Valter Mancosu alla finale di Tim Cup
di 14 Settembre 2015 08:21 Letto 6.136 volte7
Il serramannese Valter Mancosu è il delegato alla sicurezza del Cagliari Calcio in occasione delle partite casalinge dei rossoblù. [Cogliamo l’occasione per ricordare che ci si sta organizzando per il Cagliari Club serramannese, cliccare qui per maggiori informazioni.]
Lo scorso 13 maggio, in occasione della finale di Coppa Italia tra Lazio e Juventus è stato scelto dalla Lega Calcio per garantire il servizio d’ordine all’Olimpico di Roma. Azzardando un paragone con il calcio giocato sul campo, è come aver ricevuto una convocazione in Nazionale.
“Questa chiamata è stata una bella sorpresa. Un riconoscimento per i miei dieci anni di lavoro all’interno del Cagliari Calcio in indirettamente anche alla Società. Perché hanno pensato a me? I delegati di Lega avevano visitato il Sant’Elia per Cagliari-Palermo ed erano rimasti piacevolmente colpiti dall’efficienza degli steward e di tutto il servizio operativo”.
All’Olimpico erano presente cinque delegati per la sicurezza: Sergio Pinato in rappresentanza della Lazio, Marco Patania per la Juventus, Stefano Perrone per il Parma e Antonio Lentini per il Palermo.
“Ci siamo divisi i compiti” – dice Valter. “Patania si occupava di seguire la curva della Juventus, Pinato quella della Lazio, Lentini la Tribuna Tevere, Perrone la Monte Mario e tutto quello che accadeva intorno al campo. Io coordinavo gli steward: 800 dislocati nei vari settori dello stadio”.
Durante i 120′ di sfida non si è verificato alcun problema: i tifosi delle due squadre hanno sostenuto i propri colori con la massima correttezza. A fine gara Valter ha incontrato due vecchi amici: Massimiliano Allegri e Alessandro Matri, felici e stupiti di vederlo lì. Due chiacchiere a rivangare i bei vecchi tempi e qualche foto da serbare tra i ricordi più belli.
Con Valter parliamo anche della situazione della sicurezza negli stadi italiani, argomento del quale si dibatte tanto, non sempre con cognizione di causa:
“Purtroppo siamo distanti dal livello raggiunto dalla Germania. Posso dire però che a Cagliari siamo avanti rispetto ad altre città. Il problema, in generale, è rappresentato dagli stadi, molto spesso vecchi se non fatiscenti. Lo steward è diventato imprescindibile e la sua figura professionale va riconosciuta e retribuita come merita.
Il futuro? Meno forze dell’ordine e più steward che possano sovrintendere alla sicurezza dei tifosi intorno a quello che resta un semplice avvenimento sportivo”.
Via | Cuore Rossoblù N. 92
SIMONA 16 Settembre 2015 alle 12:31
Leggo tanta invidia tra le righe…commenti fuori luogo…ma la rassicuro signor pilloni.. nella vita VOLERE È POTERE! 😉
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FAUSTO PUTZOLU 16 Settembre 2015 alle 19:03
Caro Alberto Pilloni ,deve farti davvero pochezza il tuo essere nella vita, se perdi tempo a giudicare quella degli altri e se l’invidia fosse una febbre ,come dice un detto , tutto il mondo ne sarebbe ammalato, tu per primo. Questo sito, tra l’altro lodevole, ha riportato quello che è stato un traguardo di un nostro concittadino, per cui simpatie o meno per i protagonisti ,sono fuori luogo da commenti beceri.Ogni uno di noi è poi artista della propria vita, in qualunque modo ne sia protagonista, anche quelli che in tempi non sospetti sbagliarono la tracciatura dei parcheggi…..
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Alberto Pilloni 17 Settembre 2015 alle 06:59
Gentile sig.ra Picciau, mi rivolgo a lei dandole del “lei” per rispetto del ruolo professionale che evidentemente ricopre e del quale io fino a questo momento ero all’oscuro. Non sapevo infatti che Ella rivestisse la qualifica di legale difensore del proprio coniuge. Le rammento tuttavia che proprio in virtù delle conoscenze che certamente possiede in ambito giuridico dovrebbe esserle ben noto il diritto riconosciuto di satira, che a maggior ragione si applica ai personaggi pubblici quale è suo marito. Le faccio altresì notare che quanto da me commentato nulla aveva a che vedere con la sfera personale del Suo assistito, ma al limite con quella professionale, che nel caso specifico era già stata resa pubblica attraverso un articolo di un periodico, Cuore Rossoblù, poi riutilizzato dagli amministratori di questo sito, con i quali nel frattempo ho avuto modo di chiarire la mia posizione. Non posso però esimermi a tale riguardo dal farLe rilevare un altro aspetto cioè quello della becera insinuazione che sfiora la diffamazione e cito di seguito un suo passaggio “perché se vogliamo trovare cose personali anche sulle persone che sono sempre pronte a scrivere su altri ne troviamo… “. Ecco che anche questo è un aspetto che, ripeto, Lei conoscerà a menadito, e può avere rilevanza legale e giuridica, nel momento che si sta toccando l’inviolabile sfera privata delle persone correndo il rischio di cadere goffamente nella diffamazione che, come Lei mi insegna, costituisce reato.
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Alberto Pilloni 17 Settembre 2015 alle 07:00
Caro Fausto, parafrasando Coelho che diceva:
“Il Guerriero non tenta di sembrare, egli è. Conosce il proprio valore e non lotta mai con chi non merita l’onore del combattimento”, Non intendo ingaggiare una tenzone con te.
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SIMONA 17 Settembre 2015 alle 07:44
Che tristezza “dottor” pilloni…davvero mi creda…perché lei rosica di brutto…si danneggia il fegato…piuttosto…non ha altro da fare durante la giornata?!ho notato che vive ad assemini…perche non trasforma il suo rancore personale in qualcosa di più utile?! Per il paese dove vive per esempio…visto e considerato che su assemini e su l amministrazione vigente si potrebbe scrivere un libro…provi a scrivere commenti costruttivi…confido in lei!
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Carlo Pahler 29 Ottobre 2015 alle 18:28
Vabbé diatriba risolta
http://www.cagliaricalcio.com/news/ultimissime/14257/andrea-muggianu-nuovo-delegato-alla-sicurezza
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Giorgia 11 Novembre 2015 alle 08:40
Anna Meldolesi ha scritto un articolo sull’invidia interessante e necessario.
Ci aiuta a comprendere come in Italia, paese che spesso genera frustrazioni, l’invidia possa diventare uno sfogo per riequilibrare la stima di sé. Gioire delle disgrazie altrui diventa un modo per sentirsi migliori, per poter dire: “Non riesco perché il mondo è ingiusto”, nascondendo spesso a te stesso che non sei abbastanza bravo o non hai abbastanza merito. Vedere una persona cadere fa sentire migliori. Povera la generazione in balia del livore.
Roberto Saviano, 18 febbraio 2012
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