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Provincia. Tocco: pagheremo le conseguenze per vent’anni: «Vedo solo caos istituzionale»

di Davide Batzella Letto 1.995 volte1

medio-campidano

«L’unica rivoluzione finora è stata ed è quella del caos istituzionale. La partita vera, al di là delle frottole raccontate dai referendari, sono i servizi erogati ai cittadini sui territori che finiranno per concentrarsi nelle grandi città. Hanno voluto questo. Pagheremo i conti nei prossimi vent’anni». Non usa mezzi termini Fulvio Tocco, presidente della Provincia del Medio Campidano, per attaccare l’operato o meglio il mancato operato del governatore Cappellacci alla fine del termine perentorio di proroga.

IL PERSONALE Un anno e mezzo di incertezze vissuto come un incubo, soprattutto da parte dei dipendenti, ancora in attesa di sapere cosa ne sarà del loro posto di lavoro. In tutto 126 lavoratori e tre dirigenti: 31 sono arrivati a Sanluri trasferiti dal ministero del Lavoro, altrettanti in mobilità dai Comuni, 12 sono ex lavoratori socialmente utili, 10 assegnati dalle comunità montane Monte Linas e Giara, 14 dalla Provincia di Cagliari, 3 dalla formazione professionale, 25 per concorso pubblico. Ci sono poi da sistemare gli uffici nati con la Provincia: l’agricoltura e i trasporti di Serramanna, l’ambiente di Guspini, il centro informatico di Villacidro che in un anno ha accolto 2.218 cittadini e 150 corsisti. E c’è anche il patrimonio accumulato: 28 auto e il caseggiato che ospita gli uffici a Sanluri, i locali della Comunità Montana di Guspini.

LE OPERE La preoccupazione comune è che, in assenza di una legge di riforma, che avrebbe dovuto definire il riassetto di questo personale e bene patrimoniale, metta a rischio tanti altri servizi, le risorse per i cittadini, le imprese e anche un migliaio di posti nei lavori pubblici. «In sette anni», ricorda l’assessore ai Lavori pubblici e alla Pubblica istruzione Gigi Piano, «abbiamo realizzato opere per 46 milioni. Interventi per altri 6 milioni sono già finanziati e i lavori sono pronti a iniziare. Il rammarico è non averli portati a temine. Colpa del patto di stabilità».

LE COLPE Il cruccio maggiore è non tenere a battesimo la tanto discussa Provinciale Sardara-San Gavino e la Statale Sanluri-Guspini: progetti approvati e 7 milioni in cassa. «Il caos Province», sostiene il presidente dell’assemblea Fabrizio Collu, «è solo colpa della Regione. Dopo il referendum abbiamo continuato a lavorare senza risorse e senza futuro. Per giovedì è convocato il Consiglio: si farà? È un errore pensare di risparmiare cancellando gli enti minori, mentre altri politici restano lì, ben pagati, ma incapaci a risolvere i problemi».

S. Ravì – L’Unione Sarda del 28/06/2013

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Commenti (1)

  1. a me mi piacerebbe sapere il punto di vista del consigliere provinci le Andrea Mura a questo proposito sull commisariamento della provincia del campidano , e anzi l’a sempre definita inutile anche se ah sempre continuato a sedere sulla sedia . aspetto riflessione nel merito , sempre voglia esporre il suo pensiero . grazie Giancarlo

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