Fatturazioni canoni idrici, valorizzazione Perda Fitta (si creerà una nuova associazione?): interrogazioni Cons. Comunale 7 marzo 2013
di 29 Marzo 2013 15:34 Letto 1.627 volte0
Il giorno Giovedì 07 Marzo 2013, alle ore 11:30, presso la Sala Consiliare, si è tenuta una riunione di Consiglio Comunale. All’ordine del giorno ben 11 punti, tra cui quattro interrogazioni e due mozioni. Il pubblico non ha raggiunto la decina (presenti, oltre a semplici cittadini interessati, anche candidati alle ultime elezioni comunali). Verranno riportate qui le interrogazioni e le relative risposte, basandosi esclusivamente sui documenti pubblicati sull’Albo pretorio del sito del Comune di Serramanna (è quindi tutto verificabile, fintantoché rimangono le delibere). Come sempre l’intento è informare, raccontare, suscitare interesse, nella speranza che la prossima volta sia un’altra persona a fare un resoconto della seduta di Consiglio.
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Risposta ad interrogazione a firma del cons. Etzi Michele relativa alle fatturazioni dei canoni idrici 2011, con scadenza di pagamento a dicembre 2011.
Il secondo punto all’Ordine del Giorno (il primo è stato l’approvazione del verbale della scorsa seduta) ha riguardato un’interrogazione del Consigliere Michele Etzi (Consigliere di maggioranza)
Il Consigliere Etzi, nell’illustrare l’interrogazione, ha fatto riferimento alle “fatturazioni dei canoni idrici 2011, con scadenza di pagamento a dicembre 2011”, le quali “devono essere eseguite sulla base delle tariffe deliberate dall’autorità d’ambito regionale”. Le fatture “emesse dal Comune di Serramanna, presentano una voce “CANONE RAS” non prevista dall’autorità d’ambito e soprattutto, non compresa nelle fatture dei paesi del circondario facenti capo a “ABBANOA” ente gestore del servizio idrico integrato in Sardegna”. Il Consigliere Etzi, quindi, ha chiesto di sapere quali son state “le motivazioni per cui l’ufficio tributi si è discostato dal deliberato della Giunta Comunale” e quale fosse “la norma che prevede che i cittadini serramannesi debbano pagare un “CANONE RAS” che gli altri sardi non pagano”. Inoltre si è chiesto, qualora il canone non fosse dovuto, come si sarebbe inteso “procedere al rimborso delle somme erroneamente richieste ai contribuenti serramannesi, anche nella considerazione che lo stesso è stato richiesto e pagato anche in altre annualità”.
A Etzi ha risposto la Consigliera Elena Fadda, incaricata al Bilancio, ricordando che “la titolarità del servizio è ancora attualmente in capo all’Ente non avendo ancora provveduto alla definizione del passaggio al nuovo gestore (Abbanoa)”. La Consigliera Fadda ha rilevato che “l’ufficio tributi non si è discostato dalla delibera di Giunta Comunale n. 38 del 11/05/2011” (la delibera con la quale si è incaricato “l’ufficio tributi di voler procedere alla formazione dei ruoli, per l’anno 2011, sulla base del deliberato commissariale n.2 del 25 gennaio 2011”) in quanto “le tariffe utilizzate per la determinazione dei ruoli 2011 sono esattamente quelle riportate nella tabella allegata al deliberato commissariale citato”. Nella risposta si è ammesso che vi è stata una voce Canone Ras. Così Fadda: “nel mese di settembre 2012, a ruoli emessi, l’ufficio stesso ha evidenziato una discordanza fra le fatturazioni inviate ai serramannesi e le fatturazioni ricevute da utenti in altri comuni sardi, pertanto ha provveduto immediatamente a verificare quanto accaduto, con le opportune verifiche interne e presso la stessa Regione Sardegna. Nel passaggio dal sistema previgente all’attuale, secondo il quale la competenza alla determinazione delle tariffe per il servizio idrico integrato è esclusivamente dell’ATO si è creata una certa confusione che ha portato a caricare erroneamente sulle bollette la voce “Canone RAS” , quantificabile mediamente in € 8.25 per un nucleo familiare con un unico componente, €23.19 per una famiglia con cinque componenti e in € 11.47 per un’attività commerciale, per un totale di € 48361.89 nel 2011”.
In quanto al terzo punto richiesto, la Cons. Fadda, “verificato inoltre che non si è creato nessuno squilibrio di bilancio” ha rivelato che “l’ufficio tributi provvederà a portare in detrazione nella formazione dei ruoli 2012, le somme non dovute sia per l’annualità 2011 sia per le annualità 2010 e 2009”.
Come previsto da Regolamento il Cons. Etzi ha replicato, dichiarandosi non soddisfatto della risposta ricevuta, sia “perché ha ricevuto la risposta (…) con tre mesi di ritardo e soprattutto perché avrebbe preferito assistere oggi al rimborso delle somme dovute ai cittadini serra mannesi”. Ha chiesto, quindi, “se, in questo caso, i morosi sono i cittadini o il Sindaco” e “se gli uffici comunali si erano già accorti dell’errore”, come dichiarato sulla stampa e dalla Cons. Fadda, “perché non hanno provveduto in merito ed il problema è saltato fuori solo dopo l’interrogazione”.
Risposta ad interrogazione a firma del cons. Maccioni Giovanni e più recante ad oggetto “Valorizzazione sito archeologico “Perda Fitta”.
La seconda interrogazione, presentata da Bentu Nou, ha riguardato invece la valorizzazione del sito archeologico “Perda Fitta”. Il Consigliere Giovanni Maccioni, partendo dalla citazione di un recente incontro organizzato da un’associazione culturale di Serramanna (Il Pungolo) con il noto archeologo nuorese Giacobbe Manca, ha rimarcato come la Perda Fitta rappresenterebbe il monumento più antico del nostro paese e che avrebbe “una specificità e una originalità rispetto ad altri Menhir del neolitico prenuragico”. Sottolineando come la “Perda fitta” costituirebbe “un elemento di identità comunitaria” (così Maccioni: “i nostri avi in tal senso lo hanno visto e, come tale, ne hanno fatto uno strumento carico di significati”) e come esso “potrebbe essere valorizzato sul piano turistico se immesso in un circuito più ampio”, “a patto che se ne comprenda e se ne sostenga l’opportunità”, il Cons. ha chiesto di conoscere “l’opinione e gli intendimenti dell’Amministrazione Comunale in merito alla accessibilità e valorizzazione del sito archeologico”.
La risposta è stata affidata a Guido Carcangiu ed è stata lunga e elaborata. Il Cons. Carcangiu, dopo una serie di riflessioni generali e anche storiche (così Carcangiu: “coloro che ci hanno preceduto su questa terra hanno scelto tale Menhir come oggetto di culto, come rappresentazione fisica di un concetto, quello di maternità: di fecondità, che consideravano centrale nel loro essere popolo, nel loro essere comunità, vicina alle altre ma da esse differente, simile alle altre ma ad esse non perfettamente riconducibile. Un simbolo di identità, un separarsi dal tutto per appartenergli con maggiore consapevolezza. Una dichiarazione di specificità culturale e sociale. Attraverso questo Menhir i nostri predecessori si sono riconosciuti in quanto comunità”), ha rivelato come sia intendimento di questa amministrazione fare azioni amministrative “mirate a favorirne la fruibilità, la visibilità e la sua comprensione da parte dei fruitori”. Per quel che riguarda la fruibilità si sta “predisponendo un’adeguata segnaletica stradale che ne individui precisamente la posizione e ne agevoli la visita da parte di appassionati, studiosi, semplici curiosi o turisti”, si sta “interloquendo in modo serio con il proprietario del terreno dove è situato il Mehnir, affinché venga consentito il libero accesso ai visitatori attraverso la creazione di un corridoio che dalla strada adiacente porti direttamente al monumento”.
Per quel che riguarda la visibilità si è “individuato nella predisposizione di una carta archeologica serramannese e del territorio circostante e la sua pubblicazione on line, un primo, importante, passo verso una maggiore visibilità di tutte le nostre risorse archeologiche, dalla Perda Fitta e gli altri menhir alle Necropoli, dai laboratori e insediamenti nuragici e punici ai villaggi romani”.
Per quel che riguarda la comprensione dell’importanza del menhir “Perdafitta” si ha intenzione di “procedere ad un’adeguata campagna di informazione culturale. Tale campagna consisterà principalmente nell’inserimento del menhir in questione in un progetto più ampio volto alla wikipedizzazione di Serramanna attraverso il posizionamento di cartelli illustrativi nelle adiacenze di ciascuna struttura o bene culturale del nostro paese, al fine di darne corretta informazione ai fruitori e permettere loro di accedere, attraverso la tecnologia QR, ad approfondimenti via web”.
Ha rivelato inoltre che l’amministrazione si sta impegnando “per promuovere la nascita di un’associazione che abbia come esclusivo fine statutario la valorizzazione, la promozione e la tutela dei nostri beni archeologici”.
Ha concluso infine l’intervento sottolineando l’importanza della collaborazione con le scuole.
Il Consigliere Maccioni, replicando, si è dichiarato solo in parte soddisfatto e ha chiesto maggiori informazioni sui tempi e sui finanziamenti, nonché sulla promozione di questa nuova associazione in quanto ritiene che “queste debbano nascere dalla società serramannese e non dal Comune”. Alle domande del Cons. Maccioni ha nuovamente risposto il Cons. Carcangiu.
Continua:
Criteri assegnazione spazi e contributi (si creerà una nuova associazione?), fornitura carburanti (interrogazioni Cons. Comunale 7 marzo 2013)
