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Il pioniere dell’Arte Generativa. Il Prof. Celestino Soddu di Serramanna

di Davide Batzella Letto 8.414 volte2

di Paolo Casti

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Iniziamo col definire il significato di “Arte generativa”; come definito nel libro “Generative Art’98”(Generative Art, atti del convegno GA1998, Ed. Dedalo, Roma 1999), “L’arte generativa costruisce il possibile creando regole evolutive in grado di generare eventi che, se da una parte sono imprevedibili e sorprendenti, dall’altra rispecchiano fedelmente l’identità e la riconoscibilità dell’idea e ne sono la naturale rappresentazione. Con l’arte generativa è possibile operare direttamente all’interno di un sistema  che controlla la complessità degli eventi, delle loro proposizioni e delle logiche a queste sottese.

L’Arte Generativa è un modo di pensare e di progettare che ritrova uniti dallo stesso entusiasmo architetti e matematici, poeti e musicisti, fisici e semiologi, filosofi e pittori, ingegneri e designers”. In definitiva, l’Arte Generativa, è l’Arte di costruire il DNA degli oggetti artificiali, nella tradizione tutta italiana di costruire matematicamente i “codici”, come in Leonardo da Vinci.

Interessante è anche l’l’introduzione dell’articolo di Federica Ricci, pubblicato sul n. 006/2008 della rivista semestrale “TempoFermo”.

“Da quando esiste, l’arte si è sempre confrontata con la tecnologia, nelle diverse forme che questa assumeva nel tempo. Dai tempi della fotografia in poi l’incontro dell’arte con la tecnologia si è fatto sempre più complesso. Le cosiddette nuove tecnologie hanno aperto spazi di incontro, ibridazione e scontro sempre più vari. La pratica artistica risponde cercando di dimostrare di essere in grado di appropriarsi di ogni strumento, materiale, oggetto, luogo.

L’arte generativa, come modus operandi, esiste da sempre anche se mai incarnata in una pratica specifica, in una corrente o in un’estetica proprie. Quello di cui si vorrebbe parlare qui è l’arte generativa basata su software informatici per generare forme astratte, fisse o in movimento. Si tratta di un ibrido che germina dall’innesto della pratica della Software Art sul tronco del più ampio concetto di arte generativa. In entrambi i casi si tratta di ambiti di creatività non perfettamente definibili, dove spesso la qualifica di “arte” viene attribuita pressoché per autoinvestitura a prodotti diversissimi tra loro, senza riferimenti ad un indirizzo predefinito. Come per la maggior parte dell’arte legata alla tecnologia contemporanea, l’attività di critica in senso stretto, che tenti di conferire riconoscibilità ad un eventuale movimento estetico, si esplica all’interno dello stesso ambito (ristretto) in cui tale arte nasce e si diffonde, una riflessione diffusa e frammentaria, una spesso lucida autoconsapevolezza che però non si confronta con i canali dell’arte “ufficiali”. La tecnologia e lo sperimentalismo esasperato e disperso ne fa un campo in costante evoluzione e mai fissabile in maniera definitiva.

Le più diffuse definizioni di Arte Generativa hanno un elemento in comune: non si fa riferimento al prodotto finale (come poteva essere il quadro, il film, la fotografia) ma al processo, alla metodologia di lavoro”.

L’arte generativa comincia a svilupparsi verso gli anni ottanta e nasce dall’uso di software-idea (generativo) o dall’impiego di formule matematiche per la realizzazione di opere d’arte, visuali, architettoniche, letterarie o musicali, partendo da un’idea che non sia unicamente quella umana, seppure l’idea è umana, mentre la sua rappresentazione può essere dinamica, evolutiva ed operativa con strumenti di intelligenza artificiale.

Grazie a questi programmi è possibile creare da forme semplici, strutture sempre più complesse e diverse, legittimandole come uniche viste nella sfera dell’individualità.

Un gruppo di ricercatori del Politecnico di Milano capeggiati dal Prof. Celestino Soddu, implementano e sperimentano le potenzialità dei software generativi. Il Prof. Soddu è considerato uno dei pionieri in quanto già nel 1987 creò dei software generativi che erano capaci di generare modelli tridimensionali di città medievali Italiane sempre diverse.

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Riporta un articolo di Vitale Scanu, pubblicato su “TOTTUS IN PARI“ n. 455 del giugno 2013, che il prof. Soddu ha chiamato il sistema Generative Art: lo sviluppo e la creazione di infinite forme da una idea Personale. L’arte generativa è, in definitiva, fermare la potenzialità, la diversità, l’unicità, l’irripetibilità della propria fantasia personale. Plasma ex novo, torce, stravolge, sovrappone, accorcia, allunga, dilata, modifica l’oggetto in mille modi diversi. E’ un sistema per fermare la diversità, l’unicità, l’irripetibilità dell’espressione personale. Ma la cosa più straordinaria è la potenziale espansione senza limiti di questo sistema inventato dal prof. Soddu, se applicato, oltre che a oggetti materiali, alle idee, alla musica, a scienze, alla politica. E qui si apre alla Generative Art un orizzonte di applicazioni sconfinato. Addirittura fino alla possibilità di programmare progetti innovativi, esplorare i futuribili, ossiaall’elaborazione di scenari futuri a partire da dati certi contingenti. “Sono sicuro – dice il prof. Soddu – che l’approccio generativo possa essere utilizzato anche in altre discipline, oltre che in quelle del disegno e dell’architettura”.

Il Professor Celestino Soddu è serramannese al 100%, e solo casualmente nacque sul lago di Como, giacché la sua famiglia è di Serramanna da molte generazioni. Ha studiato a Cagliari, al Liceo Scientifico Leone XIII di Milano e alla Facoltà di Architettura di Roma dove si è laureato in Architettura nel 1970, ottenendo nel medesimo anno l’abilitazione all’esercizio della professione di architetto.

Celestino Soddu è professore di Composizione Architettonica e Progettazione Generativa alla Facoltà di Ingegneria Edile/Architettura ed ora alla Facoltà di Design del Politecnico di Milano. Ha fondato ed è Direttore del Laboratorio di Progettazione Generativa del Politecnico di Milano (www.generativedesign.com). E’ infatti il precursore internazionale della Progettazione Generativa in Architettura e Design: dal 1986 realizza ed utilizza nella ricerca di progettazione Architettonica i sui software sperimentali Basilica e Argenia capaci di generare architetture e città con specifiche identità culturali ed ambientali, riconoscibili dalla propria visione poetica. A partire dal 1998 organizza e dirige il convegno internazionale Generative Art, www.generativeart.com , che ha coniato il nome “Generative Art” nel mondo e nel cui sito sono consultabili circa 500 papers di ricercatori provenienti da tutti i continenti.

E’ stato coordinatore di programmi Europei sulla progettazione Generativa che hanno coinvolto Europa e Cina, dove èprofessore Onorario nell’Università di Xian e di Shanghai.

Ha presentato i suoi progetti visionari generativi in numerose mostre personali internazionali, inclusa la mostra al Visual Art Centre del Museo di Hong Kong, la mostra al Cultural Center della Banca Mondiale, IDB, a Washington D.C., al Pacific Design Center di Los Angeles, all’Ambasciata Italiana a Pechino, all’International Finance Center di Hong Kong ed alla Camera di Commercio, Palazzo dei Giureconsulti, a Milano.

E’ autore di numerosi libri in Italiano ed Inglese, oltre che di  papers, keynotespeeches e lectures in tutto il mondo. Video interviste, interviste e programmi per televisioni internazionali hanno trattato della sua ricerca visionaria sull’architettura in Italia, UK, USA, Spagna e Cina.

E’ stato, inoltre, esperto del Ministero degli Affari Esteri in Somalia ed esperto del Ministero dei Lavori Pubblici a Roma. Ha fondato e sta costruendo Domus Argenia, the International Center on Identities and Generative Art, a Serramanna (www.domus.argenia.it).

Il nonno, suo omonimo, costruì a Serramanna la casa dove ora risulta residente, in Via Eleonora D’Arborea, che da anche alla Via Roma, e che attualmente sta finendo di ristrutturare.

«La finalità era, ed’ è, quella  di attivare un centro internazionale di ricerche sull’Arte Generativa e le identità culturali. Localizzato in questa vecchia casa campidanese, forse l’ultima esistente a Serramanna nel suo assetto originale interno ed esterno e, tra l’altro, ancora di proprietà della famiglia che la ha costruita. In questo senso avevo anche attivato una galleria, negli spazi che danno in via Roma, dove mio nonno aveva il suo negozio. Ed ho fatto una prima mostra.» ha affermato il Prof. Soddu. La Mostra a cui fa riferimento è quella allestita nel 2009, intitolata “Exhibition of VisionaryArchitecturalProjectsat Domus Argenia Gallery”, con la collaborazione di Enrica Colabella, Aldo Pusceddu e Giampaolo Mura.

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Gli ho chiesto cosa ne è stato di questo interessante progetto, e mi ha detto «Non è facile, anche perché’ ho avuto molti ostacoli, di ogni genere, e soprattutto non ho avuto nessun supporto. Ma non ho ancora abbandonato il progetto. Ci sono molti ricercatori internazionali che mi chiedono di venire a svolgere a Serramanna le loro ricerche».

Il Prof. Soddu, per non voler smentire il detto “Nemo propheta in patria”, dice «Sono molto legato a Serramanna, così come lo è stato anche mio padre, Giovanni; ma sembra che questo riguardoso affetto non sia contraccambiato, e questo è molto triste». Come a voler ulteriormente sottolineare l’insensibilità del suo amato paese, afferma  «Ho anche fatto gratuitamente un progetto generativo per la base della statua della Madonna tolta dall’esterno della Chiesa, ma ho avuto violentemente contro alcuni dell’amministrazione. O probabilmente alcuni professionisti locali che non hanno capito che non ho nessuna intenzione di portar via il loro lavoro. Io mi occupo solo di ricerca sperimentale e di conferenze internazionali.  Tra l’altro il progetto era solo la base della statua, e rappresentava una città ideale con i caratteri peculiari di Serramanna sulla quale veniva poggiata la statua della Madonna».

Io credo che Serramanna, oggi come ieri, sia sempre stata al contempo culla di grandi persone e altrettanto le abbia snobbate, ma questo è solo un mio pensiero… o forse no?

Chi volesse approfondire l’argomento Generative Art o conoscere qualcosa in più del Prof. Soddu può andare su:

Website del convegno GA: www.generativeart.com

Website della rivista culturale GASATHJ: www.gasathj.com

Website del Laboratorio di Progettazione Generativa al Politecnico di Milano www.generativedesign . eu

Website personale sulla ricerca e la didattica: www.generativedesign.com – www.soddu.it

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Commenti (2)

  1. E come sempre c’è l’orgoglio di sapere che anche un serramannese può fare strada, pur sapendo che sarà difficilmente apprezzato “in loco”. Una carriera davvero brillante questa.

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  2. …Tempo ne è trascorso,da che D.Batzella,su ASERRAMANNA ,scriveva ,seguito da commenti certamente positivi e,ringraziamenti , al Sig.Scintu,e a Don. Pes. Il mio commento pure se positivo,auspicava che la” Madonnina “…Trovasse presto una nuova “edicoletta”,e di ciò avrei ringraziato Don Pes…Sia io ,che,tanti altri paesani…Ora,un Rispettabile”Serramannese” si propone di dare inizio alla “Cosa”,offrendo la sua competenza,
    che certamente non è da poco, trattandosi di un architetto, un ” Signore”…! Prendiamo la palla al balzo,visto che è anche “gratis” …Caro Celestino ,sono certo che non la prenderai a male se ti do del Tu…Ti esponi al
    detto citato…”Nemo…”! Ma,intanto ti prendi i miei Complimenti ,fosse altro per il tuo ,(dire buono è poco) Proposito. AIO ,AIO

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