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«Gli agenti non vogliono un “capo” esterno»

di Andrea Mura Letto 1.878 volte0

«Non c’è nessuna relazione tra lo stato di agitazione e le dimissioni del comandante del corpo di Polizia locale». Ad affermarlo è Mario Sollai, segretario provinciale del settore Funzione pubblica della Uil, incaricato di seguire da vicino la vertenza che a Serramanna mette di fronte, da qualche mese, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Sergio Murgia e il corpo dei Vigili urbani. Orfano, da qualche settimana, della comandante (Manuela Cocco) che ha clamorosamente rassegnato le dimissioni dalla carica «per giusta causa», con richiesta di risarcimento danni all’amministrazione.poliziamunicipale-290x201

Gli agenti della Polizia locale hanno indetto lo stato di agitazione che, sottolinea Sollai, «deriva dall’attuale gestione in quanto riteniamo che il corpo di Polizia municipale non possa essere gestito da dirigenti estranei al corpo». L’agitazione, sancita un mese fa con un comunicato congiunto dalle segreterie territoriali della Funzione pubblica Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Ppl, prosegue, e all’orizzonte non si scorgono segnali distensivi. Anche l’incontro tra le parti, davanti al Prefetto, non avrebbe portato a risultati concreti. I motivi si intuiscono anche dalle parole del sindacalista della Uil, Mario Sollai che prima usa toni durissimi: «Non condividiamo il metodo di gestione del corpo impostato non sul dialogo ma soltanto sull’uso dei provvedimenti disciplinari e le minacce». Poi Sollai apre al confronto: «Riteniamo il dialogo fra le parti il metodo migliore per risolvere i problemi», afferma il sindacalista escludendo quindi collegamenti fra le dimissioni della comandante Cocco e lo stato di agitazione degli agenti, però stranamente concomitanti.

I. Pillosu, Unione Sarda, 13 giugno 2013

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