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Cani, umani e accalappiacani

di Andrea Mura Letto 6.414 volte3

di Cinzia Montis

pluto

10 anni fa avevo un grossissimo cane meticcio di nome Pluto. Ogni giorno mia madre apriva il cancello e lo faceva uscire da solo per fare la sua passeggiata quotidiana. Dopo un’ora circa rientrava a casa dal suo giro di ricognizione. Pluto era un cane buono, come fondamentalmente lo sono tutti i cani che vivono serenamente in un ambiente a loro congeniale. Era abituato a stare con i bambini e sopportava pacificamente e senza battere ciglio qualsiasi tortura alla quale questi bambini lo sottoponessero. Pluto era così buono non solo perché era molto amato e rispettato, ma credo che fosse buono perché la vita che conduceva era a misura di cane. Uscendo ogni giorno sin da quando era piccolo aveva avuto modo di sviluppare correttamente il suo carattere e di relazionarsi con gli altri cani utilizzando il linguaggio e le modalità canine. La sua mole gli dava una certa autorità e metteva gli altri cani in soggezione, ma lui non ne abusava, perché era sereno.

L’esperienza con Pluto mi ha portato a fare un ragionamento sul mutamento dell’atteggiamento sociale nei confronti dei cani. Ho notato che se si vede un cane girare per strada da solo, subito ci si allarma, ci si interroga sulla sua pericolosità, si pensa che i proprietari dovrebbero tenerlo in casa, che sia un pericolo per gli automobilisti, che potrebbe mordere un bambino, che potrebbe essere veicolo di pulci e zecche e altri pensieri che nemmeno immagino.

Io al contrario, in un cane abituato a stare per strada, vedo un cane sereno e di conseguenza buono.

Ovviamente non posso immaginare un paese in cui tutti i cani se ne vadano in giro liberamente per i fatti loro, sarebbe il caos totale, e io per prima avrei mille preoccupazioni a far uscire il mio cane da solo, non solo per i danni che potrebbe creare lui, ma più per la sua incolumità. Oggi forse non farei più uscire Pluto da solo. Però mi piace immaginare un paese in cui non ci si terrorizzi per un cagnolino che gira tra i bambini all’orario di ingresso a scuola, che considera il cane come un’ulteriore occasione educativa e che non insegni ai bambini la paura e il disprezzo per un cane in libertà.

Tra i cani accalappiati qualche giorno fa ce n’era uno nero, che poi ho saputo chiamarsi Leo. Ho avuto occasione di conoscere Leo direttamente perché un pomeriggio si è sdraiato a prendere il sole in pineta con me e la mia bambina di quasi 2 anni. Avevo capito subito che il cane era buono, ma si pensa sempre: “e chi lo sa come reagisce ad un bambino molesto?”. Infatti inizialmente cercavo di non farlo infastidire dalla bambina ma poi non sono proprio riuscita a tenerla e lei ha cominciato a tirare la coda e le orecchie al povero cane, il quale, esattamente come faceva Pluto, non ha battuto ciglio e ha continuato a prendere il Sole senza preoccuparsi delle molestie. Questa piccola esperienza non fa altro che confermare la mia teoria sui cani in libertà, che si dimostrano sempre psicologicamente più equilibrati dei cani privati totalmente o parzialmente della libertà.

I cani che vivono per strada, grazie a Randagino, sono pochi e quelli che ci vivono sono estremamente buoni e socievoli, quindi mi chiedo: “Perché deportarli coattivamente e metterli in dei lager senza nessuna colpa e nessuna malefatta?”.

L’unica risposta che mi viene in mente è l’ignoranza. In questo caso per ignoranza intendo la mancanza di conoscenza dei cani. Ma non una conoscenza superficiale dovuta al fatto che: “a casa abbiamo sempre avuto un cane legato in cortile”, ma una conoscenza profonda che solo una relazione affettiva sincera con l’animale può dare.

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Commenti (3)

  1. condivido pienamente ogni parola,e la cosa che mi lascia l’amaro in bocca e che i cosidetti umani si arrogano il diritto di decidere per tutti, chi ha deciso che siamo noi a comandare, la terra e di tutti,di tutti gli esseri che la abitano,ma come dice cinzia l’ignoranza impera e a pagare sono sempre i più deboli…

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  2. teoricamente sono d’accordo con il vostro discorso, ma io credo che i cani debbano essere custoditi dai loro proprietari e se vanno a fare una passeggiata siano accompagnati perchè non tutti i cani sono docili e se capita quello aggressivo, il malcapitato se è fortunato potrà raccontare la sua brutta esperienza. Inoltre, anche i cani fanno i bisognini e i loro proprietari hanno l’obbligo di raccoglierli. Quindi ben venga l’accalappiacani, i proprietari se davvero amano il loro cane, vanno a riprenderselo, pagano una multa e imparano la lezione,

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  3. i cani devono restare ha casa loro non devono andare ha cagare difronte alle altre abbitazioni.

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