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La Scuola dell’Infanzia Evaristiana presenta il progetto “API…AMO” all’Expo 2015

di Davide Batzella Letto 12.293 volte10

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Era il 5 febbraio 2015, e la Scuola dell’Infanzia Evaristiana di Serramanna, nel suo profilo Facebook, scriveva:

«”IO CI SONO” EXPO 2015 – Nutrire il Pianeta Energia per la Vita” è il tema dell’Expo 2015. Molte le iniziative dedicate alle scuole, cui si richiede una partecipazione attiva sui temi della Biodiversità e dell’ Educazione Alimentare. La nostra Scuola, in collaborazione con le Scuole Evaristiane di Bauladu e Donigala Fenughedu, all’inizio dell’Anno Scolastico ha deciso di partecipare con un progetto dal titolo: “API…AMO“. La nostra proposta ha voluto introdurre agli alunni la conoscenza del meraviglioso mondo delle api, l’importanza che questo insetto ha per l’equilibrio della natura, la bontà dei suoi prodotti e l’effetto benefico che questi prodotti producono per il nostro organismo. Il nostro intento è stato quello di far capire ai bambini che senza api gran parte del cibo non arriverebbe negli scaffali dei nostri supermercati, perché oltre al miele le api sono indispensabili per l’impollinazione: il metodo che la natura usa per creare frutta e verdura. Per ora la commissione ha preso visione di una sintesi del nostro progetto, il quale è stato considerato in linea con i principi del “Progetto Scuola Expo Milano 2015“, autorizzando la nostra Scuola ad utilizzare il logo ufficiale “Expo 2015”. Siamo ancora in concorso con una presentazione video per candidarci a rappresentare la Sardegna presso l’Esposizione di Milano. Fateci un grosso in bocca al lupo… ».

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Il 29 marzo 2015, l’insperato proclama:

«Annunciamo con immensa gioia di essere risultati vincitori del concorso del ministero dell’Istruzione con un progetto che ha evidenziato, con il linguaggio dei bambini, l’utilità delle api nell’impollinazione dei fiori degli alberi e non solo. Gli alunni, hanno imparato ad amare (per dirla col nome del progetto Api…amo) le api e il loro compito fondamentale nell’ecosistema».

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Ed ecco quindi l’epilogo: la Scuola dell’Infanzia Evaristiana di Serramanna, insieme alle scuole evaristiane di  Bauladu e Donigala Fenughedu, ha presentato alle ore 11.00 del 26 maggio 2015, presso il Padiglione Italia all’Expo di Milano, il video “Api… amo”, risultato vincitore del concorso proposto dal Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Universita e della Ricerca) per le scuole, sul tema “Alimentare e nutrire il pianeta”. Era presente una rappresentanza dell’Amministrazione Comunale di Serramanna.

Il Sindaco di Serramanna con Patrizia Galeazzo, responsabile Vivaio Scuole - Padiglione Italia Patre
Il Sindaco di Serramanna con Patrizia Galeazzo, responsabile Vivaio Scuole – Padiglione Italia

La presenza all’Expo Milano della scuola è stata possibile anche grazie al gruppo di aziende serramannesi “Serramanna Impresa.

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Il lavoro dei piccoli alunni, che hanno imparato a conoscere le api e il loro compito fondamentale per la sopravvivenza dell’ecosistema, ha portato alla realizzazione di un video e di un fumetto in cui viene tratteggiata la realtà di un negozio di frutta e verdura ottenuta senza l’ausilio del preziosissimo lavoro svolto dalle api.

Il progetto, ideato dagli insegnanti e che verrà poi presentato anche alla comunità serramannese, ha consentito di introdurre gli alunni nel meraviglioso mondo di questi piccoli, ma indispensabili insetti, comunicando loro l’importanza che essi hanno per la conservazione dell’equilibrio della natura, per la bontà dei prodotti e per l’effetto benefico che questi prodotti producono all’organismo umano.

Dal lavoro degli alunni si evince che gran parte del cibo senza le api non arriverebbe negli scaffali dei supermercati, poiché, oltre al miele, è grazie a loro che avviene l’impollinazione e il conseguente sviluppo di frutta e verdura.

Questo il video realizzato:

Proponiamo ora un’intervista alla maestra Eliana D’Oca, di Virginia Invernizzi.

Com’è nato il progetto?

Le tre scuole dell‘infanzia evaristiane volevano a loro modo dare un contributo sul tema del concorso proposto da Miur per le scuole. Finalmente un concorso aperto a tutte le scuole, anche alle paritarie!!! Il concorso poteva inoltre aprire il nostro piccolo mondo anche a Milano e far conoscere la nostra regione. La cosa è piaciuta a tutti!

Com’è stato scelto il tema delle api?

Il tema è stato scelto perché proprio nel periodo in cui ci siamo riuniti si parlava dei problemi che alcune parti del mondo avranno in seguito alla diminuzione delle api. Nostro obiettivo era far conoscere ai bambini l’importanza di questo piccolo insetto, indispensabile per l’impollinazione e quindi per la vita di fiori e vegetali, frutta e verdura, che senza loro non esisterebbero. Tutto ciò trovava affinità con le tradizioni della Sardegna legate al mondo delle api e dei loro prodotti (soprattutto il miele).

Quale parte del progetto ha destato più curiosità nei bambini?

Inizialmente i bambini avevano paura delle api e pensavano che si dovessero uccidere perché pungono. Conoscendo il fantastico mondo delle api, invece, se ne sono innamorati. Gli sono piaciute la loro perfetta organizzazione, la divisione dei ruoli, la cooperazione e la collaborazione. Le arnie piene di api in continuo movimento li hanno conquistati. Hanno scoperto, insomma, il fascino che emana da questo piccolo insetto.

Quale  parte del progetto è piaciuta meno ai bambini?

Ai bambini non è piaciuto che le api stiano morendo per causa nostra, per i pesticidi e l’inquinamento. Questa notizia, dopo che hanno imparato ad amare le api, li ha resi molto tristi e nella loro innocenza non capiscono perché si debbano utilizzare veleni e pesticidi.

Che contributo specifico può portare all’Expo il progetto “Api,..amo”?

Con il progetto “Api…amo” vogliamo portare all’Expo 2015 una testimonianza di buone pratiche per amare e rispettare l’ambiente e le tradizioni locali, beni preziosi per il nostro pianeta! Conoscere fin da piccoli la bellezza del mondo aiuta a rispettarla. I bambini della scuola dell’infanzia possono essere promotori di buone pratiche anche per gli adulti. Tutti ci possiamo impegnare per il benessere del pianeta!

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Una grande lezione quindi che ci viene offerta da questi bambini, perché non dobbiamo dimenticarci che le api sono le principali guardiane degli ecosistemi viventi; infatti garantiscono la biodiversità grazie alla quale ricaviamo dall’ambiente cibo, energia e risorse per la nostra sopravvivenza.

L’impollinazione incrociata, che mettono in atto spostandosi da un fiore all’altro, è indispensabile per avere piante in grado di dare frutti e consentire alle specie vegetali di durare nel tempo.

Senza le api non potremmo avere molti alimenti sia selvatici, come ad esempio i frutti di bosco, sia coltivati dall’uomo, come pesche, more, castagne, mele, ciliege, lamponi, mandorle, zucchine, meloni e tantissimi altri. Il loro contributo all’agricoltura è fondamentale e insostituibile.

Sono gli insetti pronubi (“che favoriscono le nozze”, ovvero l’incontro tra i granuli di polline e l’ovulo nel fiore) più importanti. Esse visitano quotidianamente un elevato numero di fiori, nutrendosi del loro nettare e catturando con il loro corpo peloso il polline che trasferiscono da una pianta all’altra.

La loro opera fecondatrice è rafforzata dal fatto che rimangono fedeli a una specie per tutto l’arco della fioritura, cioè fin quando il suo nettare è disponibile, e sono in grado di comunicare alle compagne con uno speciale codice – la cosiddetta danza delle api – l’ubicazione e l’entità della fonte di nutrimento.

Le api sono essenziali per la vita sulla terra: costituiscono l’80% degli impollinatori disponibili nei nostri habitat naturali e in quelli agricoli per un valore monetario annuo globale di circa 40 miliardi di dollari, più di un terzo delle scorte alimentari complessive. Essendo instancabili viaggiatrici coprono spesso distanze considerevoli, favorendo l’ibridazione tra fiori diversi. Svolgono perciò un ruolo chiave nel mantenimento della biodiversità vegetale e dell’equilibrio di ecosistemi complessi.

Ma le api sono oggi fortemente minacciate. In meno di dieci anni le loro colonie si sono ridotte del 40% con una mortalità del 30-35% superiore al tasso naturale. Alcune specie sono già estinte e altre arrivano solo al 4% del loro numero precedente. L’intera catena alimentare è in pericolo mettendo a rischio la sopravvivenza di tutte le specie vegetali ed animali fino all’uomo.

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Commenti (10)

  1. è un lavoro meraviglioso, bravissimi

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  2. Sempre bravi ,la scuola materna Evaristiani….ciao suor Gabriella …e suor Immacolata…

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