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C’è Chi Ciak: intervista a Donatello Montis, mister del settore giovanile

di Davide Batzella Letto 1.555 volte0

di Cristian Sanna

Ci siamo quasi oramai. Il settore giovanile del C’è chi Ciak calcio a 5 Serramanna sta per tornare in campo per dare continuità al lavoro svolto dal mister Donatello Montis e dai suoi collaboratori.

Mister Montis, dopo una vita a calcare i campi da calcio, ti ritrovi a ricoprire un ruolo molto importante e di grande responsabilità. Grazie alla tua esperienza e ai tuoi insegnamenti, il settore giovanile del C’è chi Ciak, potrà dare continuità alla storia di questa società. Come ti trovi in questo ruolo?

La più grande soddisfazione per un mister è vedere crescere giorno per giorno i propri bambini, formarli e plasmarli con passione, soprattutto per uno come me, che respira calcio dall’età di sette anni. Ringrazio la società per avermi dato questa opportunità. Ritengo sia un ruolo che mi calza a pennello.

Quali sono le prime cose che un bambino deve imparare sul calcio a 5?

Deve imparare innanzitutto a stare in gruppo, farsi accettare e nel contempo accettare gli altri. Deve imparare a guadagnarsi il rispetto e la stima del mister e dei suoi compagni di squadra. Deve insomma sapersi relazionare, senza ovviamente trascurare la cura nei dettagli. Si deve abituare a saper soffrire e porsi sempre degli obiettivi per crescere e migliorare. Lo stesso vale per noi mister che, con bambini di questa età, dobbiamo, forse più che con gli adulti, farci accettare e guadagnarci la loro stima. Cosa non facile ma che da enormi soddisfazioni.

Non deve essere semplice relazionarsi con i bambini, si sa che la loro attenzione è a “breve durata”. Come fai per mantenere viva la loro concentrazione?

I bambini devono imparare divertendosi. Solo così riesci a insegnar loro quei movimenti e quegli esercizi talvolta complessi e difficili da metabolizzare a quella età.

Spesso i genitori hanno un ruolo importante per la crescita sportiva dei loro figli. Hai un messaggio per questi genitori?

Questo è un argomento molto delicato, che in ogni contesto si ripresenta. I genitori spesso dimenticano che a questa età i bambini devono crescere tranquilli e spensierati. E’ compiti di noi allenatori evidenziare e lavorare sulle loro potenzialità, curandone le carenze. Questo vuol dire che i genitori non devono assolutamente scaricare sul proprio bambino le loro represse frustrazioni, caricandoli di ansia e responsabilità. Un altro errore grave è quello di sopravvalutarli e farli credere dei campioni, ledendo l’umiltà, che deve essere sempre parte integrante del bagaglio di ogni sportivo.

A darti una mano ci saranno: Mauro Melis, ex giocatore e capitano del C’è chi Ciak e  Massimiliano Marongiu, grande portiere, nonché preparatore atletico dei portieri della prima squadra. Vuoi dirci qualche parola su questi due ragazzi?

Già lo scorso anno ho avuto modo di essere coadiuvato da Mauro e Massimiliano. Non potrei chiedere di più, per sposare un progetto così importante. Due persone eccezionali che, come me sono grandi appassionati di futsal.

Se ti dico futsal, quale è la prima cosa che ti viene in mente?

Ti posso dire con fermezza che il futsal prima che uno sport è una filosofia. Provare per credere!

Per concludere ti chiedo: ti piacerebbe allenare altre categorie?

Non nascondo che la mia ambizione più grande sia quella di vedere crescere il settore giovanile e di arrivare a vincere qualcosa con loro in prima squadra, vedendo tradotto in realtà tutto ciò che ho sognato, ideato e pensato nel corso degli anni.

Ringrazio mister Donatello Montis per questa bella chiacchierata. A nome di tutta la società ti auguro Buon lavoro. 

L’addetto stampa Cristian Sanna

Via | cechiciak.it

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