Su Carr’e Nannai
di 11 Novembre 2014 10:22 Letto 18.068 volte1
Sulle sue origini vi sono ancora molto dubbi. Racconta la leggenda che tale Nannai possedesse un carro tutto scassato, a tal punto che, passando nella strada, faceva un chiasso infernale (racconti che si perdono nella notte dei tempi quando le strade non era ancora asfaltate); il fracasso, udito da lontano, ricordava molto il rombo del tuono, da questo trae origine il tradizionale detto popolare “Teh, su carr’e Nannai!”, quando si avvicina un temporale.
Circa il termine Nannai, si intenderebbe il TUONO, dove NANNAI, nello specifico, sta per DIO PADRE (o meglio DIO NONNO, che per i sardi, soprattutto in tempi nemmeno tanto remoti, era più importante del padre – per i giapponesi pare lo sia tutt’ora). Quindi pare sia comunemente riconosciuto che “Nannai” non sia un personaggio in sé, bensì la semplice traduzione dal campidanese di “nonno”.
Quindi, quando c’erano dei temporali talmente forti da far tremare persino i vetri delle finestre e tuonava fragorosamente, per tranquillizzare i bambini, si diceva “Itta prangisi? No d’intendisi ke’ su carru ‘e nannai!” (“Perché piangi? Non senti che è il carro di nonno!); soprattutto in passato molte famiglia possedevano il carro.

Alessandro 28 Gennaio 2019 alle 06:14
Buongiorno,
Per i Sumeri Inanna era la potente dea dei cieli e della terra, responsabile della fertilità o meno della terra e quindi dei fenomeni correlati. Era rappresentata (anche) alla guida di un carro trainato da leoni, che solcava il cielo.