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Forti con i deboli, deboli con i forti

di Samuele Pinna Letto 5.205 volte3

di Manuela Orrù
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foto (R) castedduonline

La frase che dà il titolo a questo articolo è ben conosciuta. L’abbiamo sentita tante volte e altrettante l’abbiamo provata su noi stessi o vista realizzata intorno a noi.
Secondo me questa ben si adatta a quanto è stato fatto nei giorni scorsi con l’ordinanza del sindaco eseguita dalla polizia municipale che ha sequestrato Ringo, il cane di Efisio.
Dopo questa ordinanza mi aspetto, e a legittimo diritto, lo stesso di quei cittadini che hanno segnalato Ringo, di non incontrare più sulla mia strada (e per mia strada intendo tutte quelle che quotidianamente percorro per i più svariati motivi) cani che mi ringhiano, mi rincorrono nel tentativo di mordermi i polpacci o rendono il mio percorso uno slalom a ostacoli.

Mi si potrebbe obiettare: “Ma tu perché non hai mai fatto denuncia? Vai, fai la denuncia e vedrai…!” Cosa vedrò? Anzi, cosa ho già visto? Ho visto che c’è chi ha più forza nell’urlare il suo disappunto, chi riesce a farsi ascoltare (non so come) e chi invece è inascoltato, ignorato, messo da parte malgrado il suo diritto sacrosanto, calpestato, a volte letteralmente annullato, valesse tanto quanto quello degli urlatori. Dunque ottiene giustizia chi urla di più? Non so, certo c’è chi viene ascoltato e chi viene ignorato, chi ha santi in paradiso e chi non ha santi cui appellarsi.
Avrei proprio voluto vedere i vigili provare a catturare i tre enormi Pitbull che mi sono trovata davanti mentre facevo la mia passeggiata nello sterrato della pista dell’atletica… Faccio io stessa l’avvocato del diavolo: “Scema tu che non li hai chiamati”! E’ vero, sono proprio scema, non so perché ma non riesco a prendermela con i cani, mentre se avessi avuto davanti il padrone “di ap’essi ligiu sa vida”.

Ed ora torno a Efisio e a Ringo. Efisio lo conosco da sempre, conoscevo la madre e la sorella morte in un tragico incidente, è un mio vicino di casa, i suoi cani sporcano il mio vicinato ma non mi sono mai lamentata. Perché? Perché questo è il prezzo che ho scelto di pagare affinchè una persona, e ribadisco persona, come Efisio abbia i suoi affetti. Perché per lui i cani sono coloro che lo amano, gli tengono compagnia, lo capiscono e consolano i suoi dolori e le sue tristezze, forse sono testimoni dei pochi momenti di serenità. Sono certamente coloro che lo hanno accettato, accolto così come è. Quello che noi umani non riusciamo a fare.

Un giorno un bambino è tornato da scuola, agitato e trafelato non riusciva neanche a parlare dall’emozione forte. Raccontò che i cani di Efisio lo avevano abbaiato e rincorso e lui era scappato tornando indietro e che una signora lo aveva fatto entrare in casa sua e poi aveva sgridato i cani. Gli domandarono se voleva andare a dirlo ai vigili. Il bambino, di nove anni, con la risposta diede una lezione di vita e sensibilità che gli adulti neanche si sognano. Disse: “No mamma, poverino Efisio, come fa senza i cani, loro sono la sua famiglia”.

Manuela Orrù

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Commenti (3)

  1. L’ennesimo caso di abuso di potere da parte del primo cittadino di Serramanna. Che vergogna !!! Il Sindaco dovrebbe dimettersi subito !!!!!!!!!!!!!!!

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  2. che fine ha fatto il cane? è stato restituito al legittimo proprietario?

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  3. Credo che tutti in paese abbiano incontrato Efisio, apparendo da Manuela il suo nome, ma lui e la sua famiglia di cagnoni sono noti a tutti o quasi. Si capisce osservandoli che si tratta proprio di una famiglia, sono sempre insieme… Ora, posto che il Sindaco ha il dovere di tutelare la cittadinanza e che, quindi, un provvedimento andava preso… Considerato che anche Efisio fa parte della cittadinanza e che il suo legame fortissimo coi cani è noto, forse sarebbe stato più opportuno chiedergli (ordinargli) di mettere una museruola al cane o di tenerlo al guinzaglio (e magari fornirgli l’una e l’altro) piuttosto che portarglielo via. Scrivo con 18 giorni di ritardo, spero che Efisio e il suo cagnolone siano di nuovo insieme…

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