Lettera a Serramanna
di 5 Maggio 2013 22:29 Letto 2.398 volte0
Questo spazio, in cui abbiamo l’opportunità di esprimere le nostre opinioni, è una grande possibilità, ma dobbiamo usarlo per parlare di argomenti che conosciamo, parlare con cognizione di causa e non “sparare a zero tanto per dare aria ai denti!”.
Misurare le parole, sempre, perché se dette male queste possono tramutarsi in proiettili e colpire in profondità le persone che certi problemi li hanno vissuti sulla propria pelle. Non si può parlare di argomenti di cui non si ha avuto alcuna esperienza: mi riferisco a persone che parlano di lutti avvenuti in circostanze drammatiche, violente, senza averne avuto in famiglia (meno male); molti altri parlano di problemi di alcol e droga, senza avere avuto esperienze dirette in famiglia (meno male); si parla a vanvera di depressione senza sapere cosa sia veramente e cosa comporta! Solo colui che perde il lavoro e si trova costretto a rivolgersi agli assistenti sociali, sa’ quanto sia umiliante!
Non è per niente facile: ti fa perdere quel poco di dignità che la società moderna ti ruba, piano piano; e non aiuta di certo la mancanza di umanità nelle persone che ti circondano, ma queste non possono capire la gravità della cosa, perché quest’ultime non hanno avuto un esperienza del genere. Qualcuno ha detto che abbiamo orecchie per ascoltare molto e una bocca per parlare poco: parole sante, peccato succeda il contrario! Abbiate l’umiltà di rispettare il dolore di chi soffre e rispettate chi non ha la possibilità di difendersi. E’ proprio vero che questo è un paese di esperti…in tutto! Allora qualcuno mi spieghi: come mai siamo caduti moralmente così in basso?
Sarebbe giusto che solo chi ha certe competenze o facoltà specialistiche dia consigli e suggerimenti, soprattutto su gli argomenti che ho trattato all’inizio. Chi non ha nulla da dire sarebbe meglio cogliesse l’occasione di tacere.
Grazie, Clara Desogus
