Tempo di Dolore
di 4 Giugno 2014 09:37 Letto 4.191 volte0
La Comunità serramannese è triste. Piange i Suoi giovani figli, troppi e troppo giovani, che hanno deciso di arrendersi alle delusioni della vita. Che cosa succede a Serramanna? Perché e che cosa spinge i giovani a ritirarsi dall’arena rinunciando al confronto con le difficoltà che, oggi, ci opprimono tutti ? O, almeno, così appare a chi guarda dall’esterno, da un punto d’osservazione non sempre il migliore per comprendere. E, allora, è meglio il silenzio, la riflessione, la pietà.
E intanto anche il nostro campanile piange. I suoi rintocchi lenti e carichi di angoscia ci impongono il rispetto di questo silenzio, ci impongono di accompagnare queste Salme nell’ultimo loro percorso terreno, stringendoci ai Familiari che hanno bisogno della nostra comprensione. Le chiacchiere, i mormorii e, peggio ancora, le barzellette nei cortei funebri sono l’offesa più bruciante al dolore di chi piange un suo defunto. Meglio, molto meglio non presenziare.
In una mia recente lettera al quotidiano “L’Unione Sarda”, in questo periodo di sprechi e di arroganza del Potere Pubblico, ho affermato, titolandola, “Di ingiustizie… si muore”.
È una delle cause di questa disfatta della cosiddetta “società civile”?
Chi ne ha le competenze e il ruolo, si impegni per far luce in questo buio di morte!
Maria Porceddu Ortu
Serramanna, 2 giugno 2014