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Il lavoro, lo sfruttamento e la piaga dei voucher

di Davide Batzella Letto 1.813 volte0

voucher

Si riporta un post di Carlos Murgia sul gruppo Facebook “Disoccupati di Serramanna“, riguardo alla situazione del pagamento tramite Voucher:

Ancora sui Voucher, il vero sogno che si sta realizzando dei padroni di questo paese: quello di poter pagare il lavoro a prestazione, senza obblighi e truffando le ispezioni.

Una condizione che ormai dilaga tra chi per portare a casa la pagnotta deve trovare qualcuno che lo sfrutti, tanto che se ne accorge pure La Repubblica.

Anche se come al solito i giornali superficiali e borghesotti, che proprio non sanno di che parlano quando parlano di lavoro, la buttano in caciara con la loro sociologia piena di neologismi e povera di sostanza… dietro forme nuove c’è la vecchia merda: quella che condanna milioni di persone a lavorare in condizioni indegne e in perenne ricatto. E che piace tanto agli amici di Repubblica.

«Ma non ha diritto ad ammalarsi, a curarsi, a maternità o paternità, a ottenere un mutuo per la casa, al congedo matrimoniale, al permesso per accudire i figli malati. […] Pochi giorni fa l’Inps ha confermato il boom anche per il 2015: 115 milioni di buoni-lavoro staccati da gennaio a dicembre, contro i 69 milioni del 2014 e i 36 milioni del 2013. Un aumento nazionale del 67,5 per cento in dodici mesi […] La crisi economica fa sicuramente la sua parte. Spinge gli imprenditori a tagliare i costi e a impiegare i dipendenti a ore o a giornata, soltanto quando servono. E mette anche a disposizione una massa di disoccupati, cassintegrati, esodati, mobilitati, licenziati costretti a svolgere più lavori saltuari per raccogliere qualcosa che assomigli alle briciole di una paga […] Sono l’alibi per evitare guai con l’ispettorato. È la prima informazione che ti danno sui campi: “Se viene un controllo, dite che è il primo giorno che fate qui”. Il voucher serve a questo: a coprire l’eventuale verifica o l’eventuale infortunio».

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