Radja Nainggolan: “Serramanna, amore mio”
di 20 Gennaio 2013 13:55 Letto 28.656 volte1
Radja Nainggolan, il campione belga del Cagliari, ha trovato la felicità fuori dal cliché. Si è sposato con una ragazza di Serramanna, da cui ha avuto una bambina, e qui ha valori e modelli di riferimento.
Ne avevamo già parlato in passato tramite due articoli a firma di Paolo Casti: Radja Nainggolan, serramannese d’adozione e Radja, Claudia e Aysha Nainggolan, una famiglia serramannese con un cuore grande così.
Oggi è L’Unione Sarda a parlare del calciatore del Cagliari Calcio in un articolo che vi proponiamo in questo post.
LA STORIA. Il campione straniero del Cagliari ha sposato una campidanese
«Serramanna, amore mio»
Nainggolan e la moglie Claudia: felici in provincia
di Paolo Carta
Lei è una ragazza con il fisico da mannequin, potrebbe fare la modella, lui è un calciatore bravo e famoso. Eppure Claudia Lai e Radja Nainggolan sono tutto il contrario della coppia glamour: hanno continuato a vivere a Serramanna, paese di cui entrambi sono innamorati. Claudia per nascita: «Mio padre era maresciallo dei carabinieri, per servizio lo hanno trasferito qui, non ce ne siamo più andati». Radja per scelta: «È un paese a misura d’uomo, dove tutti si conoscono, dove i rapporti umani sono importanti. Io sono nato ad Anversa, mio padre thailandese ha abbandonato mia madre quando avevo cinque anni, sono cresciuto con un’altra mentalità, in un Paese dove i ragazzi a 18 anni vanno a vivere da soli. Qua a Serramanna mi ha colpito il rapporto fortissimo che hanno i giovani con la propria famiglia: in tanti a 35 anni vivono ancora con i genitori. Per certi versi è il segnale della mancanza di lavoro, ma anche della presenza di legami molto profondi».
IL FIDANZAMENTO Galeotto fu un incontro del tutto casuale. «Io lavoravo in un centro commerciale a Villacidro», sorride Claudia, «ci siamo conosciuti in un locale a Cagliari». Colpo di fulmine. Certo, a vederli seduti nel loro divano mentre spupazzano la loro bambina, Aysha, un anno e tanta voglia di giocare con la faccia del babbo, sembra che si conoscano una vita. Fidanzamento breve, poi il matrimonio «alla sarda con tanti invitati», la casa in periferia di Serramanna, la figlia, adesso anche un punto d’appoggio a Cagliari scelto in funzione della bimba: «Non le piacevano i piani coi gradini», sorride Claudia.
I TIFOSI Radja appena può torna a Serramanna, dai suoceri ma non solo. «Mi piace la gente sarda perché è molto rispettosa ed educata», racconta il centrocampista del Cagliari, «il vicino ti saluta e io mi fermo volentieri a parlare con chi incontro. Ogni mattina in un bar gli anziani mi chiedono della squadra. Sono informatissimi, leggono tanto, vogliono i commenti, ci incoraggiano. Davvero il Cagliari è la squadra di tutta l’Isola, non solo della città ma anche dei paesi dell’interno proprio come Serramanna». Un rapporto cementato anche dal buon cuore di Nainggolan e degli altri ragazzi del Cagliari, sempre in prima fila quando si tratta di fare una colletta per aiutare le squadre minori di bambini, o i ragazzi disabili.
IN CASA Radja è un campione, certo, ma anche un normalissimo ragazzo che appena può torna a casa, rimane senza scarpe ai piedi, resta in famiglia. «Ho scelto il Cagliari su indicazione del mio procuratore. Mi volevano anche il Palermo e l’Atalanta, ho preferito una società che punta molto sui giovani ed è andata molto bene. Soprattutto grazie a Lopez, Conti e Cossu, che da compagni di squadra mi hanno aiutato tantissimo nei primi tempi». Anche dopo la famosa espulsione contro il Chievo, una delle prima partite di Nainggolan in rossoblù. Da oggetto misterioso e ragazzo cattivo, adesso è diventato punto fermo della squadra, uomo mercato. Merito anche della tranquillità trovata grazie a una ragazza di Serramanna, alla vita di paese, «dove i pomodori hanno un sapore speciale, sono buonissimi». Claudia sorride: «Fare la moglie di un calciatore non è facile, a casa vengono scaricate le tensioni di una partita persa, che possono durare anche una settimana». Radja la guarda e sorride, Claudia precisa: «Ma quando si vince si va sempre a festeggiare».
PAESE SERENO Il massimo della trasgressione attualmente è una cena in ristorante. Con i compagni di squadra e le mogli, «ho un legame particolare con Pinilla». E c’è Aysha sempre al seguito, ovviamente. «Capita pochissime volte di lasciarla dai nonni di Serramanna». Un paese che in queste settimane sta vivendo momenti difficili tra rapine, assalti ai portavalori, atti incendiari. Nainggolan difende il “suo” paese: «La gente è tranquilla, certi episodi di delinquenza sono legati al fatto che ci sono tanti disperati alla ricerca di soldi facili in un momento difficile per tutti, disposti anche a sbagliare. I banditi? Vengono da altre parti dell’Isola». Claudia annuisce: «Semmai in passato c’era un ambiente peggiore, Serramanna è un paese tranquillo di persone perbene».
IL CAGLIARI Alla fine il discorso con Nainggolan non può che cadere sul Cagliari in lotta per non retrocedere: «Siamo una buona squadra che per fare bene deve dare il massimo. Non dobbiamo concederci pause nell’atteggiamento. Se invece scendiamo in campo senza la giusta cattiveria agonistica, allora sono dolori». L’attualità è anche altro: Nainggolan è l’oggetto del desiderio di tante squadre importanti come Juve, Milan, Zenit. Argomento tabù, si vede dallo sguardo, ma Radja forse perché davanti a lui ci sono la moglie e la bambina, non dribbla la domanda: «Io non ho mai chiesto di andare via dal Cagliari, dove sto benissimo e dove ho altri due anni di contratto, e il Cagliari non ha mai ricevuto offerte concrete per me». Piccola bugia: lo voleva la Juve un anno fa. «Ma io non ho voluto trasferirmi a Torino a metà campionato».
Gran rifiuto come quello di Riva e Virdis, due bandiere della sardità. E lo Zenit, il Milan? «Sono da otto anni in Italia, quando finirà questa esperienza mi piacerebbe eventualmente l’Estero. Il calcio inglese è il più bello. Ma prima c’è la salvezza del Cagliari da festeggiare con malloreddus e maialetto arrosto a Serramanna».
Gianni Porceddu via Facebook 23 Gennaio 2013 alle 09:33
radja vai e continua cosi sei forte
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