Turisti per caso a Serramanna
di 8 Agosto 2013 13:13 Letto 4.067 volte2
Ieri, appena arrivata a Serramanna, ho aspettato sulla piazzola della stazione l’arrivo di mio padre. Mentre mi guardo attorno ad un certo punto noto che escono dalla porta dei turisti un po’ spaesati. Nel nostro piccolo paesino non capita tutti i giorni di vederne e quindi resto un po’ incantata a guardarli perché considerando la loro giovane età avrei benissimo potuto essere una di loro. Appena si sono accorti della mia presenza, si sono avvicinati a me e hanno cominciato a chiedermi delle informazioni.
Sono francesi, e io purtroppo non so parlare il francese quindi ho chiesto se qualcuno di loro sapesse parlare un po’ di inglese e così per fortuna sono finalmente riuscita a capire cosa volevano sapere. Inizialmente mi hanno chiesto quanto dista Serramanna da Nuraminis e appena mio padre arriva con la sua ventenne Uno Start, chiedo conferma a lui sulle mie conoscenze stradali. Dalla stazione a Nuraminis ci sono almeno 10 km di distanza e io continuo ripetutamente a dir loro “Ragazzi, purtroppo non c’è un bus che vi porti direttamente al paese.” Però loro dicono che non importa e che vanno a piedi. E io proseguo nel dirgli “ragazzi, ma è lontano e si muore di caldo. Magari partite più tardi.” Così mio padre mi dice che possiamo portarli in pineta, in cui avevo già appurato in precedenza che anche durante le ore più calde tira un po’ di vento e si sta abbastanza bene. Traduco loro quello che mio padre ha appena detto e loro mi confermano che vogliono fare una siesta.
Li abbiamo accompagnati in pineta a gruppi di tre, e durante i vari andata e ritorno abbiamo spiegato loro che il parco tra l’altro é molto più vicino alla strada che poi avrebbero percorso successivamente. C’è stato principalmente un ragazzo con cui sono riuscita a parlare e che mi ha spiegato qualcosa di loro. Ho scoperto che viaggiano col minimo indispensabile e si muovono solo a piedi, oppure per passaggi in macchina o in treno. E non hanno preso il bus arst da Cagliari a Nuraminis per questo motivo.
La loro età variava dai 16 ai 20 anni molto probabilmente e di una cosa sono sicura, erano più piccoli di me, fatta eccezione per il sacerdote che li accompagnava. Sono pieni di buona volontà, spirito di sopravvivenza e tanta ma tanta voglia di camminare.
Anche se per pochi minuti (una ventina), l’incontro con questi giovani mi ha fatto riflettere parecchio. Di sicuro sono dotati di una grossa apertura mentale. Non hanno paura di niente, abbracciano la vita così com’è, e sanno adattarsi a qualsiasi tipo di situazione con le poche cose che hanno. Con pochi soldi e un sorriso stampato sulle labbra. La loro gentilezza si legge negli occhi e nelle parole. C’è stato anche qualche grazie di troppo, cosa che qui sento dire da poche persone.
Questa piccola esperienza mi ha ricordato una citazione di Christopher McCandless che lessi quando mi documentai sul suo conto dopo aver visto il riadattamento in versione cinematografica del libro Nelle Terre Estreme di Jon Krakauer.
C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l’avventura. La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso.
Frase tratta da una lettera spedita da Christopher al suo amico Ronald A. Franz.
Christian Ciaky Cadeddu 11 Agosto 2013 alle 17:54
gli ho visto ero li a bermi caffè al kiosko erano francesi
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beatrice zucca 12 Agosto 2013 alle 13:27
poi, se ci pensi, sono le cose semplici senza pianificazione che rendono la vita bella!!! gli incontri, i paesaggi,la fatica, tutto ciò che non vuoi misurare prima colorano la vita. Complimenti per la tua esperienza e per la tua riflessione
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