L’uragano del 1898 in Sardegna: a Serramanna una tempesta durata 18 ore
di 1 Ottobre 2015 19:01 Letto 6.786 volte0
La storia della nostra isola è costellata di eventi disastrosi e di calamità naturali, le cui conseguenze erano drammatiche per la popolazione già stremata dalle carestie e dalle epidemie. Le cronache di questi fatti lontani nel tempo ci hanno riportati di recente ai giorni nostri, per i danni ingenti al territorio e per le vittime.
Era ancora vivo tra la gente il ricordo dell’uragano del 5 ottobre 1889 e dei morti di quello che era chiamato da tutti “s’annu ‘e s’unda“, quando nove anni dopo, nei giorni 15 – 16 – 17 novembre 1898 il Campidano meridionale fu colpito ancora una volta da un vero e proprio uragano, come riferisce alla Camera il Presidente del Consiglio Pelloux, chiamato dal deputato Cao-Pinna e da altri onorevoli sardi a rispondere a un’interrogazione parlamentare sui disastri avvenuti nell’isola. (http://storia.camera.it/regno/lavori/leg20/sed190.pdf)
In molti paesi si registrò il crollo di numerose case, la cui struttura com’è facile supporre doveva essere già assai precaria. I danni causati alle strade comunali e provinciali ammontavano a un milione e mezzo di lire, una cifra esorbitante per l’epoca.
Dopo una notte di tempesta, la mattina del 17 novembre lo spettacolo che si presentò agli occhi dei cagliaritani fu desolante: erano crollati il bel ponte della Scafa e la Torre della Quarta Regia.
La stampa locale e nazionale diede ampio risalto al disastro che colpì la Sardegna, ma le notizie oltrepassarono anche i confini italiani.
Serramanna fu colpita pesantemente dall’uragano e proprio il nostro paese fu citato dal quotidiano francese La Croix, nel numero di domenica 20 e lunedì 21 novembre 1898, per le numerose case crollate e soprattutto per l’eccezionalità dei fenomeni: la tempesta durò ben 18 ore.
Nelle fotografie è possibile vedere la prima pagina e un dettaglio della pagina 3 del quotidiano La Croix, conservato nel fondo dei Periodici della Biblioteca Nazionale di Francia a Parigi.