Ricordi di un passato.. prossimo. Storia di un amministratore comunale per caso. Parte II
di 25 Settembre 2014 13:08 Letto 3.115 volte0
Continua il racconto di Maria Porceddu, primo Sindaco donna di Serramanna, sugli anni della sua attività politica. Nella prima parte Maria Porceddu ha ricordato gli anni da Assessore alla Pubblica Istruzione, alla Cultura e ai Servizi Sociali (Sindaco Tore Nocco, a partire dal 1980) e le varie iniziative messe in atto: soggiorni gratuiti per anziani a Tonara con precedenza per i meno abbienti, corso per la formazione di assistenti geriatriche, costituzione di una cooperativa femminile, organizzazione delle vacanze estive per ragazzi a Arborea, la messa a disposizione dell’Aias di uno spazio dell’edificio scolastico, la promozione di una linea di trasporto pubblico per gli studenti iscritti alle scuole superiori di Sanluri, l’organizzazione di convegni a carattere culturale e sui servizi sociali, la costituzione della sezione comunale dell’Avis e dell’Aido e via dicendo. In questa seconda parte l’inizio delle attività da Sindaco. E’il 1993.
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RICORDI DI UN PASSATO… PROSSIMO
Storia di un amministratore comunale per caso
parte II
di Maria Porceddu
..All’approssimarsi delle nuove elezioni, il P.C.I. mi chiede ancora la disponibilità, ma questa volta per l’incarico di sindaco. Accetto, con le paure e i dubbi di sempre, aggravati da una responsabilità tutta nuova che non mi lascia dormire sonni tranquilli.
Vengo eletta con 54 (o 45?) voti in più del mio avversario: sono pochini, si dice, ed è
vero, ma io “ricomincio” da +54 (o +45)!
Il P.C.I. serramannese può andar fiero della sua libertà di scelta:
– per la prima volta una donna proposta ed eletta alla dignità di sindaco;
– per la prima volta i componenti della Giunta sottoposti ed approvati dall’elettorato;
– per la prima volta una Giunta composta al 50% da assessori “tecnici”, cioè scelti dal sindaco anche fuori dalla lista dei candidati.
Sono perfettamente consapevole che non avrò vita comoda!
Ma i dieci anni trascorsi in Consiglio sono stati un’ottima palestra e l’esperienza acquisita mi consente, perlomeno, di assorbire i colpi e trasformarli in re–azioni. Conosco i miei avversari e i miei avversari conoscono me. Semmai, il mio limite più preoccupante è che non essendomi mai capitato prima di fare il sindaco, non saprei proprio bene da dove incominciare. Ma dalla mia “trappola” ormai non sfuggo!
Del resto, anche i trent’anni di insegnamento mi tornano utili. Allenata a voler scoprire e comprendere la psicologia degli alunni, non trovo molte difficoltà a prevedere e accettare pacatamente gli attacchi degli “oppositori”. Capisco la loro rabbia perché so che si sentono sminuiti per doversi rassegnare alla presenza di una donna alla guida del Consiglio Comunale. E che donna! Una che non si è mai occupata di politica e, men che meno, di partiti politici, che, da quel che se ne sa, è cattolica–professante e (ecco l’orrore!) si lascia coinvolgere dal P.C.I.. Non se ne può più! E gli tocca anche trovarsela nella lista dei candidati per le elezioni regionali! Ma questo, lo sappiamo tutti, è un campo minato attorno al quale anche i nemici più irriducibili si accordano per sollevare gli scudi in difesa del “maschio”. Per le donne (e sia pure concesso!), invece, è richiesto il certificato di appartenenza e di fede “partitica”. Osservazione a margine: avete mai notato come reagisce, in genere, un uomo al successo mancato? Scoppia il finimondo e la Magistratura viene chiamata in causa: oggi sappiamo che non è solo una questione di orgoglio ferito!
Ovviamente, non raggiungo il “quorum”, ma la prendo sportivamente.
Come ho già detto, dunque, ricomincio da +54 (o +45). Ed ecco i quattro Assessori della mia Giunta, in ordine rigorosamente alfabetico, così come presentati al Consiglio Comunale nella seduta del 6/12/1993:
Luciano Corona: – Assessore esterno – LL.PP. – Servizi Tecnologici – Protezione Civile – Verde pubblico e Arredo urbano
Vittorio Curreli: – Vice Sindaco – Assessore – Sport e tempo libero – Agricoltura – Artigianato
Giuseppe Desogus: – Assessore – Bilancio, Programmazione e Patrimonio – Tributi – Politiche occupazionali – Personale
Maria Rosaria Lasio: – Assessore esterno – P.I. – Cultura – Servizi Sociali
Maria Porceddu: – Sindaco – Urbanistica e edilizia privata – Ambiente e sanità – Polizia Municipale.
A questo punto è per me doveroso rivolgere un pensiero affettuoso e riconoscente a Rinaldo Frau, comandante del Corpo dei VV.UU. di Serramanna, che mi è stato vicino per tutta la legislatura, coi suoi preziosi e competenti consigli, e all’agente Orietta Pitzalis, prematuramente deceduti.
Convoco il primo Consiglio Comunale. L’impatto è traumatico. Entro in aula. Mi si annebbia la vista e, di fronte a me, in una sala affollata come non mai, tra il pubblico, in prima fila, individuo solo una delle mie figlie che mi fissa, con lo sguardo terrorizzato (almeno così mi pare): teme che io non riesca ad aprir bocca. È un attimo, eterno, bruciante e mi dico: «No, non puoi deluderla…». Mi sveglio, mi pare quasi di esser risalita dagl’inferi; saluto il Consiglio Comunale, il Pubblico e dichiaro aperta la seduta. Forse nessuno si è accorto della mia momentanea ipnosi e, comunque, non ho il tempo di pensarci.
Tra due consiglieri della Minoranza scoppia, inattesa, la bagarre: un trucco per mettermi in difficoltà? e sono costretta ad imporre il silenzio minacciando di togliere definitivamente la parola all’attaccabrighe. A questo punto, dal fondo dell’aula si leva una voce: «Signori, si cambia!». Era forse un ferroviere? Non lo so, ma gli devo molto: mi piacerebbe che lo sapesse!
La nuova avventura incomincia. Ritrovo il mio entusiasmo e la voglia di riprendere il lavoro interrotto tre anni prima. Ma tutto appare cambiato attorno a noi.
Negli anni ‘90, si affaccia prepotentemente un gravissimo problema sociale: la mancanza di lavoro. Per i giovani, che non ne trovano nonostante il titolo di studio conseguito, e per gli anziani, che lo perdono per la chiusura di fabbriche e di tante altre attività “storiche”. Eppure, la Sardegna credeva e sperava di riuscire ad affrancarsi dalla povertà endemica che l’ha spesso asservita ad altri “poteri”! E l’industria del turismo purtroppo non basta.
Perciò, non ci lasciamo sfuggire nessuna possibilità di risposta al problema: come finanziamenti regionali per il lavoro e piani per l’occupazione dei cassintegrati. E, giocando ancora una volta di fantasia, gli scavi archeologici in zona “Su fràigu”. I ritrovamenti di tombe e di oggetti vari, oggi custoditi al Museo Archeologico di Cagliari (e perché non ancora a Serramanna?!) aprono finestre interessanti sui primi insediamenti abitativi nella nostra zona. Purtroppo, ancora in troppi siamo convinti che la Cultura e la Storia “non danno pane”, anzi…
E le Amministrazioni successive richiudono le finestre…
È questo grave disagio esistenziale che spinge Silvia, una dodicenne serramannese, a scrivermi attraverso “L’Unione Sarda”. E purtroppo, in molti casi ti devi arrendere all’impotenza.
Resiste ancora, purtroppo, lo spaccio di sostanze che vendono illusioni ai “deboli”.anche se efficacemente contrastato dai Carabinieri. Infatti, il 27 gennaio del ‘95 si conclude una vasta operazione denominata “GANCIO”, per la quale vengono arrestati dei trafficanti di spicco della Trexenta e del Medio Campidano.
L’operazione è coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica, il dott. Valerio Cicalò, al quale io, come sindaco del comune più grosso e più penalizzato, sento il dovere di esprimre le più vive congratulazioni della Comunità serramannese.
E il dott. Cicalò, un sabato mattina, arriva in incognito in Municipio per salutarmi.
Come dire: ricordi piacevoli e altri molto meno.
Nel mio nuovo ruolo mi affiancano Maria Rosaria Lasio, assessore alla P.I., alla Cultura e ai Servizi Sociali, e altre tre donne in Consiglio Comunale: Rina Atzori, Maria Assunta Corongiu, Paola Medda. Ora possiamo contare su una struttura più adeguata, sia come numero di dipendenti che come spazi utili per l’attuazione delle varie iniziative Con Rosaria Lasio nasce il filone culturale de La via lattea che si ripeterà negli anni.
Ci impegniamo subito a superare la fase di blocco dell’attività amministrativa, dando priorità al settore tecnico, dove i Cittadini richiedono immediati riscontri. L’Ufficio Tecnico non rilascia autorizzazioni edilizie da ben due anni e si provvede alla nomina della nuova commissione edilizia. I LL.PP. (Lavori Pubblici!) si sa, sono croce e delizia per i Comuni e, talvolta, ne determinano anche la paralisi. Sono problemi su cui in Consiglio si giocano i ruoli di Maggioranza e Minoranza e il sindaco deve fare appello a tutte le sue doti di “timoniere” moderato e rispettoso dei ruoli. Riesco in questo impegno? Non lo so. Posso solo dire che le sedute consiliari si svolgono sempre senza schiamazzi e nel rispetto assoluto del Pubblico che mai, se non ricordo male, viene allontanato dall’aula. In fondo, i consiglieri sono tali perché lo rappresentano questo Pubblico!
Eppure, quante volte mi sento dire in Consiglio: «Ma chi ti credi di essere?» (si noti il “ti” dispregiativo) perché talvolta manifesto, a voce o sulla Stampa, o per iscritto nelle delibere, il mio dissenso per il comportamento e le decisioni di certi uffici regionali (per esempio il Comitato di Controllo) o di certi funzionari dello Stato (per esempio il Prefetto di Cagliari) che, a mio avviso, non sono accettabili. Anche il Ministro degli Interni scrive ai Sindaci ed io, educatamente, gli rispondo. E lo faccio perché “mi” credo di essere, anzi! “sono” il sindaco di Serramanna, consapevole delle mie responsabilità ma anche della mia dignità. E se il prefetto di Cagliari, il dott. Catenacci, in una sua lettera, si scusa per il suo sgarbo nei confronti della stragrande maggioranza dei Sindaci della Provincia di Cagliari, il Comitato di Controllo provvede a ridimensionare la furia inquisitrice della Minoranza/Opposizione che chiede, sistematicamente, l’invio al controllo di qualunque deliberazione, anche la più banale.
Ma non trascuro i miei vecchi “amori”: P.I., Servizi Sociali, Cultura.
Con l’assessore Lasio riprendiamo le attività felicemente avviate dieci anni prima. La biblioteca comunale, trasferita nell’edificio restaurato dell’ex–Montegranatico, viene intitolata al prof. Giovanni Solinas, serramannese e docente di Filosofia, per anni, all’Ateneo di Cagliari. Si rende omaggio anche ad un altro “grande” serramannese, il vignettista Franco Putzolu, con la presentazione del suo libro “Penna all’arrabbiata”.
L’altra sua raccolta di vignette, “Sardus Filius”, è già stata presentata nel 1988. Ho stampata in mente l’espressione commossa di Franco, il suo sorriso, che io amo definire “furbetto”, la sua gioia nel constatare l’affetto e l’ammirazione dei suoi concittadini!
Anche per il P.I.P. (Piano per gli Insediamenti Produttivi), arenato ormai da anni, dobbiamo impegnarci a fondo per superare il contenzioso col Ministero e riottenere i finanziamenti. Ma questo è compito specifico dell’assessore Corona e dell’Ufficio Tecnico, che lo portano a compimento con la soddisfazione degli Operatori serramannesi. Nell’edificio di via Rosselli viene inaugurato il Centro di Aggregazione Sociale, cui fa seguito la presentazione del servizio socio–educativo gestito dalla cooperativa “Passaparola”.
Come appare chiaro, il nostro programma di legislatura è strettamente legato alla mia precedente attività di assessore degli anni ‘80/‘90: cioè servizi socio–culturali e recupero dell’identità di storica memoria.
E se nel 1982 si sono poste le premesse per i futuri “servizi sociali” col convegno di cui ho già parlato, ora, nel 1994, si imbocca la seconda direttrice col convegno– dibattito Centro storico – Il recupero dell’identità .
È un po’ un’avventura! Infatti non abbiamo ancora una soluzione logistica ideale per accogliere, oltre alle tante Personalità specialistiche, gli alunni della Scuola Media ai quali il discorso dell’identità storica è particolarmente rivolto. Ma, tant’è! l’interesse in gioco vale i disagi creàtici dall’acustica scadente.
Il programma vagheggiato dall’Amministrazione è magistralmente condensato nel manifesto–invito realizzato da Flaviano Ortu. È come se il campanile, che sta lì da secoli, ci stia aspettando al varco. E noi non lo deludiamo!
Nel programma di recupero della nostra identità di abitatori di quell’antico borgo, rientra anche il recupero de “sa cresi’ ‘e Santa Maria”. Quanta storia è legata a questa chiesetta! E ancora oggi, i più anziani (vedi la scelta oculata dell’aggettivo!) fra di noi, abbiamo nella memoria l’immagine di “tziu Peppinu su Bellu” che entra nelle nostre case e, mostrandoci la Madonnina, sussurra lo storico annuncio: «Santa Maria s’abisìtada!».
Si incentivano le ricerche e gli studi degli alunni della Scuola Media sul centro storico, preso atto che alla maggior parte dei cittadini non è di facile accettazione la legislazione che ne prevede il rispetto e la conservazione. Abbiamo alcuni lavori fatti dalle classi più attive, guidate da docenti straordinariamente motivate, che potrebbero costituire una lettura interessante anche per un “tecnico” appassionato.
Con gli Anziani, siamo al “top”, passatemi l’inglesismo al quale difficilmente io cedo!
L’immagine dell’anziano triste e “arrenconau” (puro sardo!) nell’angolo del caminetto, è quasi scomparsa per fortuna! Gli Anziani, ora, escono, chiacchierano tra di loro e con la società alla quale sentono di appartenere. Si rivalutano, scoprono i loro valori e li propongono. Con l’associazione “Anni d’Argento” e col patrocinio dell’Amministrazione Comunale: è un bel risultato! Poi arriverà anche l’Università della Terza età: ma questa è un’altra storia!
Con la delibera n. 165 del ‘95 la Giunta istituisce il “Mercatino dell’usato”, meglio da noi visto come Mercatino dei ricordi. L’iniziativa, come è facile comprendere, non è da considerarsi come una possibilità di “esposizione – scambio – alienazione di cose proprie usate”, ma piuttosto come un momento socializzante da inserirsi in un arco più ampio di iniziative culturali promosse dalle Associazioni “per la valorizzazione del patrimonio culturale locale…” (dai Criteri di attivazione del mercatino, allegati alla delibera suddetta). Come dire: la vita è cultura e la cultura è vita!
Un altro settore importante della mia attività di sindaco è il rapporto con la ASL per l’istituzione e la salvaguardia dei servizi sanitari nel territorio. Come sindaco del comune più popoloso, sono presidente dell’Assemblea dei Sindaci che hanno competenze ed esprimono pareri sull’organizzazione e la distribuzione in tutta la ASL 6 dei servizi più importanti. Ma voi capite! a 80 anni la memoria può fare cilecca e, per evitare di dare notizie inesatte, scanso l’ostacolo e non ne parlo se non per dire: «Ci siamo fatti rispettare!».
Insomma, la nostra Giunta Comunale è come una “combriccola” di ragazzini (!!!) ipercinetici: sempre in movimento a cercare, a scoprire, a fare qualcosa. E così ci inventiamo anche una indagine per scovare evasori (se ce ne sono) che non pagano la tassa per la R.R.S.U, oggi TARI (o no?!). Di questo si occupa l’assessore Vittorio Curreli, con una “équipe” composta dal responsabile dell’Ufficio Tributi e da due tecnici assunti a tempo determinato con un piano per il lavoro. E si rimpinguano i capitoli di bilancio: il 35% dell’intero ammontare della tassa. L’introito ci consente di non aumentare questo tributo che, altrimenti, avrebbe danneggiato tutti. E mentre il Sindaco si occupa di ricevere cittadini, rispondere a contestazioni, dire perché e percome si devono rispettare le regole, l’assessore Curreli segue la sua indagine e, magari, l’assessore ai LL.PP. è in Regione a sollecitare la conclusione di una pratica di finanziamento: i fondi E.R.P. (Edilizia Residenziale Pubblica), che utilizziamo poi per l’acquisto di edifici “caratteristici” che raccontano la nostra storia passata. E l’assessore ai Servizi Sociali, intanto, che fa? affronta un Pubblico sempre più bisognoso di servizi e di soldi. Non ci sono tempi vuoti!
Senza volerlo, ho svelato il segreto del nostro successo: come realizzare più “cose” contemporaneamente! Ma, si badi bene, io uso il termine “successo” nel suo significato più immediato, cioè nel senso che è successo veramente che, tutti i problemi di cui finora ho parlato, sono stati affrontati, risolti o avviati a soluzione in questi nostri intensissimi quattro anni di governo. La ricetta è semplice: voglia di lavorare (con entusiasmo) e fiducia reciproca tra i componenti della “combriccola”.E l’“exploit” (sono una ex–insegnante di francese che fatica a dimenticare) si può ripetere! Ma di questi edifici acquisiti al patrimonio comunale, restaurati e fruibili, oggi, anno 2014, che cosa ne facciamo? Non possiamo limitarci a strappare le erbacce da “s’imperdau” per scongiurare gli incendi! E della chiesa di San Leonardo, ancora bisognosa di restauri? Non aspettiamo che ci cada addosso come succede per le case “storiche”. Qualcuno, forse, pensa: «Ma faidì su fattu tu’!». Ed è proprio ciò che sto facendo.
Ovviamente, ma secondo una prassi consolidata, il nostro programma non piace a tutti e ne comprendiamo il perché. Perciò c’è anche qualcuno che, dandosi un ruolo di capopopolo”, organizza raccolte di firme per petizioni di vario genere. In una di queste (prot. n.0976 del 15/2/95) i sottoscrittori, preoccupati per le spese previste per la sistemazione di strade e piazze, chiede “una verifica più attenta alle esigenze della Collettività”. Quasi che la sistemazione degli spazi comuni non rientri tra queste esigenze!
Per contro, don Bruno, parroco di Sant’Ignazio è soddisfatto. Vuoi mettere?! Una processione che si snoda lungo un bel viale nuovo di zecca, col prato verde al centro e le panchine per chi vuole sostare e che, ora, si chiama viale Sant’Ignazio!!! E chi se lo aspettava in tempi così brevi?!
E in attesa della nuova targa stradale, il Parroco mi chiede: «Ma po imui, no dda podeu’ ponni una de cartòcciu?». C’è in calendario la festa del Patrono e, comprensibilmente, gli piacerebbe esibirla questa novità! Don Bruno, abbia pazienza, ma anche Lei ora fa parte della mia “storia”!
Con la stessa deliberazione si modifica anche il nome della piazza su cui si affaccia la chiesetta di Sant’Angelo. Ma è stata dimenticata. Spero che l’attuale Amministrazione, anche in sintonia con la sua recente iniziativa dei “bixinaus”, corra ai ripari: il toponimo “Piazza Venezia”, di storica e brutta memoria, fa a pugni e non rispetta la tradizionale, popolare individuazione che i Serramannesi ancora fanno.
Infatti, se un forestiero chiedesse informazioni su qualcuno che abita in questa zona, sicuramente gli si direbbe: «Arribasa a Sant’Àngiu e sighisi po via Cagliari». E, attenti, non bi’ ‘e Casteddu!
I nostri programmi comunque ci sono: i Cittadini li conoscono perché noi organizziamo assemblee su temi diversi e chiediamo loro di aver fiducia in noi.
Con la delibera n.87 del 7/10/96 affrontiamo il problema del randagismo dei cani che, in numero sempre maggiore scorrazzano nelle strade creando difficoltà ai pedoni e ai veicoli. Il Consiglio decide la costruzione di un canile intercomunale e, con la delibera n. 79 del luglio ‘97, approva l’accordo di programma tra i Comuni che ne prevedono l’utilizzo.
Da quanto fino ad ora detto, appare chiaro che il mio interesse più vivo è sempre per i servizi “sociali”, cioè per tutte le iniziative pensate e dirette alla “persona”, alle sue esigenze e ai suoi bisogni meno “visibili”. Ma, non disperate: continuerò a parlarvi anche di quella parte del programma che, solo apparentemente, ha poco a che vedere coi servizi che solitamente definiamo “sociali”. Del resto, me lo avete chiesto… E poi, può essere che un sindaco dica: questo lo faccio e questo no, perché è troppo impegnativo o non mi piace?!
Quindi continuo il mio viaggio nel passato ma, poiché non voglio annoiarvi, sarà un percorso “à vol d’oiseau” (sono sempre la “ex” di lingua francese, andata in pensione anzitempo per rispettare gli impegni assunti. Oggi ne soffro le conseguenze in termini pensionistici. Indubbiamente sono un elemento in dissonanza con gli schemi attuali!).
Continua nella terza e ultima parte
Elenco allegati:
1) Richiesta finanziamenti per la chiesa campestre di Santa Maria
2) Lettera del ministro Maroni ai sindaci (1)
3) Lettera del ministro Maroni ai sindaci (2)
4) Lettera del sindaco al ministro Maroni
5) Locandina convegno centro storico
6) Lettera di A. Bono (1)
7) Lettera di A. Bono (2)
8) Lettera del sindaco a A. Bono
9) Articolo L’Unione Sarda “Operazione gancio”
10) Articolo L’Unione Sarda “Mia cara Silvia”
11) Lettera del sindaco a operatori mercato
12) Lettera al CO.CI.CO. (1)
13) Lettera al CO.CI.CO. (2)
14) Lettera al CO.CI.CO. (3)
15) Lettera all’Assovetro (1)
16) Lettera all’Assovetro (2)
17) Delibera istituzione mercatino detto “dei ricordi” (1)
18) Delibera istituzione mercatino detto “dei ricordi” (2)
19) Criteri per l’attuazione del mercatino (1)
20) Criteri per l’attuazione del mercatino (2)
21) Locandina “La via lattea” 3a edizione 1996