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In margine al concorso “Serramanna si racconta”

di Andrea Mura Letto 1.506 volte0

di Maria Porceddu Ortu

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È arrivato, finalmente, il 6 settembre 2015, il giorno in cui un gruppo di persone accomunate da interessi culturali e iscritte all’associazione “Il Pungolo” presieduta da Maria Grazia Cossu, ha presentato al pubblico il frutto del suo programma, studiato e curato nei minimi particolari dall’inizio di quest’anno e nel corso di tutta l’estate. A ragion veduta, quindi, questa stagione del 2015 l’Associazione può registrarla come “caldissima” (e non solo per la temperatura eccezionale degli ultimi due mesi).

Tutte queste persone, presidente “in primis”, si sono giocate il riposo e le distrazioni estive, ma sono riuscite nel loro intento.

Il risultato è eccezionale se si pensa che, per la prima volta, Serramanna ha avuto il “suo” concorso letterario. L’invito a “scrivere” era rivolto a tutti: a prescindere dai titoli posseduti, chiunque avesse avuto voglia di “connettersi” con la propria comunità di appartenenza, poteva farlo, rispettando le regole stabilite nel bando. E i Serramannesi hanno risposto con entusiasmo!

Se questo successo non era scontato in partenza, lo era invece la reazione “scandalizzata” dei “professionisti della parola” (non molti in verità!) che hanno levato gli squilli di tromba fuori dal rigo musicale…

Ma non allarmiamoci! La Giuria, benché opportunamente composta da persone all’altezza dell’impegno richiesto, non cercava tra i concorrenti né docenti, né storici, né ricercatori. I titoli, scolastici o accademici, non erano in concorso e chi li possiede (buon per lui!), li esibisca in altre occasioni (se può).

L’associazione “Il Pungolo”, la Giuria da questa incaricata e la maggioranza dei Serramannesi volevano solo leggere, ricordare il bello della vita passata e, perché no? sorriderci su, ora con nostalgia, ora con ironia.

Non vi pare che questo obbiettivo sia stato raggiunto in pieno? Perciò, concludo con l’augurio: “A atrus annus”, magari incoraggiati e sostenuti (anche economicamente) da una Amministrazione Pubblica che comprenda che anche queste iniziative, forse meno folkloristiche e colorate di altre, hanno un notevole valore educativo per l’educazione dell’individuo “Cittadino”.

Maria Porceddu Ortu

Serramanna, 18 settembre 2015

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