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Memoria tra passato e futuro: un treno per non dimenticare.

di Davide Batzella Letto 3.647 volte1

di Claudia Serra

Testimonianza di Claudia Serra dopo la partecipazione al “Treno della Memoria” 2013 (clicca qui per leggere l’articolo sul Treno della Memoria).

A coloro che dicono che tutto ciò non è mai accaduto, e non solo a loro, consiglio una visita ai campi di concentramento: vi auguro di vedere il muro della fucilazione, le prigioni, le baracche, quelle immense montagne di capelli, di oggetti, di valigie che sono appartenuti ai deportati. Vi auguro di vedere i loro volti, i loro occhi che vi osservano dai muri delle stanze di Auschwitz. Vi auguro di sentire le loro testimonianze come è successo a noi con Vilma Braini e Bruno (ex deportati) e Paolo Ruffino (partigiano) durante l’assemblea dei 900 partecipanti al “Treno”.

Lo scorso anno, prima volta che il progetto ha coinvolto anche la regione Sardegna, già un ragazzo del nostro paese, Simone Ortu, ha avuto la possibilità di partire. Quest’anno l’esperienza positiva e toccante che ho sentito raccontare da lui e da altri ragazzi del liceo Scientifico Marconi di S. Gavino e che ho visto attraverso i loro occhi lucidi, ho avuto la fortuna di viverla in prima persona. Questo viaggio cambia il tuo modo di vivere la quotidianità, di vedere le cose, di trattare il prossimo. Sembra quasi un’esagerazione ma è una conseguenza verificatasi nella maggior parte dei ragazzi che sono partiti con noi. La finalità infatti è proprio quella di creare dei cittadini informati e consapevoli. Così come ci ha detto una delle nostre educatrici, Malvina, conoscere la storia e vedere questi campi di sterminio è un onere e un onore e per questo dobbiamo essere cittadini attivi, trasmettendo tutto ciò che abbiamo visto. Dobbiamo convincere le persone che abbiamo attorno a non essere indifferenti, ad aprire gli occhi sugli abusi, sulle torture e sulle ingiustizie che ancora oggi attanagliano la nostra società. Dobbiamo prendere per mano coloro che ancora fanno parte della “zona grigia” dell’indifferenza e trascinarli fuori.

E proprio in occasione di questo 25 aprile appena passato, non possiamo dimenticare che la libertà non è scontata. Come fecero i partigiani per liberarci dal giogo nazi-fascista, noi abbiamo l’obbligo di lottare giorno per giorno affinché la nostra libertà e la democrazia, conquistate con tanti sacrifici, non ci vengano nuovamente sottratte.

Dobbiamo riuscire a “fare del passato una forza che ci spinge, nel presente, a sognare un futuro migliore”.

Sabato 27 aprile 2013 alle ore 9.00 presso la Sala Consiliare del Comune di Guspini, in occasione della Festa della Liberazione, si è organizzato “Un treno per non dimenticare. Io c’ero e ho visto“, momento di riflessione proposto dai giovani che hanno partecipato al Treno della Memoria del Sud Sardegna 2012/2013 (clicca qui per leggere l’articolo).

Treno della Memoria 2013 Guspini

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Commenti (1)

  1. ho sempre pensato che chiudere i campi di sterminio sia stato un errore io li avrei fatti funzionare ancora per qualche mese, giusto il tempo di bruciare qualche migliaio di nazisti aguzzini, in questo modo la negazione penso sarebbe stata piu’ difficile e far assaggiare il menu’ al cuoco e’ il modo migliore per imparare a cucinare e a vivere……

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