Licenziato. E si suicida. Drammatica fine di un operaio di Serramanna, Alberto Tocco
di 13 Aprile 2013 12:08 Letto 4.952 volte2
Oggi il sindaco proclama il lutto cittadino. È stato annullato l’incontro fra alcuni calciatori del Cagliari e gli alunni delle scuole di Serramanna.
Aveva perso il lavoro da qualche settimana e ieri, in preda alla disperazione, si è tolto la vita. Il dramma, l’ennesimo in Sardegna, in tragica coincidenza con quelli dei due imprenditori di Macomer e Orotelli, figlio della tremenda crisi finanziaria ed occupazionale che investe le famiglie, stavolta è accaduto a Serramanna.
Alberto Tocco, 47 anni, sposato e padre un bimbo di 11 (che gioca nella scuola calcio), ieri mattina si è arreso. Davanti alla mancanza di prospettive e di un futuro dignitoso per la sua famiglia, ha preso la decisione di farla finita e si è impiccato.
IL DRAMMA La tragedia, che ha fatto sprofondare nell’abisso più profondo la moglie Francesca Murgia e il suo figlio piccolo, è avvenuta poco prima di mezzogiorno. Nella casa di via Po dove Alberto Tocco, ex falegname che negli ultimi tempi aveva trovato occupazione presso un’impresa edile del posto, era solo in casa. Da brividi la sequenza temporale del dramma. La moglie era uscita di casa per qualche minuto. Era stata chiamata, pare, da una vicina che le aveva chiesto aiuto. Al rientro la scoperta terrificante: Alberto Tocco si era ucciso. Inutile ogni tentativo di soccorso: l’uomo era già morto.
IL LAVORO PERSO La notizia ha fatto rapidamente il giro del paese, suscitando rabbia e sconforto. Alberto Tocco aveva lavorato a lungo in una falegnameria. Tra anni fa l’azienda, stretta dalla crisi, aveva ridotto il personale e Tocco si era trovato disoccupato. Per lui, lavoratore generoso e poliedrico, la fine dell’incubo, e il ritorno della speranza, aveva preso corpo poco tempo fa, quando un imprenditore edile gli aveva offerto un nuovo impiego. La busta-paga aveva ridato fiducia a Tocco, ma l’imprevisto era dietro l’angolo. Contro la crisi dell’edilizia, più acuta di altri settori, e il maltempo che blocca i lavori non c’è rimedio. E Alberto Tocco aveva di nuovo perso il lavoro. Ieri il dramma ha gettato nella disperazione anche il suo ex datore di lavoro. «È colpa mia», avrebbe ripetuto davanti alla tragedia.
LUTTO CITTADINO La morte dell’ex operaio ha allungato un’ombra cupa su Serramanna. In Municipio la notizia è arrivata in tarda mattinata. L’effetto è stato come quello di una pugnalata. «È una tragedia che ci addolora tutti», commenta il sindaco Sergio Murgia che ieri pomeriggio ha reso visita alla famiglia, nella casa dove si è consumato il gesto estremo di Alberto Tocco. «Non si può raccontare lo stato di disperazione di quella famiglia», spiega Murgia. Il primo cittadino è scosso. «Questa è una morte del lavoro, della mancanza del lavoro, che ci obbliga davvero a interrogarci tutti», dice il sindaco che rivolge un appello alla politica nazionale: «Devono fare in fretta a porre rimedio a questa crisi drammatica. I Comuni sono in prima fila davanti alle richieste della gente in difficoltà, ma siamo spesso impotenti, non abbiamo soldi».
Murgia oggi proclamerà il lutto cittadino. Annullato anche l’incontro (nella palestra delle scuole) fra alcuni calciatori del Cagliari, fra cui Nainggolan, e gli alunni.
I. Pillosu – L’Unione Sarda dell’11/04/2013
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Tocco Antonio 18 Maggio 2013 alle 11:34
Ho appena saputo del tragico fatto di mio cugino Alberto….e purtroppo anche di mia zia Paolina….morta pochi giorni dopo….mi addolora il fatto…e porgo le mie sincere condoglianze…alla famiglia…moglie,figlio,fratelli e sorelle….Tony Tocco