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Serramanna, la tutela dei costumi e delle tradizioni

di Davide Batzella Letto 7.048 volte0

di Paolo Casti

È dello scorso dicembre la notizia della nascita della una nuova associazione culturale “Tradizioni Popolari Serramanna” che si prefigge come scopo quello di ricercare, valorizzare e promuovere le tradizioni del nostro paese, attraverso  la diffusione delle manifestazioni artistiche e artigianali della cultura tradizionale serramannese e, più in generale, della Sardegna, con particolare riguardo alle tradizioni folkloristiche e alle discipline di ballo, affidandosi al maestro Nando Piras, che già segue svariati gruppi folk dell’area campidanese e non solo.

Questa nuova associazione è nata da una dolorosa scissione dello storico gruppo “Su Stentu” che dal 1999 ha avuto il merito di portare avanti la tradizione serramannese;  gruppo, che è, vivo e vegeto, costituito attualmente da circa una ventina di persone che costituiscono il corpo di ballo, più un altra dozzina che partecipa alle sfilate e processioni che vede nella sede di Via D’Annunzio il suo centro aggregativo.

Hanno affidato ad un comunicato, l’8 gennaio scorso, una dichiarazione in merito alla scissione interna:

… l’aver perso alcuni elementi per discordanza sui programmi, cose che purtroppo possono capitare, e per il quale siamo dispiaciuti, ha portato alla costituzione di un nuovo sodalizio folkloristico ad opera dei fuoriusciti de “Su Stentu”. Vorrà dire, se tutto andrà per il verso giusto, che Serramanna, come tanti altri comuni, avrà due Gruppi Folk. Viva il Folklore e buon lavoro al nuovo gruppo”.

In pratica si è tornati al passato, dal momento che già a partire dal 1973 e fino al 1986 a Serramanna coesistevano due Gruppi Folkloristici,“Is Paesanus” e i “Città di Serramanna”.

Is Paesanus
Is Paesanus
Gruppo Città di Serramanna
Gruppo Città di Serramanna

C’è da auspicarsi che la contemporanea sussistenza di due gruppi folkloristici possa arricchire la ricerca e la conservazione delle tradizioni serramannesi, e sarà così sicuramente; è infatti, soprattutto grazie a “Su Stentu” che si diede inizio alla ricerca sull’abbigliamento tradizionale del paese, grazie al recupero di antichi abiti originali del 1700, e che si è tornati ad esibire il costume tradizionale di Serramanna in giro per tutta la Sardegna.

GRUPPO FOLK “SU STENTU” (foto di Rossana Limoncino - giugno 2015)
GRUPPO FOLK “SU STENTU” (foto di Rossana Limoncino – giugno 2015)

Caratteristiche abito femminile

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Il vestito femminile è caratterizzato dalla tipica gonna di «bodrau», stoffa originariamente importata da Bordeaux (Francia), a righe rosse e blu scuro,dalla cuffia rossa in cotone che raccoglie i capelli ed è annodata dietro la nuca su cui si pone «su muccadori», un fazzoletto di cotone marrone, che viene indossato piegato a triangolo coi lembi liberi e fermato alla cuffia con spille(il velo marrone caratterizza il costume giornaliero da lavoro, quello bianco,in seta, della festa e infine il nero, indossato dalle vedove);il busto con «sa camisa» bianca in cotone, pieghettata sul petto col pizzo applicato sullo scollo, mentre sui polsini vi è una plissettatura ricamata a“puntuvanu”.

Sulla camicia viene indossato un corpetto in broccato blu a fiorami policromi, bordato con una fettuccia in cotone verde, così come sul davanti nell’allacciatura.

Corsetti ne son stati trovati di vari colori (neri,viola, blu, rossi e bordati con colori in tinta).

Caratteristiche abito maschile

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L’abbigliamento maschile è molto semplice, caratterizzato dalla camicia bianca in cotone, il corpetto, i calzoni e il gonnellino in orbace nero così come leghette, fermate con un laccio sotto il ginocchio.

«Sa berritta», in panno nero,di forma tubolare è lunga circa 60 cm e si indossa piegata più volte su se stessa e fermata da un fazzoletto rosso in cotone che cinge la fronte e si annoda dietro il capo.

Non bisogna però smettere di cercare di ricostruire la memoria storica del nostro paese; basti pensare che una vecchia foto, presumibilmente dei primi anni 30 del secolo scorso presenta una tipologia di abbigliamento femminile totalmente diversa dall’attuale e dalla testimonianza tramandataci ad esempio dal costume tradizionale fotografato da Luigi Muscas per “Serramanna – Scorci di vita paesana” (Edizioni Castello – 1993).

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Concludiamo quindi con un in bocca al lupo alle due realtà serramannesi!

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