Il tunnel? Allagato e chiuso. Il Comune protesta e chiede un incontro urgente a Trenitalia
di 19 Febbraio 2013 15:56 Letto 5.893 volte10
Fiumi d’acqua che sgorgano dalle pareti in cemento armato del tunnel sotto la ferrovia che, nel punto più basso è sommerso da un lago profondo quasi un metro. Il sottopasso carraio scavato sotto la stazione ferroviaria di Serramanna, che doveva rappresentare l’alternativa principale alla chiusura dei passaggi a livello della cittadina, nel quadro dei lavori del raddoppio ferroviario conclusi (come da progetto) ormai da anni, non se la passa per niente bene.
I RITARDI Impossibile, allo stato attuale, solo ipotizzare l’apertura (la società Rfi del gruppo Trenitalia avrebbe già chiesto la chiusura dei passaggi a livello). I pericoli, in caso di pioggia, sarebbero davvero enormi. Se ne sono accorti anche gli amministratori di Serramanna che hanno avviato una serie di contatti con i tecnici delle Ferrovie per ovviare alle infiltrazioni. «Siamo preoccupati: se dovessero verificarsi eventi alluvionali, il rischio è che qualche auto possa finire sommersa nel tunnel con conseguenze tragiche». Così, a mezza voce aveva espresso i suoi timori, Alberto Pilloni, delegato del sindaco al Traffico e viabilità cittadina. Il primo cittadino Sergio Murgia dal maggio scorso della cittadina, è meno drastico: «Stiamo discutendo e valutando con le Ferrovie le possibili soluzioni per ovviare ai pericoli».
IL PROBLEMA L’ultimo sopralluogo, nella mini-galleria di qualche centinaio di metri che mette in comunicazione i due lati di Serramanna (dal piazzale della stazione a via Svezia) risale a venti giorni fa. Lo spettacolo è desolante. Dalle pareti del tunnel fuoriescono decine di piccole cascate che ingrossano il lago d’acqua. Una situazione scandalosa, per un’opera costata milioni di euro, che (a dire il vero) era stata pure prevista dal comitato “Uniamo Serramanna” che in passato ha combattuto una strenua battaglia contro il progetto di raddoppio ferroviario. «In questa zona le falde acquifere sono molto superficiali e il tunnel è destinato ad allagarsi», era stata la, facile, profezia.
IL COMUNE «Vogliamo che i nostri concittadini possano transitare nel sottopasso in sicurezza», ripete Sergio Murgia che preme per «la risoluzione, in armonia con Rfi, del problema». L’accordo, insomma, ci sarebbe già. Elettropompe pronte a scattare al minimo allarme, alla prima pioggia. E segnalatori acustici e fisici per la chiusura del tunnel in caso di inondazioni. Per eliminare le infiltrazioni, invece, potrebbe essere necessario tornare a scavare e impermeabilizzare le pareti interrate. I tempi si allungano inevitabilmente per l’apertura del tunnel e delle altre opere connesse al raddoppio dei binari: i sottopassi pedonali e ciclabili, la pensilina pedonale e il cavalcaferrovia di via dell’Angelo.
I. Pillosu – L’Unione Sarda del 19/02/2013
Elvio Incani via Facebook 19 Febbraio 2013 alle 16:07
voi che ve ne intendete più di me, mi sapete dire dove hanno il cervello questi tecnici che spendono i nostri soldi e poi pretendono anche di aumentare le tasse?
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Fabio Virdis 19 Febbraio 2013 alle 16:26
di certo l’acqua non sta li a creare un laghetto artificiale “per dispetto”… era stato previsto di dotare il sottopasso di un adeguato sistema di drenaggio?
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Alessandro F. 19 Febbraio 2013 alle 16:55
Fabio Virdis e lettori: il drenaggio si esegue a tergo della muratura in cemento armato; l’impermeabilizzazione è un lavoro che consente di non filtrare da una parte all’altra del muro l’acqua di falda. In quella zona, la falda superficiale è a circa – 1,5 – 2,00 metri sotto il livello del suolo. Gli eventuali lavori di aggottaggio sarebbero dovuti essere prevvisti in progetto.
P.S.: erano necessari i lavori di raddoppio della linea? Ve la siete mai fatta questa domanda?
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Fabio Virdis 19 Febbraio 2013 alle 21:38
Grazie Alessandro F. per la nota tecnica. Mi sembra di capire che l’aggottamento è stato trascurato in fase di progetto e, se non altro, male eseguito.
Personalmente non riesco a giustificare la necessità del lavoro.
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silvia boassa 19 Febbraio 2013 alle 22:35
in altri paesi (vedi Samassi) per l’attraversamento della ferrovia e’ stato realizzato un comodo, e sicuramente meno costoso, ascensore con annesse scale di emergenza. Da noi si sono sprecati decine di migliaia di euro per realizzare un sottopassaggio che bastava un bambino a capire che si sarebbe allagato. Vi ricordate il rumore delle pompe che tiravano via l’acqua mentre venivano fatti i lavori?? Per quanto riguarda il raddoppio della linea ferroviaria e’ un’opera utilissima se solo si decidessero a fare quanto hanno promesso e cioe’ far diventare la linea ferroviaria da Cagliari a San Gavino una mini metropolitana di superficie con treni ogni mezz’ora nelle due direzioni. Incentivare il trasporto pubblico e’ importante per l’ambiente e per le tasche dei pendolari…..
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Alessandro F. 19 Febbraio 2013 alle 22:47
Il sistema di aggottaggio, leggi “… elettropompe pronte a scattare al minimo allarme, alla prima pioggia…”, pare non essere nè prevvisto in progetto, nè tanto meno realizzato. Io personalmente e, credo altri abitanti di Serramanna, ricordo bene il giorno dell’alluvione a Ottobre 2010: il sottopasso era allagato. Ma, sbaglio, o in quel punto, passa un canale scatolato?
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Fabio Virdis 20 Febbraio 2013 alle 11:06
Sono d’accordo, il trasporto pubblico nella zona è carente ed è senz’altro utile incentivarlo…ma il raddoppio della linea ferroviaria a vantaggio dei pendolari forse è un po fuori scala come idea (sempre che sia solo quello l’obbiettivo) e non risolve il problema in senso generico. Dal mio punto di vista la tratta prima del raddoppio della linea è sempre stata poco utilizzata e il servizio reso era decisamente pessimo…e continua ad esserlo: per esempio la qualità dei (pochi) treni è pessima. Del resto Trenitalia non si è mai impegnata a incentivare il trasporto nella zona, per esempio non ha mai fornito Nuraminis di un serio collegamento con Serramanna ,eppure la stazione porta il suo nome. Se poi vengono potenziate le infrastrutture (vergognosa la sistemazione urbana) e i risultati sono quelli che si sono visti, credo sia necessario iniziare ad attribuire delle responsabilità precise.
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Francesca Murgia via Facebook 20 Febbraio 2013 alle 14:45
Era un lontano pomeriggio di Giugno quando in tanti ci radunammo davanti alla stazione, punto di partenza di un corteo pacifico che protestava contro la costruzione del sottopassaggio e chiedeva che invece venisse approvato un progetto per spostare la ferrovia appena fuori dall’abitato, proprio com’è stato fatto a Decimo e San Gavino. La spesa sarebbe stata molto minore e pochissimi i disagi per la popolazione. Era venuta persino una troupe di Sardegna Uno per ascoltare la voce della popolazione di Serramanna. Voce che l’Amministrazione comunale di allora, non si disturbò ad ascoltare, andando avanti in quell’assurdità che prima ancora della sua costruzione FACEVA ACQUA DA TUTTE LE PARTI. Oggi abbiamo un sottopassaggio che non si può utilizzare perchè è una specie di piscina, tre cavalcavia di cui uno chiuso e che lentamente sta diventando una discarica e, infine, una bizzarra, ripida, assurda e improponibile passerella che corre sopra la ferrovia e che nessuno sano di mente si sognerebbe mai di percorrere. Già allora tutti sapevano che si stavano per gettare via un sacco soldi per qualcosa che non sarebbe entrato in funzione. Non sono stupita del fatto che nel 2013 stiamo ancora qui con nulla di fatto, mi chiedo solo perchè…e spero che i colpevoli di questo schifo previsto, vengano puniti e obbligati a risarcire la popolazione di Serramanna per il danno subito.
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Alessandro F. 20 Febbraio 2013 alle 16:54
Silvia Boassa: il sovrapasso a Samassi è del tipo pedonale; è sicuramente più efficiente e funzionale di quello costruito a Serramanna.
Fabio Virdis: da ex-pendolare posso dire che, tanti anni fa, si correva il rischio di farsi la tratta sino a Decimo o Cagliari, in piedi! Questo perchè o andava in avaria la motrice del convoglio precedente o perchè magari quel giorno avevano levato alcune carrozze. Quanti bei ricordi: anche 10-12 persone in uno scompartimento!
Francesca M.: mi è capitato anche a me di partecipare ad un paio di incontri al Teatro comunale. Mi ricordo però, che qualcuno al tempo parlava di alcuni “problemi tecnici” nel spostare la linea ferroviaria; non mi ricordo bene tali motivi. Si parla di circa 11 anni fa. La passerella metallica in paese, credo sia un tantino ripida. Anche io mi chiedo, da semplice cittadino, quando sarà l’apertura del cavalcaferrovia tra via San Leonardo e via dell’Angelo. Eviterebbe, come residente di Serramanna Ovest, di fare un giro inutile nell’uno o nell’altro cavalcaferrovia aperto al traffico. Rimango, nonostante tutto, all’inutilità del raddoppio della linea.
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Mario Mannias 20 Febbraio 2013 alle 20:32
Non è una novità cio che viene descritto dal giornalista Pillosu circa le condizioni del tunnel carrabile costruito dalle ferrovie, era risaputo visto l’abbandono dello stesso non appena terminato, per non parlare del sottopasso pedonale di fronte alla stazione, era palese che finisse in quelle condizioni, tutto abbandonato a se stesso, e a pagarne le conseguenze tutti i cittadini che abitano nelle vicinanze e non.
Noi del gruppo “Uniamo Serramanna” avevamo fatto presente sia ai tecnici delle ferrovie che ai nostri amministratori, compresi alcuni dell’ attuale giunta, che si sarebbe arrivati a questo, ma loro, TUTTI, ci hanno girato le spalle.
Ed ora, voila!, prima delle elezioni il nostro primo cittadino assieme ai suoi “accoliti” viene fuori con questa battuta:
«Vogliamo che i nostri concittadini possano transitare nel sottopasso in sicurezza», che tempismo perfetto!
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