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Bixinaus. La riscoperta dell’antica toponomastica e degli antichi rioni

di Davide Batzella Letto 6.933 volte3

di Paolo Casti

Il termine rione (rïóne) è una volgarizzazione del latino regio (regio -ōnis/regione) è utilizzato sin dal medioevo per indicare le zone che caratterizzano un nucleo abitativo, sia esso una grande città o il più piccolo dei centri abitati.

esposizione

In un ottica di valorizzazione e soprattutto conservazione dell’identità culturale e sociale di Serramanna, l’Amministrazione Comunale ha voluto dare un chiaro segnale di promozione e riscoperta con il recupero dell’antica Toponomastica Serramannese; «Il concetto di “rione” non è da intendersi semplicemente come una mera suddivisione geografica delle aree di una comunità» – si legge nella presentazione della Mostra a cura dell’Amministrazione Comunale – «ma come una vera e propria entità ideale sovra-familiare che incarna al suo interno una serie di istanze, pratiche e dinamiche di interazione che possono essere veicolo di rafforzamento dell’identità individuale e di maturazione di una più marcata coscienza sociale. Ogni rione è dunque uno spazio protetto e condiviso all’interno del quale ogni individuo può identificarsi, sentendosi portatore di qualcosa in più delle sue posizioni prettamente personali. La valorizzazione degli antichi vicinati serramannesi si configura quindi come un’azione utile allo sviluppo ed alla diffusione del senso di comunità che viene quotidianamente contrastato da tutta quella serie di impulsi alienanti e uniformanti che provengono dalla società contemporanea. Il recupero dell’antica Toponomastica Serramannese è da intendersi come uno strumento moderno di diffusione di auto consapevolezza e percezione di sé stessi come parte integrante di una struttura sociale organica ed includente».

Riguardo il progetto, c’è da dire che dietro vi è stata una attenta ricerca storica, basata principalmente sui “Registri Notarili (1700 – 1706)” del notaio Antonio Efisio Furca Usai, sul “Censimento fiscale del 1820” e sul “Catasto dei beni sia urbani che rustici del Villaggio di Serramanna dell’anno 1828”, non tralasciando fonti secondarie, quali “Toponomastica storica nel centro abitato di Serramanna (secc. XVIII e XIX)” di Maurizio Virdis e Giovanni Serreli e “Serramanna: cenni di storia sugli insediamenti e il territorio” di Giovanni Battista Melis.

«Si è ritenuto opportuno privilegiare la fonte più antica (registri Notaio Furca Usai, 1700-1706) » – si precisa nella parte didascalica – « implementando le informazioni con quelle presenti nel Censimento Catastale del 1828 (riportato da G.B. Melis). Con questa metodologia, si è voluta ripristinare non solo la toponomastica più antica di Serramanna, ma anche recuperarne lo spirito che caratterizzava ciascun rione, permettendo ad ogni serramannese di identificarsi in esso, di sentirsi parte integrante del proprio rione di appartenenza».

mostra

I toponimi di cui si è deciso di dare testimonianza, per ognuno dei quali è stata realizzata una targa in ceramica, sono:

1. Sa Perda Crocàda

2. Sant’Àngiu (Sant’Àngelu)

3. MesuBidda

4. Funtanèdda (con Aigua – Agua Bona)

5. IsArgiolas

6. Santu Stèvini (con Matta Palma)

7. De Crésia (con Su Gimitoriu)

8. De Cunvèntu (De Gùventu)

9. Su Mobìu (Su Mobìnu)

10. Sa Roja

11. Sa Còncia

12. Su Monti

13. Bau Arena (Bab’(‘e)anei)

Le targhe, sono state realizzate presso il laboratorio LS Linearte di Silvia Concas con la collaborazione degli artisti Lucio Fanti, Luciano Lixi, Flaviano Ortu, Marina Putzolu, Giuseppe Todde, Giovanni Toeschi e Francesco Virdis. Ciascuna di esse presenta all’interno di una cornice composta dalle strade che racchiudono il rione, un bassorilievo raffigurante la sua “anima”, il suo “spirito caratterizzante”.

Guido Carcangiu, Consigliere Comunale incaricato ai Beni Culturali, Archivi e Biblioteca, sottolinea il grande lavoro degli artisti – «Un ringraziamento speciale va agli artisti che, lavorando in grande armonia e prestando la loro opera, gratuitamente, per il bene della nostra comunità, hanno impreziosito il progetto rendendolo qualcosa di assolutamente unico», così come il Sindaco, Sergio Murgia, che aggiunge – «Vorrei ringraziare la cittadinanza tutta per aver accolto la nostra iniziativa con grande interesse; la mostra è stata un grandissimo successo già dal giorno della sua inaugurazione, e si protrarrà per tutta la settimana; previste anche le visite guidate da parte degli alunni dell’Istituto Comprensivo di Serramanna».

Una nota positiva e degna di essere posta in rilievo è quella che ha visto gli artisti della vecchia e nuova generazione mettersi a lavorare insieme, fianco a fianco, considerando le reciproche differenze come un arricchimentoprezioso. Ceramisti, pittori, writers e muralisti, hanno trovato nell’arte e nel loro talento un punto di unione e di confronto, dando a questo progetto una dimensione più completa.

Sa Perda Crocada

perda croccada

Sant’Àngiu (Sant’Àngelu)

sant'angelo

MesuBidda

mesu bidda

Funtanedda (con Aigua – Agua Bona)

funtanedda

Is Argiolas

argiolas

Santu Stèvini (con Matta Palma)

stevini

De Crésia (con Su Gimitoriu)

cresia

De Cunventu (De Gùventu)

cunventu

Su Mobìu (Su Mobìnu)

mobiu

Sa Roja

sa roja

Sa Còncia

concia

Su Monti

monti

Bau Arena (Bab’(‘e)anei)

bau arena

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