Marescialla sventa rapina banca: recuperato bottino di 56mila euro
di 4 Gennaio 2013 22:04 Letto 6.964 volte0
Sono state la freddezza e il coraggio di una giovane marescialla abruzzese ad ostacolare la fuga di tre banditi pochi istanti dopo aver messo a segno una rapina ai danni del Banco di Sardegna di Serramanna, nel Medio Campidano.
Un inseguimento a piedi degno dei migliori film polizieschi che ha portato all’arresto di uno dei tre malviventi, Francesco Pira, 23 anni, di Orgosolo, e al recupero dell’intero bottino, 56 mila euro. I banditi, pistole in pugno e volti coperti, hanno fatto irruzione nell’istituto di credito poco dopo le 16.
All’interno cinque impiegati intenti a completare le operazioni di cassa prima della chiusura e tre clienti.
Tutti sono stati legati mani e piedi e rinchiusi in uno sgabuzzino. Quindi è cominciata la corsa dei rapinatori ad arraffare il denaro, poi sistemato in un sacchetto di plastica. Ma qualcuno dei dipendenti era riuscito, nel frattempo, a far scattare l’allarme.
Dalla centrale operativa dei carabinieri di Sanluri è partita la segnalazione alla stazione di Serramanna. Il comandante, la marescialla Gloria Mercurio, 27 anni, abruzzese, e un militare scelto si sono subito portati all’esterno della banca. Per i rapinatori, ormai in strada, un’amara sorpresa: i carabinieri erano lì, pronti ad intervenire.
Due banditi si sono dileguati, il terzo invece, con il bottino ben stretto in mano, è stato rincorso per 400 metri dalla marescialla finendo contro un auto in sosta e quindi a terra. Non pago, ha puntato la pistola – giocattolo modificata – contro il sottufficiale che ha quindi esploso alcuni colpi in aria a scopo intimidatorio. Anche il bandito ha risposto al fuoco in modo, fortunatamente, scomposto. L’agguerrita marescialla non si è persa d’animo: ha placcato l’uomo che cercava di rialzarsi e lo ha colpito ripetutamente, rendendolo alla fine inoffensivo. Poco lontano, la borsa di plastica con tutto il denaro trafugato.
Fonte: unionesarda.it
Dall’ANSA:
(ANSA) – CAGLIARI, 4 GEN ore 20.43 – Sono state la freddezza e il coraggio di una giovane marescialla abruzzese ad ostacolare – e in un caso a bloccare – la fuga di tre banditi pochi istanti dopo una rapina al Banco di Sardegna di Serramanna. Un inseguimento a piedi, oggi pomeriggio, degno dei migliori film polizieschi che ha portato all’arresto di uno dei 3 malviventi, Francesco Pira, 23 anni, di Orgosolo, e al recupero dell’intero bottino, 56 mila euro. L’agguerrita marescialla ha placcato il giovane e lo ha reso inoffensivo.
Francesco Pira era già stato arrestato insieme ad altri giovani orgolesi (di età compresa tra i 19 e i 24 anni) nel 2009, per una serie di colpi messi a segno nella provincia di Nuoro e Oristano.
Da un articolo del 24 giugno 2009 de La Nuova Sardegna, si legge:
Sei giovani di Orgosolo specializzati nei furti
Sei giovani di età compresa tra i 19 e i 24 anni, tra i quali una donna, sono stati arrestati dai carabinieri. Sono accusati di aver compiuto una serie di colpi nella provincia di Nuoro e di Oristano.
OTTANA. Alle 11 di notte, a scadenze regolari, uno di loro pronunciava la parola d’ordine via telefono: «Andiamo a lavorare». Ma i carabinieri che li stavano intercettando da mesi, avevano già capito tutto. Ecco da chi era composta la banda dei furti tra Nuorese e Oristanese.
Sei giovani orgolesi, età media 20 anni, disoccupati, ma, come scrive lo stesso gip Francesco Verderese che all’alba di ieri ne ha disposto gli arresti, «agguerriti e caratterizzati da una fredda determinazione operativa sperimentata anche in luoghi distanti dalla loro abituale dimora». L’ultima volta, ad esempio, li avevano intercettati a Porto Cervo, mentre nel bel mezzo del Rally Costa Smeralda, stavano osservando con attenzione la vetrina di una gioielleria. La più grande del gruppo, ma a quanto pare non meno agguerrita, è una donna: Maria Grazia Pira, 24 anni. Una sorta di leader, secondo i carabinieri, era invece Salvatore Buesca, 20 anni.
E poi c’erano Francesco Buffa, Stefano Carta e Antonio Saccheddu, tutti di 19 anni, e Francesco Pira, di 20 anni. «Abbiamo stroncato sul nascere un gruppo che poteva potenzialmente diventare molto pericoloso. Un gruppo sul quale stiamo ancora indagando per individuarne anche fiancheggiatori e altri episodi nei quali potrebbe essere coinvolto» ha commentato il capitano Antonio Parillo, comandante della compagnia di Ottana. Ha il sapore di un’indagine vecchio stile, condotta con molto fiuto e solo dopo l’aiuto della tecnologia, quella che ha appena diretto con i suoi uomini del nucleo operativo.
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