“Un paese ci vuole, non fosse altro che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.
“La luna e i falò” Cesare Pavese
Serramanna, paese di matrice agricolo-industriale in provincia del Medio Campidano, è un comune della Sardegna di 9333 abitanti sito al centro della fertile pianura del Campidano e distante dal capoluogo di regione (Cagliari) appena 32 km. La sua posizione geografica ed il favorevole tessuto viario che la collega facilmente alle più importanti arterie del traffico isolano (S.S.130, S.S.131 e S.S.196) nonchè la presenza della tratta ferroviaria Cagliari – Porto Torres, hanno fatto si che Serramanna abbia rappresentato e tuttora rappresenti anche se in maniera ridimensionata, un centro nevralgico per l’economia campidanese.
La parte antica dell’abitato, che si sviluppa lungo le principali via Serra e via Roma, è caratterizzata dalle tradizionali case campidanesi costruite in mattoni crudi (“ladiri“). Gli aspetti classici di queste costruzioni sono ricercabili nella presenza di abitazioni ad uno o due piani separate dalla strada da un ampio cortile circondato da alte mura di cinta dotate di un ampio portale d’ingresso (“pottabi“). Con la progressiva espansione demografica post-bellica, il centro abitato si è esteso progressivamente nelle zone verso Samassi, Serrenti (zona cimitero), Villasor ed al di là della ferrovia. Il centro storico tuttavia è soggetto a particolari piani di recupero e conservazione al fine di poter preservare quanto più possibile l’enorme patrimonio architettonico e storico che lo compone.
Il nome
Il nome Serramanna (e l’identificativo “serramannesi“) deriva, secondo gli studi più autorevoli, dall’unione delle parole “serra” (altura dal profilo irregolare) e “manna” (grande). Infatti nel dizionario Angius/Casalis si riporta che:
Notisi che i sardi chiamano serra la linea angolosa della schiena d’una montagna, o d’una catena di monti e di colline, per analogia co’ denti della sega. E siccome quella linea angolosa, o dentata, è nella sommità, usano però dire serra anche le sommità non dentate. Quindi si spiega la cagione del nome di questo paese, perchè dicesi Serra il sito, dove si cominciò a fabbricare: il qual sito era nella sommità della ripa che si va elevando dalla sponda sinistra del fiume. La ragione poi perchè questa serra fu detta manna (magna) è nella sua maggior estensione in confronto del rialto meridionale in cui trovasi Sorris, o Villa-Sorris.
Lo stemma
Il desiderio di dotare il Comune di Serramanna di uno stemma, che rappresentasse iconograficamente la sua storia ed il proprio ambiente geografico ed architettonico, risale ai primi anni 60, ma per tutta una serie di circostanze solo nel 1997 l’Amministrazione allora in carica, vincendo alcune residue titubanze, ha tradotto in realtà questo desiderio. Lo stemma, frutto del lavoro dello storico Stefano Pira e dell’artista Flaviano Ortu, presenta i seguenti elementi:
Il campanile della chiesa parrocchiale di San Leonardo, superbo prodotto dell’architettura gotica della fine del Cinquecento nonché importante testimonianza della fusione fra la Sardegna e le culture iberiche. La sua canna ottagonale è infatti ancora più eccezionale poiché nel Campidano, e più in generale nella Sardegna meridionale, prevalgono i campanili a base quadrata.
Lo stemma araldico di Aldonsa de Besora, la cui presenza è giustificata dall’appartenenza di Serramanna al feudo dei Besora, cui pervenne quale dote portata da Aldonsa Civiller al marito Giacomo de Besora. La presenza dello stemma della famiglia Besora (fondo nero con tre pali d’argento) è però principalmente dovuta all’accordo del 1455 con il quale gli abitanti di Serramanna ottennero particolari concessioni dalla feudataria Aldonsa de Besora, più note come “le franchigie del 1455”, mediante le quali gli abitanti erano esenti dai gravami servili, per conoscere libertà completamente nuove che le facevano uscire dal lungo periodo dell’Alto Medio Evo. La peculiarità dell’accordo tra Aldonsa de Besora e la comunità dei serramannesi portò ad una serie di fondamentali doveri reciproci tra feudatario e vassalli in anticipo di alcuni decenni rispetto alle altre comunità.
Lo stemma araldico del conte di Serramanna, terzo simbolo appartenente alla nobile famiglia dei Brondo poiché un suo esponente ottenne nel 1617 tale titolo. Lo stemma dei Brondo, ha come simbolo araldico un albero affiancato da due teste di moro con benda sulla fronte. Nello stemma del Comune, per motivi tecnici intervenuti in sede di concessione dello stesso da parte del Presidente della Repubblica, compaiono solo teste di moro bendate.
Il Decreto dell’Ufficio Araldico, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri è datato 24 Settembre 1997.
Il territorio
Serramanna si sviluppa su un territorio di 83,90 chilometri quadrati nella zona centro occidentale della pianura del Campidano in prossimità dell’affluenza del Rio Leni sul Flumini Mannu. Il paese confina a nord col comune di Samassi e di Sanluri, a sud col comune di Villasor, a ovest con Villacidro ed i suoi monti, a nord-est con Serrenti e ad est con Nuraminis. Il centro abitato si trova a 38 metri s.l.m. mentre le sue coordinate geografiche sono 39°25′22″N 8°55′18″E. Il territorio è nel suo complesso pianeggiante con una altitudine massima di m. 93 s.l.m. ed una minima di 26. Il clima è quello tipico del Campidano meridionale, ovvero subtropicale tendente al semiarido; la temperatura media annua oscilla tra i 14°C e i 18°C. Le escursioni diurne sono molto basse e le minime invernali oscillano intorno ai 6°. Le precipitazioni sono concentrate soprattutto nei mesi invernali, distribuite mediamente in 50/60 giorni, e non superano mai i 600 mm annui. Il vento predominante è il maestrale, proveniente da Nord-Ovest, che si incanala nella fossa tettonica del Campidano che collega il golfo di Oristano con quello di Cagliari. E’ spesso violento e soffia un pò in tutte le stagioni.
L’economia
Serramanna è un paese ad economia prettamente agricola, basata tradizionalmente sulla coltivazione degli agrumi, dei cereali, carciofi, pomodori, barbabietola da zucchero, ortaggi in genere, e sull’allevamento del bestiame, soprattutto ovino e suino. Sino ad una ventina di anni fa era ricca di vigneti, ormai quasi tutti estirpati a seguito della crisi del vino, delle vicissitudini della Cantina Sociale e dei contributi dell’Unione Europea per favorire le estirpazioni. Poche sono le industrie presenti (quella alimentare della Casar è tutt’ora la più grande) mentre discrete sono le attività artigianali presenti. Negli ultimi anni, ed in tendenza con il mercato globale, sono nate a Serramanna alcune società di servizi.
In breve
Stato: Italia
Regione: Sardegna
Provincia: Medio Campidano
Codice ISTAT: 106018
Prefisso Telefonico: 070
CAP: 09038
Codice Catastale: I647
Codice Fiscale: 82001070927
Santo Patrono: San Leonardo (6 Novembre)
Fonti:
- Wikipedia
- Serramanna (di Paolo Casti)
- SerramannaWeb (di Antonio Martis)