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Al Cimitero con i cani

di Davide Batzella Letto 2.254 volte0

di Maria Porceddu Ortu

Nella “Pagina dei lettori” (L’Unione Sarda del 1° nov. u.s.) una lettrice si chiede: “Ma è necessario recarsi al Cimitero… accompagnati da cani…?”. Sì, talvolta lo è. Un esempio? Un cieco accompagnato dal suo cane- guida. Ma il problema non è evidentemente questo. Recentemente ho partecipato ad una funzione religiosa per il funerale di una giovane donna. Solo quando il feretro si avvia verso l’uscita della chiesa mi accorgo della presenza di un grosso cane bianco: è il fedele compagno dei giorni lieti della giovane defunta, che la accompagna fino alla sepoltura. Chissà se la sua tristezza è solo una mia impressione…

cimitero serramanna

Ancora un altro episodio eloquente. Una coppia di anziani partecipa solitamente alle funzioni serali nella mia parrocchia. Dopo la morte del coniuge, la moglie riprende le sue abitudini. Una sera fa la sua comparsa un cagnolino che, nonostante alcuni fedeli contrariati, si accuccia ai piedi della sua padrona , in attesa di riaccompagnarla a casa. Nessun caos, nessun fastidio a chicchessia. Alla fin dei conti, credo che dobbiamo ammettere, onestamente, che il caos che spesso si origina a causa di queste presenze “insolite” è addebitabile solo alla agitazione scandalizzata dei frequentatori abituali di questi luoghi e ai “padroni” dei cani, il cui comportamento scorretto ed irrispettoso è censurabile, spesso, anche in un mercato di fiori.

I cimiteri, le chiese e i luoghi sacri sono tali perché costituiscono il tabernacolo, la culla privilegiata di quel “l’amor che move il sole e l’altre stelle” (Dante, Paradiso – canto XXXIII, ultimo verso). Perché gridiamo allo scandalo e vogliamo escluderne, senza eccezione alcuna, delle creature che con l’uomo vivono e, come lui, da quell’“AMOR” sono state create?

Approfitto per fare riferimento anche ad un altro fatto di cronaca (L’Unione Sarda del 19 nov. u.s., pag. 32): “Sta male. La veglia il cane”. Non servono le parole!

Ma, per restare a casa nostra ed occuparci di ciò che avviene attorno a noi, ricordo un fatto simpatico avvenuto, qualche decennio addietro, anch’esso nella chiesa di San Leonardo. Durante una funzione religiosa, nel bel mezzo della predica in onore di un santo, entra in scena un cagnolino alla disperata ricerca di un volto amico. Le devote (siamo sempre noi donne in agitazione, forse perché gli uomini sono pochini!) tentano di mandarlo fuori, con grande frastuono. Interviene il Parroco (non ricordo chi fosse) dicendo: “Lasciatelo tranquillo! Nessuno potrà dire che oggi in chiesa non c’era nemmeno un cane!”.

Maria Porceddu Ortu

Serramanna, 17 gennaio 2017

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