Contributo di idee sulla raccolta dei rifiuti e sul rispetto dell’ambiente
di 31 Luglio 2013 09:06 Letto 5.909 volte6
A riscontro della nota informativa del Comune di Serramanna (senza firma e senza data) sul nuovo tributo TARES, temo che, nonostante le buone intenzioni dichiarate, questo resterà difficile da accettare e, quindi, da digerire. Ma, tant’è…: non ci resta che impegnarci, da persone responsabili, e collaborare con l’Amministrazione per eliminare alcuni fenomeni di “incivile comportamento, di pochi” (?) che, senza diplomazia, io definisco abitudini da trogloditi. Purtroppo, ne abbiamo dimostrazione appena mettiamo il naso fuori di casa. Ed eccone la prova:
1) Se abitiamo nei pressi di una attività commerciale, specialmente di generi alimentari, le cunette e la strada circostante sono ingombre di tracce dei prodotti acquistati. E non parliamo di rifiuti legati al commercio di sigarette!
2) Se passiamo nei pressi di un cosiddetto circolo ricreativo, o di un bar, dobbiamo passare su un tappeto di cicche.
3) C’è, poi, chi non rispetta il divieto di scaricare le acque bianche in cunetta (norma vigente da anni e da anni trasgredita). In questo caso, i rifiuti di cui ai punti 1 e 2 vengono trascinati per le cunette e si depositano, guarda caso, di fronte agli ingressi di cittadini responsabili di avere la propria abitazione su una strada con la pendenza che sfida le leggi di gravità (verificare per credere: via Cavour n. 31)
Parto dall’affermazione dell’Amministrazione Comunale: ”… una parte significativa dell’aumento dei costi, per tutti gli utenti, è determinato dalle spese sostenute per porre rimedio al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti nelle campagne e per le strade…”. Ed ecco il mio contributo di idee. Forse non è un granché, ma è tutto ciò che posso fare dalla mia scomoda posizione di utente in regola e tartassata:
1) Sistemiamo all’esterno delle attività commerciali dei capienti raccoglitori di rifiuti;
2) Richiamiamo, con comunicati da esporre bene in evidenza, i Cittadini al rispetto dell’ambiente, della salute e del portafoglio della Comunità, e i Titolari dell’attività alle loro corresponsabilità di controllo;
3) Non dimentichiamo che, se l’attività commerciale è di Pinco Pallino, la responsabilità dell’igiene pubblica è dell’Amministrazione Comunale;
4) Utilizziamo gli strumenti che il Comune ha per verificare il rispetto delle norme stabilite (vedi VV.UU. e, se lo riteniamo necessario, le Autorità a livello sovraccomunale);
5) Distribuiamo senza parsimonia, negli spazi pubblici, raccoglitori/gettacarte onde non essere accusati, gli Amministratori per primi, di insensibilità al problema;
6) Ed ecco la regola più importante: facciamo un serio esame di coscienza, dopo di che… andiamo a caccia di inquinatori perché “… il costo del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti e il loro conferimento e smaltimento… sia meno oneroso per tutti noi”.
Chi legge mi perdonerà se concludo con un ritorno nostalgico alla SCUOLA , ma sento il dovere di farlo e di dirlo: l’ambiente scolastico, soprattutto quello schietto e ricettivo delle Scuole Materne ed Elementari, è, a mio avviso, il terreno più fertile per fare attecchire le regole sociali. Ai bambini, tramite iniziative di vario genere, si possono affidare i messaggi per promuovere e conservare un mondo più ordinato e pulito, a misura di bambino.
Io ci credo!
orietta 31 Luglio 2013 alle 10:27
condivido in pieno quello su scritto..c’è un inciviltà assoluta…ma è anche vero che non trovi un cestino per la carta neanche a pagarlo…tante volte mi è capitato di dovermi liberare di un fazzolettino o di una gomma da masticare..o semplicemente dell’involucro di qualcosa…e con mia costernazione nonostante girassi lo sguardo..e cercassi non ho trovato un posto dove poterlo mettere. basterebbe mettere di tanto in tanto per le strade..nei punti in cui non disturbano…e ce ne sono dei cestini muniti di buste che potrebbero essere ritirate quando gli operatori passano per il secco…non dico che risolve il problema ma aiuterebbe…P.S. La carta o scarti vari se non trovo me li porto a casa….
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Alessandro F. 1 Agosto 2013 alle 21:50
Gent.ma sig.ra Porceddu, mi permetto di esprimere a riguardo la mia personale opinione. I trogloditi o incivili che dir si voglia, non stenteranno sicuramente a diminuire, nonostante l’informazione effettuata dall’amministrazione. Le informazioni circa i tempi e modi di conferimento dell’indifferenziato e non, sono state fatte. Sta ai cittadini rispettarle a dovere ma, a quanto pare, risulta in salita per alcuni.
I cestini, delle volte, possono risultare carenti, ma non credo sia difficoltoso mettersi l’involucro di una caramella in tasca, per poi gettarla in casa propria. E’ capitato varie volte di vedere pattume sparso qua e la per l’abitato. Chi sono i colpevoli? Non mi è dato saperlo, ma sicuramente sono persone che non hanno rispetto del “bene pubblico” così come è una piazza, una strada, uno spazio verde, etc.
Rispondo all’oggetto principale dell’articolo: contributo di idee; la mia, potrebbe essere, l’istituzione di micro-aree attrezzate, per la raccolta e lo stoccaggio di ogni tipo di rifiuto, aree in cui, il cittadino regolarmente pagatore dei tributi, possa, anche giornalmente, conferire quanto produce. Logicamente, bisogna stabilire il metodo per la quantificazione del conferito, onde tassare in maniera giusta, con TARSU e compagnia cantante. Mi pare che, da qualche parte, avevo sentito già dieci anni fa, un sistema del genere, già applicato in alcuni comuni, ma, stranamente, non in Sardegna, terra poco avezza ai cambiamenti.
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Marisa 5 Agosto 2013 alle 10:28
Oltre ai cestini in giro per il paese secondo me sarebbe opportuno avere un’area ecologica, anche perchè le cartacce in giro per il paese sono un conto, i rifiuti in campagna sono ben altra cosa! E’ incivile buttare in campagna i propri rifiuti e veramente ingiusto che ne paghi le conseguenze tutta la comunità, ma a me non sembra che la ditta preposta al recupero dei rifiuti vada spesso in giro per le campagne a recuperare i rifiuti, nonostante ciò noi paghiamo!!!
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Francesco Calabretta 6 Agosto 2013 alle 11:58
Sono D´accordo e da qulla base che si deve PARTIRE
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Ermelinda Pala 6 Agosto 2013 alle 11:58
La scuola dell´infanzia, la scuola primaria, la scuola secondaria di I grado e il CTP (Centro Territoriale Permanente) fanno già da tempo un lavoro di rispetto e salvaguardia dell´ambiente (vedasi i POF dell´Istituto degli ultimi anni scolastici). Ad esempio questa iniziativa http://www.icserramanna.it/2013/01/28/attivita-di-educazione-ambientale-raccolta-differenziata-nelle-scuole-dellistituto/#more-1675
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manuela orrù 7 Agosto 2013 alle 18:11
Racconto un fatto avvenuto stamattina nella pineta comunale: un gruppo di ragazzini si incontrano, si scambiano le solite battute perchè si conoscono,frequentano la stessa scuola,poi la sete in una giornata afosa come oggi li porta a comprarsi delle bibite i cui contenitori vuoti vengono gettati per terra. Uno di loro fa notare che non si buttano così, che ci sono i cestini…,ma loro ridono di questa osservazione,anzi lo deridono. Al povero ragazzino, certamente ben educato, non resta che apostrofarli così:” Siete un mucchio di caddozzi! “.Perchè succede questo?I nostri figli vedono ciò che facciamo e che non ci vergognamo di farlo, il paese sporco non li impressiona perchè l’hanno sempre conosciuto sporco e nessun POF entrerà mai nei loro cuori e nel loro cervello quanto una azione vista fare dai propri genitori.Per la specifica proposta della signora Porceddu purtroppo non ho contributi di idee perchè quello che vedo tutti i giorni mi ha fatto capire che a noi serramannesi,sardi, italiani in genere manca il senso della comunità,il nostro mondo è quello delle mura casalinghe, che teniamo super pulite e ordinate, ma una volta fuori da lì non sentiamo più ciò che ci circonda come bene comune, bene che è nostro, non mio, non tuo, non suo ma della comunità, dunque di TUTTI. Le regole ci sono, gli strumenti per metterle in atto forse non sono i migliori, ma se non cambia qualcosa nella testa di ognuno, tutto quanto verrà fatto sembrerà sempre insufficente.
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