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Cose di casa nostra

di Andrea Mura Letto 2.520 volte0

di Maria Porceddu

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERAOgniqualvolta entro nella chiesa di san Leonardo, non posso fare a meno di sollevare lo sguardo verso la cupola che, ormai da 5 o 6 anni, è seminascosta agli occhi dei Serramannesi da un telo di plastica sotteso per impedire la caduta di calcinacci (briciole di un prezioso passato!) sui devoti in preghiera.

Il parroco don Pes ha lamentato ancora una volta l’indecenza della situazione per cui, avendone dedotto che non è a lui imputabile, ho pensato di rivolgermi al Sindaco Sergio Murgia per avere notizie in merito.

Gli ho chiesto, per telefono, un appuntamento e lui, molto gentilmente, mi ha pregata di richiamarlo al suo rientro in sede dove avrebbe verificato il suo tempo utile per l’incontro. L’ho, poi, richiamato per tre volte (non di meno e non di più: sono fanatica dei proverbi!) ma il suo cellulare non ha più “accettato” il mio numero.

Purtroppo non è la prima volta che il Sindaco mi riserva questo trattamento. E passi che quando ci capita di incontrarci cambi strada o faccia finta di non vedermi (ma potrebbe avere qualche limite alla vista, nel qual caso chiedo scusa), ma negare una risposta ad un cittadino che gli si rivolge questa è arroganza presuntuosa e incivile.

Mai un riscontro alle mie richieste scritte verificabili al protocollo degli uffici.

Mi chiedo se i Consiglieri Comunali conoscano e condividano questa prassi del Primo Cittadino. In fondo ne va anche della loro credibilità e del loro impegno a favore della Comunità. La quale, non ha bisogno solo di “rotonde” e di aiuole (che, talvolta, apprezziamo) ma di qualcosa di più impegnativo come la cura e la conservazione dei beni artistici comuni.

Per abitudine, io non mi nascondo quando ho da rispondere a chi mi si rivolge; gradirei che non lo facesse (e ancor meno) il Sindaco nella sua funzione di rappresentante della Comunità anche se, magari, non se ne sentisse degno (nel qual caso dovrebbe dimettersi).

Se me ne desse l’opportunità, ricorderei al Sindaco Sergio Murgia che, quando lui ancora giocava all’asilo infantile, io già insegnavo ai ragazzini della scuola media, oltre che la lingua francese anche le regole fondamentali del rispetto interpersonale e l’educazione civica. La buona scuola di allora non era poi da buttar via!

Tutto questo ho ritenuto di scriverlo per far presente al Sindaco Sergio Murgia, se avrà modo di leggerlo, che tra noi c’è una certa differenza di età e di molto altro ancora che non voglio elencare. A buon intenditor…

 

Maria Porceddu Ortu

Serramanna, 14/01/2016

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