Appuntamento con Don Bruno: un insegnamento autorevole
di 21 Febbraio 2021 12:11 Letto 2.883 volte0
di Don Bruno Pittau
Carissimi Serramannesi, ex parrocchiani ed Amici.
Perché, solo dopo dieci anni, ho celebrato di nuovo a S. Ignazio? Perché come sacerdote e Parroco Fondatore di questa Comunità, intendevo darvi,
l’insegnamento più importante e più prezioso di tutto il mio ministero svolto in quarant’anni di permanenza tra voi. Sono ritornato per dirvi che davanti a Dio, ho perdonato per tutto il male ricevuto.
Questo non significa negare che abbia subito un processo, in seguito al quale, si scrisse su di me: Don Pittau presta cinquanta e ne richiede cento, che non abbia speso un po’ di soldi, che i fatti, non mi abbiano cagionato tanta sofferenza, ma l’essere ritornato a pregare con voi, vuole attestare che nonostante tutto, il Signore voleva che perdonassi, quello che predicai a voi, era necessario lo mettessi in pratica anch’io, e con voi, ringrazio il Signore, perché sono riuscito a portare a termine il perdono completo per il male ricevuto.
Lasciando il servizio attivo in questa parrocchia, nel discorso del quarantesimo della Parrocchia e cinquantesimo del mio sacerdozio, dissi che mi allontanavo da voi, per darvi “una prova di amore”. Dopo 40 anni era bene che lasciassi per darvi la possibilità di sentire un’altra voce. Data la vicinanza con Samassi, sotto la guida del nuovo Parroco, era mia intenzione, continuare ad operare tra voi, dando un supporto al successore, offrendo quel po’ di bene, che avrei potuto ancora esprimere con la mia opera apostolica, anche perché, con Don Pietro, mi legava da sempre, un’ottima amicizia ed anche per dimostrare, che il Parroco non é il padrone di turno, ma un semplice incaricato, per un certo periodo, per animare e guidare spiritualmente una Comunità.
Purtroppo, sin dal principio, gli avvenimenti, non girarono per il verso giusto, e questo mi angosciò davvero tanto. Sembrava un po’ strano, che la chiesa, che molti identificavano come “sa cresia ‘e don Brunu”, per tanto tempo sia stata privata dalla mia presenza, benché fossi ancora in vita e in salute. Siamo nel periodo dell’ottavario di preghiera per l’unione delle chiese. Il 21/01/2002 in questa parrocchia, arricchita dalla presenza di vari gruppi di persone, venute per l’occasione, dai vari paesi della nostra zona pastorale di Decimomannu, guidati dai rispettivi parroci, e venute anche da Cagliari, guidate del Pastore della Chiesa Battista S.E. Hebert Anders e da Quartu S. Elena, guidate da Padre Damiano della Chiesa Ortodossa, alle ore 21, si svolse una suggestiva eccezionale celebrazione, vissuta da tutti i partecipanti, pieni di fede, in maniera molto intensa e calorosa. Come segni visibili, ponemmo una grande e capiente anfora, piena d’acqua all’ingresso Porta Coeli e al centro del piazzale allestimmo, un gigantesco falò, che nonostante l’abbondante acqua caduta nella notte, si spense solo al mattino del 22. II significato e l’augurio da attribuire a questi segni era il seguente: che la grazia del Signore, lavi tutte le nostre debolezze umane, per farci giungere e vivere l’unità. L’amore, come la viva fiamma del falò, riscaldi i nostri cuori, bruci le cause di divisione e di incomprensione tra noi, ed accenda in tutti, un desiderio fattivo di unione.
Ancora oggi, tutti abbiamo bisogno di purificazione. Gli stessi sentimenti di
quell’incontro devono essere presenti anche oggi nella Comunità che si appresta a celebrare il cinquantesimo, per arrivare ad essere testimoni “dell’insegnamento” del Signore, ma per questo è necessario uscire dalla propria terra (le nostre verità), per andare dove lo Spirito Santo ci mostrerà: vivendo l’unione tra noi nella carità e nel perdono reciproco. Per realizzare il desiderio di Gesù, amatevi come io ho amato voi, bisogna che tutti ascoltiamo la voce dello Spirito, ci mettiamo in cammino e allora la tappa finale sarà certamente quella di arrivare all’unione: incontrandoci e dialogando, come si è fatto quando sono ritornato a pregare tra voi.
Dato che sono sacerdote, ho messo tutto a tacere, ho sofferto per una situazione penosa, che non dimostrava attuato l’insegnamento tanto raccomandato dal Signore: “Da questo riconosceranno che siete miei discepoli, se vi amerete l’uno l’altro, come io ho amato voi” ed ho perdonato e rendo grazie a Dio di esserci arrivato, per poter celebrare in pace ed in unione, la celebrazione del cinquantesimo.
Saluto tutti con affetto. Che Sant’Ignazio e la Madonna di Monserrato ci
benedicano. Spero di scrivere ancora per riflettere assieme e ringraziare Dio sui grandi doni ricevuti tramite la mediazione di S. Ignazio. Arrivederci, preparerò ancora un articoletto al mese per far conoscere Notizie, Curiosità e anche Variazioni sulla Parrocchia di S. Ignazio.
Don Bruno Pittau