Nozioni di primo soccorso veterinario
di 4 Febbraio 2015 10:30 Letto 5.592 volte1
Le rubriche di ASerramanna.it stanno crescendo: recentemente infatti si è aggiunta “Il Cielo del Mese” a “La Ricetta della Settimana“, “Non di solo pane” e “Un cane per amico“.
Ecco un nuovo articolo di quest’ultima rubrica, scritto dall’educatore cinofilo Andrea Piras, ricordando che il 22 febbraio 2015 a Serramanna si terrà la Canevalata, ovvero una sfilata carnevalesca per i nostri amici a quattro zampe. Troverete maggiori informazioni cliccando qui.
Buona Lettura!
Nozioni di primo soccorso veterinario
di Andrea Piras
Al giorno d’oggi quasi tutti possediamo in casa un animale da compagnia. Dunque ritengo sia importante condividere con il mio paese queste conoscenze. Ossia la tutela delle condizioni di benessere e di salute del nostro amico animale.
Avere in famiglia un cane o un gatto arricchisce sicuramente la vita degli uomini i quali si preoccupano di salvaguardare la salute dei loro animali. Purtroppo possono accadere degli incidenti o situazioni di emergenza, dunque oggi vi voglio arricchire dandovi delle informazioni utili a riuscire a fronteggiare le urgenze e le emergenze in caso di sanguinamento, ustioni, shock, e corpi estranei.
Coloro che volessero approfondire il tema possono scrivere alla mail [email protected] per avere informazioni sul prossimo stage di PRIMO SOCCORSO VETERINARIO.
1. Digestione
L’animale vomita?
Vomito o Rigurgito? Per rigurgito si intende un alimento espulso dalla bocca prima ancora che sia iniziato il processo di digestione (coinvolge le prime vie digerenti e non lo stomaco). Invece il vomito è un atto riflesso complesso che porta alla fuoriuscita del contenuto gastrointestinale ed è considerato fondamentalmente un meccanismo protettivo. Se l’animale vomita, va tenuto a digiuno per 24 ore. Se si tratta di un fatto episodico, è inutile allarmarsi inutilmente. Bisogna evitare che il soggetto si disidrati, somministrando soluzione fisiologica per via sottocutanea, eventualmente associata ad un antiemetico. Se invece è un fenomeno reiterato, occorre valutare la coesistenza di altri sintomi, che potrebbero denotare una patologia in atto. In questi casi, va condotto dal medico veterinario al più presto, il quale saprà indicare una terapia idonea.
L’animale presenta diarrea?
Una delle cause più frequenti di diarrea è rappresentata da parassitosi intestinale: in questo caso occorre portare le feci al proprio veterinario che le esaminerà al microscopio per poter prescrivere il vermifugo appropriato. Una volta somministrato il vermifugo, l’animale va tenuto al di fuori degli ambienti casalinghi per qualche ora, perché elimina parassiti che sono ancora vitali. Se il paziente non presenta parassiti intestinali, si può somministrare un farmaco gastroprotettore associato ad uno antidolorifico che combatta i dolori colici (il veterinario consiglierà, se lo riterrà opportuno, quale antibiotico somministrare).
L’animale presenta stipsi?
Se l’animale presenta stipsi, si può aiutare aggiungendo alla dieta dell’olio di oliva o di paraffina e facendo in modo che quotidianamente faccia sufficientemente moto. Qualora il fenomeno dovesse reiterarsi, occorre rivolgersi al medico veterinario, perché potrebbe celare una patologia.
L’animale ingerisce una sostanza tossica?
Qualora l’animale ingerisca una sostanza tossica, sarà bene informarne prontamente il medico veterinario, fornendogli tutte le informazioni circa il tossico ingerito. Va tenuto a digiuno e, se la sostanza ingerita non ha azione corrosiva, occorre provocare il vomito inoculando nella bocca del paziente acqua calda (non bollente!) e sale con una siringa senz’ ago e favorendo la deglutizione, tenendogli la bocca chiusa e grattandogli la gola. Se la sostanza è irritante e la bocca dell’animale presenta ulcere, vanno sciacquate le mucose interne venute a contatto col tossico. Il veterinario eseguirà la lavanda gastrica e provvederà alla terapia del caso. Se l’animale ha ingerito vernici, sostanze plastiche, il veterinario valuterà se sarà necessario sottoporlo ad un intervento chirurgico.
2. Sanguinamento
Sanguina un orecchio?
Nel caso in cui il nostro animale abbia una ferita ad un orecchio, questa sanguinerà, soprattutto se la zona è molto vascolarizzata, inoltre, scuotendo la testa, impedirà la formazione del coagulo. Va esercitata una pressione sulla ferita, con un tampone emostatico, così da bloccare la fuoriuscita di sangue, poi va tenuto fermo il padiglione con una fasciatura, per impedire che, scuotendo la testa si riapra la ferita e ricominci l’emorragia.
Sanguina il naso?
La rinorragia (fuoriuscita di sangue dal naso) può dipendere da vari fattori, quali corpi estranei, cadute, patologie delle cavità nasali, inalazione accidentale di polveri irritanti. L’assenza di ferite può significare che il paziente soffre di problemi connessi alla coagulazione del sangue, oppure la lesione è interna, pertanto si potrà applicare del ghiaccio e somministrare un farmaco ad azione antiemorragica e far controllare l’animale dal proprio veterinario di fiducia.
Sanguina la bocca?
La fuoriuscita di sangue dalla bocca è solitamente conseguente a traumi. Va controllato il cavo orale per evidenziare la ferita, facendo molta attenzione quando si apre la bocca, in quanto l’animale potrebbe presentare una frattura della mandibola. Se l’emorragia è imponente, bisogna utilizzare un tampone emostatico e somministrare un farmaco ad azione anticoagulante, in attesa di recarsi dal medico veterinario. Se non si evidenzia una ferita, il sangue potrebbe provenire dalle vie digerenti (in questo caso l’animale sanguina quando vomita o rigurgita) o respiratorie (in questo caso l’animale sanguina quando tossisce). In questi frangenti si rende indispensabile il ricorso alle indagini del medico veterinario.
Sanguina una zampa o un’altra parte del corpo?
Nel caso in cui l’animale si ferisca ad una zampa (o ad un’altra parte del corpo), occorre immediatamente cercare di bloccare l’emorragia, utilizzando un tampone emostatico ed applicando un bendaggio stretto sulla lesione (o tenendo premuto sulla parte un fazzoletto, in relazione alla zona corporea interessata), eventualmente si può anche utilizzare del ghiaccio, che riduce la circolazione sanguigna.
Se la lesione non è su una zampa ma è a carico di un’altra parte del corpo, come per esempio la testa o il collo, occorre esclusivamente tenervi premuto un tampone emostatico (non si può utilizzare il laccio emostatico). Se si tratta di una lesione ai capillari sanguigni, il sangue esce lentamente e l’emorragia è contenuta: in questi casi è sufficiente la compressione prima di procedere con la fasciatura.
Se si è lesionata una vena, il sangue che fuoriesce è di colore rosso scuro, in quanto ricco di anidride carbonica e il getto è lento e continuo. Se la lesione è a carico di una arteria e soprattutto se si tratta di un grosso vaso, il sangue è di colore rosso vivo, perché ricco di ossigeno e il getto corrisponde al battito cardiaco.
Se l’emorragia non si riesce a tamponare, si può far ricorso ad un laccio emostatico (o ad un elastico largo), da stringere a monte della ferita a carico dell’arto. Bisogna ricordarsi di allentarlo ogni 20-30 minuti, perché si possono causare danni per mancato deflusso di sangue, ma bisogna urgentemente recarsi dal medico veterinario che sottoporrà l’animale ad un intervento chirurgico. Va evitato l’uso di disinfettanti che potrebbero provocare bruciori, causando morsi.
3. Corpi estranei
Un corpo estraneo penetra nelle zampe?
Talvolta capita che un corpo estraneo (forasacchi) penetri all’interno di una zampa. Se l’animale inizia a zoppicare, dobbiamo immediatamente controllare la zampa offesa, per cercare di individuare la porta d’ingresso del corpo estraneo, visibile come un piccolo foro o taglietto. Una volta trovata, va rasato il pelo e bisogna cercare di farlo uscire esercitando una pressione intorno al forellino. Se il tentativo riesce, va disinfettata la zona con acqua ossigenata ed applicata una crema con proprietà antibiotiche per qualche giorno. In caso contrario, va portato dal medico veterinario, altrimenti può perforare i diversi strati cutanei e muscolari. Durante la sua progressione crea un tragitto fistoloso con infezione dei vari strati interessati fino all’osso. É buona regola non condurre il cane a passeggiare nei campi incolti o con erba non tagliata e comunque, data la diffusione di questa spiga anche negli spazi verdi cittadini, va controllato dopo una passeggiata su zampe, pelo e orecchie per cercare di prevenire questi problemi.
Un corpo estraneo penetra in un occhio?
Se il corpo estraneo dovesse penetrare in un occhio, l’animale tenderebbe a tenerlo chiuso e a lacrimare. Occorre eseguire un lavaggio con soluzione fisiologica da instillare mediante una siringa senza ago, avendo l’accortezza di introdurla lentamente e all’angolo dell’occhio, per facilitarne l’espulsione. L’operazione va ripetuta finché il corpo estraneo non esce. La penetrazione di un forasacco nell’occhio è un’evenienza rara. Bisogna rimuoverlo rapidamente, altrimenti la sua permanenza può comportare congiuntiviti purulente e lesioni corneali.
Un corpo estraneo (forasacco) penetra nelle orecchie?
Nei cani, soprattutto con le orecchie lunghe, può capitare che penetri un forasacco all’interno del padiglione auricolare. Ci se ne accorge sicuramente perché l’animale tiene la testa storta dal lato dove è entrato il forasacco, la scuote, guaisce e si gratta nel tentativo di rimuoverlo. Questo, data la sua conformazione, una volta penetrato, difficilmente uscirà ed è causa di problemi di tipo settico e meccanico. In questi casi è bene non compiere dei tentativi per cercare di estrarlo da soli, in quanto si può peggiorare la situazione, ma il cane va fatto controllare immediatamente dal medico veterinario che verificherà anche l’eventuale presenza di altri forasacchi. La permanenza nell’orecchio può causare otiti purulente e rottura del timpano.
Un corpo estraneo (forasacco) penetra nel naso?
Nel caso in cui un forasacco penetri nel naso, il cane starnutisce ripetutamente, scuote la testa, si presenta agitato. É opportuno non tentare di rimuoverlo da soli, ma condurlo al più presto dal proprio medico veterinario, ricordandosi di non somministrargli né cibo né bevande, perché sicuramente verrà sedato, sia per la visita sia per procedere all’estrazione. Se permane qualche giorno nelle cavità nasali, può provocare irritazioni ed inoltre può progredire nelle vie digerenti o, più frequentemente, nelle vie respiratorie profonde, provocando polmoniti.
Il cane sta soffocando?
Nel caso in cui un corpo estraneo venga ingerito e vada a finire nel lume faringeo, da qui può scendere nella trachea impedendo la normale respirazione. Il proprietario noterà che l’animale presenta le mucose cianotiche (colore blu livido) ed affanno. Occorre che il paziente espella il corpo estraneo: va sollevato per le zampe posteriori e tenuto a testa in giù, scuotendolo e dandogli dei piccoli colpi su testa e torace. Una volta eliminato, occorre rianimarlo con il massaggio cardiaco e respiratorio.
4. Ustioni e shock
Come ci si comporta in caso di ustioni?
Nella maggior parte dei casi le ustioni che si osservano nei nostri carnivori domestici sono dovute ad acqua bollente, incendi, fili elettrici, più raramente sono imputabili a sostanze chimiche. Se il proprietario non era presente al momento dell’incidente, il mantello potrebbe nascondere le lesioni, soprattutto se non particolarmente estese, ma l’animale risulta esposto alle infezioni. Se la superficie corporea offesa supera il 15% si deve temere lo shock con i conseguenti disturbi respiratori. Le ustioni vanno trattate lavando la parte con acqua fredda e mantenendola umida con l’ausilio di garze umide. Soltanto se sono superficiali si possono utilizzare garze fitostimolanti che favoriscono la rigenerazione tessutale. L’animale va comunque portato dal medico veterinario.
Come agire in caso di shock?
Lo shock è uno stato patologico grave, caratterizzato dall’incapacità dell’apparato circolatorio di assicurare un idoneo quantitativo di ossigeno e nutrimento ai tessuti. É dovuto alla diminuzione di almeno il 20% del volume del sangue e dei liquidi circolanti, all’aumentato diametro dei vasi o all’incapacità del cuore di pompare una quantità adeguata di sangue. Le cause sono diverse (quali emorragie imponenti, traumi, ustioni estese, poliuria, vomito prolungato, diarrea profusa).
Il soggetto presenta respiro affannoso ed irregolare, battito cardiaco alterato e brividi. Se le condizioni peggiorano, può raggiungere uno stato di collasso circolatorio, bisogna per questo ricostituire al più presto la massa circolante, trasportandolo urgentemente dal medico veterinario. Nel frattempo l’animale va tenuto al caldo, rassicurandolo, eventualmente praticando un massaggio cardiaco con pressioni delicate e regolari sul torace, facendogli assumere la posizione di Trendelemburg o antishock: va posto supino, con il bacino rialzato (su un cuscino) e gli arti posteriori sollevati, in modo da facilitare il ritorno venoso al cuore che così riesce più facilmente ad irrorare il cervello e si riducono i rischi di anossia cerebrale.
Come agire in caso di shock elettrico?
L’elettrofolgorazione rappresenta un pericolo soprattutto per i nostri cani che, in particolare quando sono cuccioli, sono dotati di grande desiderio esplorativo verso ciò che li circonda, mettendo in bocca tutto quello che trovano, compresi i fili elettrici. La corrente elettrica attraversa il corpo dell’animale cagionando danni ad organi e tessuti che sono proporzionali alla durata e all’intensità dell’esposizione. Il punto venuto a contatto con l’elettricità ci appare ustionato e l’animale presenta shock, alterazione dell’attività cardiaca e respiratoria, diminuzione della pressione sanguigna, perdita di coscienza, fibrillazione cardiaca, contrazioni muscolari, convulsioni, edema polmonare acuto. Se il proprietario trova il cane con ancora in bocca il filo elettrico, deve immediatamente staccare la corrente, quindi rimuovere la spina dalla presa con l’ausilio di un guanto di gomma, controllare la regolarità del battito cardiaco appoggiando la mano sul torace sinistro, subito dietro il gomito, coprire il cane con una coperta per mantenerne caldo il corpo e trasportarlo subito dal medico veterinario.
5. Punture e morsi
Punture di insetti.
Nel caso in cui l’animale venga punto da un insetto occorre utilizzare uno stick a base di ammoniaca, applicare del ghiaccio per evitare che la parte colpita si gonfi eccessivamente. Se il pungiglione è penetrato all’interno della cute, questa si può incidere per consentire l’estrazione dello stesso. Il paziente va monitorato per valutare che non presenti difficoltà respiratorie, indice di reazione allergica: in questo caso bisogna condurlo prontamente dal proprio medico veterinario.
Morso di vipera.
Qualora il nostro amico venga morso da una vipera, la parte offesa si presenterà tumefatta, calda, dolente e con una modesta emorragia. Bisogna intervenire prontamente perché il veleno della vipera porta a morte il paziente, preceduta da difficoltà respiratorie, vomito e depressione. Se il morso è avvenuto ad una zampa, va stretto un laccio a monte della ferita (si riconosce perché sono visibili i due forellini) per impedire che il veleno vada in circolo, quindi, in corrispondenza di questa, si deve praticare un’incisione per favorire la fuoriuscita di sangue e del veleno, la parte va lavata e disinfettata con acqua ossigenata e ci va applicata sopra una benda in attesa del soccorso da parte del medico veterinario. É comunque consigliabile, qualora ci si rechi a passeggiare col proprio animale in zone rocciose, munirsi del siero antiolìdico (questo va inoculato in parte attorno alla ferita ed in parte per via intramuscolare). É anche opportuno non far correre l’animale per evitare che, a causa dell’aumento delle pulsazioni cardiache, il veleno vada in circolo più rapidamente.
L’animale viene morso?
Se l’animale viene morso, va controllata la parte (eventualmente anche tosandola), per scongiurare la presenza di ferite profonde. Il problema dei morsi è soprattutto legato al possibile veicolo di malattie o veleno, per cui, se si è visto quale animale ha provocato il morso, si può eventualmente informarne il proprio veterinario di fiducia.
Note
CANE
- Temperatura rettale: 38-39°C
- Frequenza respiratoria: 15-40 atti respiratori al minuto
- Frequenza cardiaca: cane adulto: 70-160; cucciolo: fino a 220.
- Calore: dal 5° all’8° mese, due volte all’anno (ogni sei mesi) Durata: circa 20 giorni Gestazione. Circa due mesi (58-63 giorni)
GATTO
- Temperatura rettale: 38-39°C
- Frequenza respiratoria: 20-40 atti al minuto
- Frequenza cardiaca: 140-240
- Calore: dal 5° all’8° mese, due – quattro volte all’anno Durata: 8-12 giorni Gestazione: circa due mesi (63-66 giorni).
manuela 12 Febbraio 2015 alle 12:11
ciao andrea, vorrei sapere da te se è possibile che un cane usi la lettiera per i suoi bisogni. Grazie
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