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Duemila pecore morte negli ovili per la lingua blu. Il paese più colpito è Serramanna

di Andrea Mura Letto 3.366 volte0

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SERRAMANNA Oltre duemila pecore morte negli ovili. Nell’ultimo mese la lingua blu ha provocato il decesso di 2.363 capi, quasi il 2 per cento del patrimonio ovino dei ventotto Comuni di 139.083 pecore: 423 gli allevamenti infetti, 14.572 gli animali con sintomi clinici accertati.

Il paese più colpito è Serramanna con 604 capi morti, ma non va meglio a Villacidro e Gonnosfanadiga con 467 e 352 pecore uccise dalla blue tongue. Seguono San Gavino(274), Sanluri (192), Guspini (128), Samassi (87), Pabillonis (60), Serrenti (43), Gesturi(40), Arbus (31), Furtei (30), Sardara (28), Barumini (14), Villanovafranca (13). Solo focolai ma senza decessi a Las Plassas , Lunamatrona , Segariu , Setzu , Siddi , Turri eVillamar , paese dove gli allevamenti colpiti in 15 giorni sono saliti da 5 a 10. Enrico Vacca, direttore del dipartimento di prevenzione della Asl di Sanluri, ha scritto ai sindaci per ricordare che gli interramenti dei capi morti possono essere rimborsati dalla Regione solo se effettuati dai Comuni con mezzi propri. «Abbiamo già affidato ad una ditta l’appalto per sotterrare le pecore morte e dare così un aiuto concreto agli allevatori sollevandoli da ulteriori spese», ha riferito il sindaco di Villacidro Teresa Pani. Lo stesso provvedimento adottato a Sanluri. «Ci sembrava doveroso verso il nostro comparto zootecnico ulteriormente penalizzato da questa malattia», ha aggiunto il primo cittadino di Sanluri Alessandro Collu. «C’è anche il problema di trovare un sito idoneo per gli interramenti», ha ricordato il collega di Serramanna Sergio Murgia. «Siamo disposti ad intervenire solo se la Regione garantisce con sicurezza il rimborso», ha chiuso il sindaco di Villamar Pier Sandro Scano.

Antonio Pintori, Unione Sarda, 20 settembre 2013

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