «Indirizziamo l’offerta verso un settore specifico. Oggi è la scuola, considerato che inizia l’anno scolastico e il settore è naturalmente al centro dell’attenzione. Oppure il carnevale o altre ricorrenze», è la soluzione alla crisi messa in campo da Monica Orrù, ultima discendente della storica merceria fondata quasi un secolo fa dal suo bisnonno Bonaventura Pinna.

Ignazio Pillosu – Unione Sarda, 14/09/2012

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