«Giovani, emergenza alcol»
di 21 Aprile 2013 12:14 Letto 4.758 volte7
«Qualche ragazzino arriva ubriaco a scuola». A segnalarlo sono stati i genitori dell’associazione Crescere Insieme di Serramanna, impegnati da anni con le istituzioni (scolastiche e comunali) nella formazione dei ragazzi e nella prevenzione di fenomeni devianti. A Serramanna, paese difficile, il fenomeno non è passato inosservato. L’omicidio (qualche giorno fa) di Maria Santoro, con trenta coltellate inferte dal nipote Anthony Muscas, è forse la punta dell’iceberg di una situazione di malessere diffusa che spesso si alimenta di alcol e sostanze stupefacenti. Anche fra i ragazzini delle scuole che, come hanno appurato i genitori di Crescere Insieme, avevano un punto di rifornimento.
RIFORNIMENTI «Un distributore automatico di bevande situato in prossimità della scuola», conferma Anna Luana Tocco, assessore ai Servizi sociali del Comune. Le macchinette, in funzione 24 ore su 24, erogavano anche bibite alcoliche. Il caso degli alunni che arrivavano a scuola sballati non sarebbe sfuggito nemmeno alla preside Laura Caddeo. Il fenomeno, significativamente, non è passato inosservato e, anzi, ha dato il la alle iniziative di prevenzione. Come non cadere nella trappola dell’alcol. Istruzioni e testimonianze di chi – come i gruppi Alcolisti Anonimi – il dramma l’ha vissuto in prima persona, e si è liberato dall’incubo.
INCONTRO Con questo spirito, a Serramanna, si è svolta un’importante iniziativa promossa dall’assessore Anna Luana Tocco, in collaborazione con la dirigente scolastica Laura Caddeo e l’associazione di genitori Crescere Insieme. «Siamo soddisfatti: alla giornata informativa hanno preso parte quattro classi della scuola Media, i ragazzi hanno seguito con attenzione il racconto e l’esperienza vissuta in prima persona da un ex alcolista, componente del gruppo alcolisti anonimi», commenta Anna Luana Tocco. L’incontro si è svolto in coincidenza con la giornata di lutto cittadino proclamata dal sindaco Sergio Murgia in seguito alla tragedia di un operaio morto suicida dopo aver perso il lavoro. «Nonostante il lutto che ha colpito il nostro paese, abbiamo deciso di non rinviare l’incontro che ha rappresentato la prima iniziativa di un progetto di sensibilizzazione che il mio assessorato porterà avanti sull’uso degli alcolici», spiega l’assessore che non nasconde il preoccupante uso di bevande alcoliche anche «fra gli adolescenti».
PREVENZIONE Il primo atto della battaglia contro l’alcol è stato la chiusura del distributore automatico di bevande. Ora Tocco («si comincia così, quasi per gioco, e il rischio è cadere nella trappola vera dell’alcolismo negli anni a venire») prepara le prossime mosse. «Il programma di prevenzione ci vede impegnati con la scuola, l’associazione di genitori, il gruppo Frades, la Consulta Giovanile e Sine Nomine Theathrum, ma dalla nostra parte ci sono anche i commercianti: per il 25 maggio abbiamo previsto un incontro dedicato a tutta la popolazione». Per dire no senza incertezze all’avanzare dell’alcolismo.
I. Pillosu, Unione Sarda, 20 aprile 2013

Laura caddeo 21 Aprile 2013 alle 14:26
Confesso di essere ormai nauseata da come si scrive nei giornali e dalla assoluta disinformazione dei cosiddetti giornalisti. Ma questa volta si è toccato il fondo. Nell’articolo si dice a chiare lettere che a me, dirigente della scuola, non sarebbe sfuggito il fenomeno di ragazzi che arriverebbero ubriachi a scuola. Ebbene, nè a me nè agli insegnanti della scuola è mai capitato in tutti questi anni di dover affrontare una tale situazione. Con chi ha parlato il signore che firma l’articolo? Come si permette di citar i senza avermi neanche contattato? È inoltre, nel testo si lascia intendere che il distributore di bevande erogasse alcolici fino al recente interessamento di qualcuno. La vicenda risale a quattro anni fa circa. Il Comitato Genitori si mobilitò e per quel che ne so io anche l’attuale sindaco intervenne affinchè nei distributori i ragazzi trovassero solo bevande analcoliche. Ritengo veramente grave che si strumentalizzi un percorso di informazione e di prevenzione nei confronti delle dipendenze avviato dalla scuola e dai servizi sociali. La notizia era importante così com’era, non c’era bisogno di inventare situazioni che debbano a tutti i costi allarmare chi legge. Mi piacerebbe dire al corrispondente per Serramanna che spero questa sia veramente l’ultima volta in cui parla della nostra scuola pubblicando notizie false e diffamando chi ci lavora con passione e fatica. Capisco che orecchiare qualcosa, condirla con qualche affermazione sensazionale e inventarsi perfino delle fonti ufficiali sia più facile e forse anche redditizio, ma, signor corrispondente, quando ci sono di
mezzo i nostri ragazzi noi pretendiamo onestà. Ci rifletta.
Staff ASerramanna 22 Aprile 2013 alle 09:14
Buongiorno Dott.sa Caddeo,
lo staff di ASerramanna rimane a completa disposizione qualora volesse scrivere due righe a riguardo. Pubblicheremo il tutto con enorme piacere.
Cordiali Saluti
Laura caddeo 21 Aprile 2013 alle 16:42
È scappato un accento sulla e dopo il punto interrogativo. È un problema che dà l’ iPad. Me ne scuso.
enzo 21 Aprile 2013 alle 22:10
concordo pienamente sul discorso di questo personaggio che si definisce giornalista, spesso e volentieri per essere presente nelle pagine del giornale si ostina a scrivere notizie non corrispondenti alla realta
Maria Porceddu 22 Aprile 2013 alle 18:26
Il Giornalista (quello con la maiuscola) oggi è una merce rara: non sempre e non tutti sono disposti ad acquistarla. Per esperienza diretta (una recente disparità di vedute con una corrispondente dell’Unione Sarda) ho dovuto prendere atto che nemmeno gli alti responsabili della stampa quotidiana, sono disposti ad apprezzarla, e quindi, ad acquistarla. Spesso oggi siamo in balia degli scrivani-strilloni, disposti a vendersi per “una copia in più”. Ho profondo rimpianto per quei corrispondenti della nostra zona (ancora non era Medio Campidano) che, oltre a saper scrivere, sapevano anche che cosa non si può e non si deve scrivere. Ma questa, é questione di etica professionale!!!
linda 22 Aprile 2013 alle 21:34
E’ obbligo inderogabile dei giornalisti il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservando sempre i doveri imposti dalla lealtà e della buona fede. Devono essere RETTIFICATE le NOTIZIE che risultino INESATTE e RIPARATI gli eventuali ERRORI.
Noi serramannesi PRETENDIAMO rispetto della verità e la pubblicazione di articoli scritti con la maggiore accuratezza possibile.
In una parola:
B A S T A !!!
Silvia 23 Aprile 2013 alle 09:41
Confermo quanto affermato dalla Dott.ssa Caddeo; la vicenda della distribuzione di alcolici tramite distributore automatico risale al 2009. L’Associazione dei Genitori si mobilitò proprio perchè qualche genitore e qualche docente (se non ricordo male, la Dott.ssa Caddeo non aveva ancora la reggenza della scuola media) segnalarono il fatto che qualche studente arrivasse la mattina a scuola in stato confusionale o portasse a scuola delle bibite contenenti sostanze alcoliche prelevate proprio nel distributore automatico. L’Associazione dei Genitori, insieme all’Associazione Frades, portò il problema all’attenzione dell’Amministrazione Comunale e interessò Anche l’Assessorato ai Servizi Sociali della Provincia del Medio Campidano. In breve tempo, l’Amministrazione Comunale intervenne facendo eliminare tutte le sostanze alcoliche dal distributore automatico, mentre l’Assessore Provinciale inviò una nota a tutti i Comuni della Provincia richiamando sia le indicazioni della Comunità Europea sulla prevenzione dell’uso di sostanze alcoliche da parte dei minori sia la normativa cui i Sindaci avrebbero potuto far ricorso per disciplinarne la vendita.
Da allora, nessuno ha più segnalato all’Associazione dei Genitori casi di ragazzi “ubriachi” nella scuola media.
Questo non significa certo che il problema non esiste, anzi, purtroppo il fenomeno dell’uso e abuso di sostanze alcoliche da parte dei giovanissimi è in progressivo aumento; ci interessiamo di questo argomento quando diventa eclatante (vedi sfilata di carnevale di Samassi), esprimendo a volte giudizi sommari, senza conoscere a fondo il problema o chiederci cosa porta i giovani a mettere in atto certi comportamenti o, cosa ancora più importante, cosa può fare ciascuno di noi per arginare il problema…
Per questo l’Associazione ha aperto un dialogo su questa tematica con le Istituzioni e con altre Associazioni che si occupano di giovani: si condividono le esperienze e i punti di vista e, insieme, si cerca di mettere in campo delle iniziative di prevenzione.
Portare a conoscenza di tutti quello che cerchiamo di fare è molto importante, anche perchè crediamo che le famiglie non debbano essere lasciate da solo ad affrontare queste problematiche, ma la comunità tutta deve fare da supporto; ritengo però fondamentale dare notizie precise e non diffondere inutili – e a volte fuorvianti – notizie allarmistiche, anche perchè, come diceva la Dott.ssa Caddeo, dobbiamo aver rispetto quando parliamo dei giovani.
Su questo punto vorrei spiegarmi meglio, forse può essere utile una mia esperienza personale. A Carnevale ho accompagnato due dei miei figli alla sfilata di Samassi, hanno ballato e si sono divertiti, ovviamente siamo andati via presto e non hanno visto le conseguenze che hanno portato il sindaco di Samassi a revocare le autorizzazioni per la successiva sfilata. Ho comunque voluto che leggessero l’articolo pubblicato su questo sito perchè si rendessero conto di come la situazione fosse degenerata, ma quando hanno letto i commenti sono rimasti sconcertati: non capivano perchè si pensasse che TUTTI i giovani sentono la necessità di ubriacarsi o sballarsi, TUTTI i giovani sono senza valori, TUTTI i genitori non sanno fare i genitori… e si sono sentiti giudicati, ingiustamente.
Credo che, anche quando affrontiamo tematiche così delicate, dovremmo sforzarci di far emergere tutto il positivo che c’è nei giovani – in TUTTI I GIOVANI – perchè su questo possiamo basare i nostri interventi di prevenzione; il negativo, quando c’è, purtroppo viene a galla da solo.
Silvia Pusceddu
Associazione dei Genitori “Crescere insieme”