Arregodus / di Andrea Mura - 2 Agosto 2012 13:02
“La scorta armata” – si legge – “nasce dall’esigenza di difendere la reliquia dalle imboscate dei Serramannesi, che su di essa volevano accampare dei diritti e quindi assalivano la processione durante il trasferimento della preziosa teca dalla chiesa di santa Barbara, in Villacidro, alla chiesetta campestre di San Sisinnio”….
…I Serramannesi però non sopportarono in pace l’onta patita e aspettarono impazienti la nuova ricorrenza della festa per vendicarsi e ricuperare il reliquario. Il primo venerdì d’Agosto dell’anno successivo, fissato per la sacra funzione, essi in buon numero, armati di mazze e di daghe, inforcati i loro cavalli, capitanati da un loro conterraneo, rispettabile per senno e per coraggio, recaronsi fin dalle prime ore del mattino nel luogo dove l’anno innanzi s’ebbero lo scorno. Verso le dieci sopraggiunse la devota processione, preceduta da numerosi cavalieri, gravi della loro armatura rusticana. Allorché le due cavallerie sono a breve distanza, si slanciano una contro l’altra con terribile urto. Un nugolo di polvere avvolge gli animosi combattenti. I colpi si succedono colla rapidità del lampo; le grida di rabbia e di dolore assordano l’aria. In capo a pochi istanti i Serramannesi vengono quasi tutti sbalzati da cavallo e vinti. Le conseguenze di quella breve scaramuccia non furono però tanto funeste. Uno solo dei serramannesi rimase morto sul campo…