L’anno orribile del mattone
di 26 Novembre 2012 15:41 Letto 1.759 volte0
Nelle strade dei due centri aumentano i cartelli per le abitazioni in vendita
A Serramanna e Serrenti prezzi delle case a picco
In centro o più in periferia, bifamiliari o indipendenti, con giardino e posto auto, nuova, semi nuova, in stile campidanese e da ristrutturare: è il campionario per tutti i gusti del mercato immobiliare in crisi a Serramanna e Serrenti.
SERRAMANNA «C’è una grandissima offerta ma la domanda è in continuo calo», è la fotografia di Alessandro Piu, amministratore dell’agenzia immobiliare omonima. A Serramanna ce ne sono due (quella di Alessandro Piu e l’Affare) che mettono insieme alcune centinaia di case da vendere. Nelle strade i cartelli con su scritto Vendesi sono innumerevoli. In tanti osservano, si informano sui prezzi, ma pochi comprano. Alessandro Piu, da 12 anni nel settore, conferma la tendenza. «La crisi fa sì che la gente non acquisti più la casa. Questo vale in generale ma nei centri come Serramanna, dove le famiglie monoreddito sono la maggioranza, le difficoltà sono ancora più accentuate», conferma Piu che individua nelle banche, «sempre più restìe a concedere mutui», l’altro grande impedimento».
VINCOLI Due anni fa la Giunta dell’allora sindaco Sandro Marongiu ha varato il piano particolareggiato del centro storico. «L’obiettivo era allentare i vincoli urbanistici e dare impulso al nucleo storico di Serramanna; ora gli interventi nelle vecchie case sono possibili ma non ci sono i soldi», interviene Valter Mancosu, assessore ai Lavori pubblici. «La ristrutturazione è più onerosa della nuova costruzione, per questo ci vorrebbero incentivi come la riduzione della Bucalossi».
SERRENTI Tanti cartelli vendesi e poca gente che compra anche a Serrenti. «Le banche hanno chiuso i rubinetti e non ci sono più gli investitori. Il risultato? La gente non compra più la casa, e non perché non voglia ma perché non ha le possibilità», dichiara Stefano Camboni, direttore del gruppo Studio Casa. Dito puntato anche sull’Imu. «L’Imu, in realtà, potrebbe essere uno stimolo alla vendita ma la tassa spaventa gli acquirenti. In più i giovani non hanno accesso al credito e devono ricorrere all’aiuto dei genitori, per i soldi e per l’avallo finanziario», dice ancora Camboni. «Non siamo al crollo», chiosa Camboni, «ma il calo dei prezzi è del 6-8 per cento». Il possibile risparmio, però, non sembra accelerare la corsa al mattone. Diecimila euro, in più o in meno, non sembrano fare la differenza quando non si dispone degli altri 100-150 mila che servono. Sui prezzi si sofferma Alessandro Piu, componente della commissione prezzi della Camera di Commercio: «In zona variano da 1200 a 1400 euro a metro quadro per il nuovo, da 1000 a 1200 per il semi nuovo, 600-800 per le case da ristrutturare per le quali conta la presenza di mattoni crudi o amianto».
I. Pillosu – L’Unione Sarda del 25/11/2012
